L’impatto della pandemia di Covid-19 sull’economia e sul settore energetico nel Mediterraneo allargato. È stato questo il tema affrontato nel secondo incontro virtuale organizzato dall’ISPI e riportato dal Ministero degli Affari Esteri, dal titolo “Between Crises and Opportunities: The Pandemic’s Implications on the Economic and Energy Sectors in the Broader Mediterranean”.

L’iniziativa si inserisce nella preparazione del meeting annuale “Med Dialogues”, in programma a dicembre. Un appuntamento voluto dal Ministero degli Esteri, che si svolge dal 2015, a cui partecipano i vertici dei Governi e delle istituzioni della regione, insieme a esponenti del mondo economico, della società civile e ad accademici ed esperti.

Il webinar andato in scena in questi giorni è stato moderato da Luigi Nardone, Direttore del programma Mena (Middle East and North Africa) presso l’EUI (European University Institute) ed ha analizzato come lo shock economico causato dalla pandemia rischi di mettere a dura prova le debolezze strutturali dei Paesi del Medio Oriente e Nord Africa e di aumentarne la vulnerabilità, soprattutto di fronte al crollo dei prezzi del petrolio.

I dati della Banca Mondiale stimano che il costo di questo doppio shock nei paesi Mena potrebbe ammontare al 3,7% del Pil, ovvero a oltre 110 miliardi di dollari nel 2020. Secondo gli esperti questa situazione influenzerà anche l’equilibrio socio-politico nella regione, già teso a causa delle crescenti rimostranze socio-economiche e del malcontento delle giovani generazioni. Nel corso del seminario gli esperti hanno anche evidenziato come l’impatto macroeconomico della pandemia avrà effetti diversi nei vari Paesi. Rischia, ad esempio, di essere forte in Libano, che viveva già una grave crisi economica e finanziaria, mentre il Marocco potrebbe essere tra i Paesi meno danneggiati e con una più rapida ripresa.

Inoltre è stato evidenziato che le economie con una migliore qualità delle infrastrutture ospedaliere, come l’Arabia Saudita, saranno le meno danneggiate dalla pandemia. Preoccupazione è stata espressa circa il fatto che in un contesto di precarietà socio-economica le misure di distanziamento sociale rischiano di non essere rispettate, potenziando la diffusione della pandemia. Il seminario ha dunque insistito sull’importanza di un ripensamento delle politiche di stimolo fiscale, in modo da poter garantire trasferimenti monetari condizionati ai gruppi sprovvisti di sistemi di protezione sociale. È stato, infine, ribadito il ruolo fondamentale delle nuove tecnologie e l’importanza di migliorare le condizioni infrastrutturali della regione. 

È possibile rivedere il webinar al seguente link

com.unica, 20 maggio 2020

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