Una eloquente espressione inglese, ‘la fine del mondo che abbiamo conosciuto fino ad ora’, ben descrive lo spaesamento e la perdita di punti di riferimento della società contemporanea di fronte a una delle più grandi crisi sanitarie. Le certezze della scienza vacillano, mutano le sue interazioni con la politica, così come muta il rapporto tra cittadini e istituzioni, la tecnologia assume al contempo forme salvifiche e minacciose, emergono sentimenti collettivi finora sconosciuti, come l’angoscia e la paura dell’altro, fino allo stravolgimento di tutte le modalità organizzative del vivere intimo e sociale. Nasce dalla volontà di esplorare il contributo  delle scienze umane  nell’affrontare e comprendere in profondità  la crisi virale il progetto ‘Pan/demìa- Osservatorio filosofico’, iniziativa  dell’Istituto per la storia del pensiero filosofico e scientifico moderno del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ispf), liberamente consultabile all’indirizzo http://www.ispf.cnr.it/pandemia.

“L’irruzione del Coronavirus ha messo in luce il bisogno vitale di conoscenza e approfondimenti critici sulla realtà che stiamo vivendo, da parte di tutte le discipline del sapere umano”, spiega Manuela Sanna, Direttore del Cnr-Ispf. “Nel momento in cui si sgretolano tutte le categorie su cui abbiamo edificato la nostra concezione del mondo, la filosofia può rappresentare una risorsa preziosa per dotare di senso tale esperienza, per decifrarla e ridisegnarla attraverso il pensiero critico”.

‘Pan/demìa- Osservatorio filosofico’ inaugura quindi, come suggerito dal titolo del progetto, un osservatorio filosofico permanente sull’emergenza pandemica, come spazio virtuale in cui ricercatori del Cnr-Ispf e studiosi di ambito internazionale nel settore delle scienze umane si misureranno con gli interrogativi più impellenti che l’emergenza Covid-19 ha posto di fronte alla società contemporanea. “L’Osservatorio filosofico”, prosegue Manuela Sanna, “è espressione di quello che è il compito fondante delle scienze filosofiche e umane, offrire delle coordinate di pensiero per affrontare i quesiti più pressanti per la società odierna e individuare strade percorribili, in particolar modo in tempo di crisi”.

Le sezioni in cui il progetto si articola ripercorrono idealmente le dimensioni temporali interessate dalla pandemia, dal confronto con la storia del passato all’analisi del ‘volto emotivo’ della crisi e delle istanze politiche e sociali del presente, per esplorare infine i possibili scenari e sviluppi post-pandemici del futuro che ci attende.

In apertura, la sezione ‘Le epidemie nella storia della scienza e le trasformazioni dell’idea di contagio’ offre una ricostruzione storiografica delle epidemie nella storia della scienza e affronta le diverse declinazioni dell’idea di contagio, come i concetti di paura, pestilenza, untore, anche attraverso l’analisi delle narrazioni storiche delle epidemie. In ‘Storia e forme dell’immaginario e delle emozioni di fronte alla pandemia’ si compie una contestualizzazione filosofica di alcune tra le più evidenti reazioni emotive alla crisi, quali la paura dell’altro, le teorie del complotto, la costruzione del nemico e l’angoscia.

I temi cruciali per lo sviluppo di una cittadinanza consapevole – il ruolo sociale della scienza e le sue connaturate incertezze, i concetti di confine e separazione, le nuove forme di socialità consapevole, l’anonimizzazione della morte, il rapporto tra opinione pubblica e processi decisionali – sono al centro del dibattito ne  ‘La comunità e gli effetti della pandemia: dibattiti filosofici, politici e culturali’.

L’ultima sezione, ‘Dopo la pandemia: il futuro, il digitale, nuovi scenari’, offre una panoramica degli indizi che iniziano a raccontarci la società che ci si profila davanti, con i rischi di una svolta autoritaria e i possibili risvolti del ruolo cruciale che il digitale sta assumendo, sia nella dimensione intima e individuale, sia in quella sociale, organizzativa e politica.

“Questo progetto di ricerca e divulgazione”, conclude Manuela Sanna, “deriva da una tradizione di studi sul ruolo e lo statuto delle scienze umane nella società contemporanea, avviata dal Cnr-Ispf con la fondazione di un ‘Osservatorio sui saperi umanistici’ dedicato al monitoraggio e all’esame  della funzione valoriale e sociale di cui essi sono portatori. È proprio di fronte ai grandi banchi di prova dell’esistenza che tali valori possono dimostrare il loro grande potenziale formativo e trasformativo, sia a livello individuale che di comunità. Questo è lo spirito da cui prende avvio il progetto ‘Pan/demìa- Osservatorio filosofico’, con l’intento di fornire strumenti critici, idee e stimoli al  pubblico dei lettori per superare la crisi pandemica da cittadini e individui consapevoli”.

L’opera di copertina, prescelta come rappresentativa dell’Osservatorio, è il dipinto ‘La Tela’, realizzato nel 2017 dall’artista Salvatore Garau con la collaborazione di alcuni detenuti all’interno del carcere di alta sicurezza ‘Salvatore Soro’ a Massama, nella Provincia di Oristano, esperienza dalla quale nasce un omonimo docufilm. Riflettendo sulle analogie tra la situazione di confinamento attuale e la vita carceraria, l’artista ha dedicato al progetto ‘Pan/demìa- Osservatorio filosofico’ un commento critico che si allega alla presente nota stampa.

com.unica, 14 maggio 2020

(L’immagine in alto da La tela, di Salvatore Garau, 2017)

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