L’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este – Villae, nell’ambito delle celebrazioni per il ventennale (1999-2019) dall’inserimento di Villa Adriana nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità, inaugura, venerdì 10 luglio, alle ore 17.00, una mostra gratuita per i visitatori dal titolo “60/20: Villa Adriana tra Cinema e UNESCO”, curata da Andrea Bruciati e Francesca Roncoroni. L’esposizione, organizzata dalle Villae, è sostenuta dal Servizio I del Segretariato Generale del MiBACT; il comitato scientifico è costituito da Andrea Bruciati, Benedetta Adembri, Viviana Carbonara e Francesca Roncoroni.
Nel celebrare l’anniversario dell’iscrizione alla lista UNESCO si vuole raccontare Villa Adriana attraverso il cinema che da 60 anni ne media l’immagine e i significati in modo spesso non convenzionale, ma straordinariamente pervasivo e che ha contribuito a elevare il sito a vero e proprio oggetto di un immaginario universalmente condiviso. Il riconoscimento di Villa Adriana da ormai 20 anni quale patrimonio mondiale dell’UNESCO (sito n.907) si basa sull’unicità del complesso residenziale e sull’universalità del suo messaggio.
Muovendosi tra queste date e questi temi, alla ricerca di una diversa narrazione in nome di una renovatio che idealmente collega il boom economico all’auspicata rinascita del Paese, l’esposizione temporanea evidenzia come intorno agli anni Sessanta, alle prese con una nuova generazione di pubblico, con la genesi di nuovi temi, luoghi e forme del racconto, il cinema abbia designato Villa Adriana quale set d’eccellenza. D’altronde il sito era stato da poco oggetto di una riscoperta archeologica, un operoso cantiere di studio, di restauri e di importanti progetti museografici, non solo per riparare i danni inferti dalla seconda guerra mondiale, ma anche per migliorarne significativamente l’offerta culturale, rivolgendosi ad un turismo allargato ad ampi strati di popolazione.
La mostra multimediale, corredata di pannelli in italiano e inglese e contenuti multimediali in cinese, è allestita nel Centro Accoglienza dell’area archeologica di Villa Adriana e raccoglie una selezione di suggestioni visive di film italiani e stranieri, il cui sonoro è in lingua originale allo scopo di sottolineare l’internazionalità delle produzioni.
“L’esposizione”, commenta il direttore delle Villae Andrea Bruciati, “ripercorre i temi della riscoperta archeologica di Villa Adriana dopo la guerra, della sua apertura al turismo di massa e della mediazione dei suoi valori culturali ed estetici attraverso il cinema ad un pubblico sempre più vasto. In questa chiave la mostra è quanto mai attuale, in un momento di riappropriazione identitaria dei luoghi e del tempo libero. Il cinema e l’audiovisivo sono mezzi fondamentali di espressione artistica, formazione culturale e comunicazione sociale e rivestono un ruolo di primaria importanza nell’ambito della promozione territoriale e dell’immagine del nostro paese all’estero. L’Istituto con questa esposizione intende proseguire il cammino di esplorazione del rapporto tra cinema e arte intrapreso con il Villae Film Festival”.
Questi i film toccati dalla mostra: Il sangue e la rosa / Et mourir de plaisir, 1960, di Roger Vadim; Totò, Fabrizi e i giovani d’oggi, 1960, di Mario Mattoli; Tototruffa ’62, 1961, di Camillo Mastrocinque; Tutto è musica, 1963, di Domenico Modugno; Il Colonnello Von Ryan / Von Ryan’s Express, 1965, di Mark Robson; Allonsanfàn, 1974, di Paolo e Vittorio Taviani; Nerone, 1977, di Mario Castellacci e Pierfrancesco Pingitore; Hercules 2. Le avventure dell’incredibile Ercole / The adventures of Hercules II, 1985, di Luigi Cozzi; Dagobert / Le bon roi Dagobert, 1984, di Dino Risi; Il ventre dell’architetto / The belly of an architect, 1987, di Peter Greenaway; La balia, 1999, di Marco Bellocchio; Titus, 1999, di Julie Taymor; Denti, 2000, di Gabriele Salvatores; The order, 2003, di Brian Helgeland; The fall, 2006, di Tarsem Singh; Notizie degli scavi, 2010, di Emidio Greco; Tutti i soldi del mondo / All the money in the world, 2017, di Ridley Scott; Smetto quando voglio – Masterclass, 2017, di Sydney Sibilia.
Quanto alle serie tv e web, si segnalano: Angels in America, 2003, di Mike Nichols; Elisa di Rivombrosa 2, 2006, di Cinzia TH Torrini; Inside the stones, 2012, di Alessio Jim Della Valle; I Medici: Masters of Florence, 2016, di Sergio Mimica-Gezzan; e Killing Eve 2, 2018.
L’esposizione temporanea a Villa Adriana sarà allestita sino al 30 settembre 2020. 

com.unica, 9 luglio 2020

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