Ancora proteste negli Usa dopo la morte di Floyd, Trump attacca Cuomo
In molte città americane le proteste iniziate a Minneapolis dopo la morte di George Floyd sono andate avanti fino a tarda sera e migliaia di persone hanno continuato a manifestare anche dopo il tramonto, nonostante il coprifuoco. I manifestanti sono scesi in piazza – non solo per esprimere il loro sdegno per l’uccisione di Floyd – ma per condannare la brutalità con cui la polizia si è scagliata contro gli afroamericani. Il caso Floyd ha riacceso così una rabbia profonda per le uccisioni della polizia di neri americani e per il razzismo. A New York in particolare il sindaco Bill de Blasio ha deciso di estendere il coprifuoco per l’intera settimana, fino a domenica 7 giugno: scatterà ogni sera alle 20 e si protrarrà fino alle 5 del mattino successivo. La decisione dopo che i disordini nella notte tra lunedì e martedì hanno portato a 700 arresti. “Non abbiamo bisogno e non vogliamo la Guardia Nazionale. Quando ci sono forze esterne il risultato non è mai buono”, ha detto de Blasio respingendo l’offerta del presidente degli Usa Donald Trump.
Il presidente Trump ha attaccato il governatore dello stato di New York Andrew Cuomo per non aver richiesto aiuto al governo federale affermando che negli scontri per la morte di George Floyd negli Stati Uniti, New York è stata “fatta a pezzi” dalla sinistra radicale e dalla “feccia” della società. “Il governatore – ha affermato Trump su twitter – rifiuta di accettare la mia offerta per far intervenire la Guardia nazionale: New York è stata fatta a pezzi. Allo stesso tempo, gli ascolti per Fredo sono diminuiti del 50%”. “Fredo” è il nomignolo dispregiativo usato da Trump per fare riferimento a Chris Cuomo, il fratello giornalista di Andrew Cuomo. Fredo è infatti il nome del fratello di Michael Corleone nella saga “Il padrino”, che narra la vicenda di una famiglia mafiosa di origini italiane.
Ma la famiglia di Floyd ha chiesto la cessazione delle violenze, sostenendo che non saranno queste a riportare in vita il fratello. Sedici membri della famiglia di George Floyd si sono uniti ai 60.000 manifestanti per la manifestazione di Houston, tra cui la sorella La Tonya e il fratello Philonese. In una conferenza stampa molto emotiva a Minneapolis, Roxie Washington, la madre della figlia di sei anni di George Floyd, Gianna, ha dichiarato di che era un brav’uomo. In piedi con Gianna, ha detto: “Sono qui la mia bambina e sono qui per George perché voglio giustizia per lui”.
Molti video hanno mostrato la solidarietà di poliziotti con i manifestanti. Diversi appartenenti alla forze di sicurezza si sono inginocchiati in segno di solidarietà, mentre non sono mancati video che testimoniano della confusione in atto, come quello in cui degli agenti arrestano un nero, il quale era però un agente Fbi.
com.unica, 3 giugno 2020