Si svolgerà oggi in teleconfernza la riunione dei ministri finanziari dell’Eurogruppo, incentrata ruota sui miliardi in discussione e alle condizioni per utilizzarli per far fronte alla crisi economica scaturita dall’emergenza pandemica. Ma si parte da posizione decisamente contrapposte, che vedono lontani i Paesi del Sud (Italia, Francia e Spagna) contro quelli del Nord, Olanda in testa.

L’accordo quindi non sarà non facile, con i ministri del Sud – guidati da Roberto Gualtieri, dal francese Bruno Le Maire e dalla spagnola Nadia Calvino – che puntano a maxi investimenti espansivi e che avrebbero bisogno di almeno 1.000-1.500 miliardi. I loro colleghi del Nord, a cominciare dall’olandese Wopke Hoekstra con dietro il tedesco Olaf Scholz, vorrebbero limitarsi a 540 miliardi di prestiti: 240 del Fondo salva Stati (Mes) per i governi, 200 della banca Bei per le imprese e 100 del progetto Sure anti-disoccupazione. ‘Se l’Europa non si darà strumenti finanziari all’altezza della sfida, come gli Eurobond, l’Italia sarà costretta a far fronte all’emergenza e alla ripartenza con le proprie risorse. Ma le risposte nazionali rischiano di essere meno efficaci rispetto ad un’azione coordinata europea e possono mettere a repentaglio il sogno europeo’ ha ribadito ieri in un’intervista al quotidiano tedesco Bild il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Tra i paesi del Sud la Francia in queste ore sta esercitando un vero e proprio pressing verso l’Olanda e propone un Fondo europeo di investimenti per la ripresa, finanziato da debito comune con l’emissione di Recovery bond a 15/20 anni, appoggiata da Italia, Spagna, Portogallo e altri Paesi, porterebbe ben sopra i mille miliardi. “Una crisi eccezionale richiede decisioni e solidarietà eccezionali per lanciare uno stimolo adeguato”: così si apre la proposta francese, che al momento rappresenta l’unico compromesso sul tavolo dell’Eurogruppo: potrebbe essere accettata dalla Germania, magari con qualche dettaglio di meno, e anche dall’Italia, purché ci siano riferimenti chiari a emissioni comuni. Parigi lo chiama Fondo per la ripresa.

La presidente francese della Bce Christine Lagarde, che nell’autonomia della sua banca centrale ha già predisposto liquidità per 870 miliardi, secondo varie fonti ha allertato riservatamente l’Eurogruppo sulla necessità di 1.000-1.500 miliardi per frenare la recessione prevista nella zona euro. Ma Hoekstra e Scholz respingono il principio del debito comune con eurobond. In più il ministro olandese vorrebbe i prestiti Mes a 5/10 anni e con stringenti condizioni, nonostante perfino la Germania le proponga «minime». I Paesi del Sud puntano su scadenze fino a 30/50 anni e nessuna restrizione.

La stessa Lagarde in un intervento su vari quotidiani europei fra i quali Le Monde si mostra preoccupata, anche per i segnali decisamente negativi che iniziano ad apparire sul mercato del lavoro dell’area euro. “Se la disoccupazione ci mette di solito più tempo ad aumentare in Europa ed è meno volatile, dei primi segnali preoccupanti emergono” osserva Lagarde, notando come negli Stati Uniti le richieste di sussidi sono schizzate nelle ultime due settimane. La Banca di Francia in un documento pubblicato ieri evidenzia come le due maggiori economie europee, Francia e Germania, si stiano avviando verso una recessione di dimensioni storiche e si prevede un calo del 6% del Pil francese nel primo trimestre dell’anno.

com.unica, 9 aprile 2020

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