Suor Myriam: cinquant’anni di vita religiosa
“Tutto posso in Colui che mi dà la forza” queste parole di San Paolo, il grande convertito, l’apostolo delle genti, il dotto eletto da Dio per diffondere il Vangelo nel mondo sono anche il mio motto.
Oggi 29 giugno, festa di San Pietro e Paolo, celebro 50 anni dalla mia scelta definitiva di seguire Dio servendo il Vangelo attraverso i mezzi moderni della comunicazione sociale. Cinquant’anni significativamente celebrati conducendo in diretta televisiva mondiale il programma “Cristianità” di Rai Italia per gli italiani nel mondo.
La mia avventura umana è iniziata in un piccolo paese di Verona dal nome dolce: Soave, un paese circondato dalle grandi mura di un castello medioevale. Ho vissuto la mia gioventù in un ambiente contadino nel quale ho imparato l’amore per le cose semplici, la tenacia, il calore degli affetti famigliari e il rispetto di ogni persona.
Nel Paese dei vigneti ho respirato un forte senso missionario e percepito la costante presenza di Dio nella mia vita. Durante la settimana lavoravo come impiegata presso una ditta che produceva ed esportava il vino doc delle nostre colline in tutto il mondo, appunto il “Soave”, e nel rimanente tempo libero ero interamente dedita ai poveri e ai bisognosi. I miei genitori mi hanno insegnato una grande fiducia nella Provvidenza e quando questa arrivava a condividerla con gli altri. In questo contesto una luce si accese dentro di me quasi d’improvviso: perché non dedicare tutta la vita a far conoscere l’Amore di Cristo, la forza del suo Spirito, la fede, fonte di gioia e di speranza per chiunque crede?
Il Paese era piccolo per me e i modelli di suore erano tutti legati agli asili, ospedali, anzianati. Questo non mi ispirava e così ho cercato fuori e ho trovato una strada nuova, spalancata: una Congregazione ispirata a San Paolo, appunto “le paoline”, dedite all’evangelizzazione con i mezzi della comunicazione sociale. Nella mia mente un problema era aperto: come parlare di Dio all’uomo di oggi, come portare un supplemento d’anima nei deserti delle nostre città inaridite per l’assenza di Dio?
E così m’incamminai verso le autostrade dell’etere per aprire uno spazio al Vangelo. Ho sentito che era ora di avviare una nuovo francescanesimo “quello di sorella TV e sorella radio”. E così è incominciata una stupenda traversata nel mare della vita non priva di venti contrari e di tempeste, tutti puntualmente superati nella certezza della fedeltà di Dio, seguendo la regola dei comunicatori scritta da San Francesco nel coro di San Damiano “non clamor sed amor”.
Ed eccomi qua. Cinquant’anni di consacrazione a Dio, carichi di vita, gioia, entusiasmo, vissuti tra venti favorevoli e non, ma sempre seguendo il faro che è Cristo, luce delle genti, con in mano la bussola della fede. So che è solo un regalo di Dio per questo mi sento debitrice a tutti, come San Paolo di ciò che ho ricevuto.
Cinquant’anni di vita religiosa, giorno del “grazie” e dell’Alleluia, un traguardo che è per me un nuovo punto di partenza, per un cammino sempre più spedito verso di Lui. Alla fine della corsa voglio poter dire con san Paolo: “ho conservato la fede” ma anche presentarmi con una schiera di persone che avrò amato e aiutato a trovare in Lui la sorgente della vita e della felicità.
Suor Myriam Castelli, com.unica 30 giugno 2020