“Rinasce Firenze”, la Toscana apre ad ambasciatori e investitori stranieri
La capacità di attrarre investimenti, l’alta qualità del sistema formativo, la grande efficienza del servizio sanitario regionale, come ha dimostrato la risposta alla pandemia. Sono i tre punti principali indicati dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, nel suo intervento di saluto, questa mattina, in apertura dell’incontro promosso dal Comune di Firenze nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio, per presentare il piano “Rinasce Firenze” agli ambasciatori di 19 paesi e ai rappresentanti di aziende e istituzioni. Un incontro, riportato dal sito della Regione, organizzato per ragionare attorno a strategie coordinate indispensabili per promuovere la ripresa produttiva e il commercio internazionale dopo lo shock causato dalla diffusione del Covid-19.
“È da qui che la Toscana e Firenze possono ripartire per superare l’attuale crisi e riprendere la strada dello sviluppo, offrendo bellezza e sicurezza”, ha sottolineato Rossi, che ha insistito specialmente su Invest in Tuscany, ufficio che da dieci anni a questa parte rappresenta il biglietto da visita della Toscana all’estero e ha reso la regione uno dei territori più attrattivi del paese. Un ufficio che promuove e sostiene gli investimenti di aziende straniere in Toscana lavorando sulle autorizzazioni, semplificando gli adempimenti burocratici, favorendo con incentivi ad hoc i nuovi insediamenti e stimolando così occupazione e sviluppo.
“L’ufficio che abbiamo creato presso la presidenza – ha spiegato il presidente – agevola e supporta aziende straniere e multinazionali che intendono investire in Toscana. Il meccanismo è semplice, mettiamo attorno a un tavolo tutti i soggetti interessati, Comuni e altri enti coinvolti nel processo di autorizzazione, semplificando la vita agli investitori e aiutandoli a muoversi nella complicata macchina amministrativa italiana. Per noi questa è stata una svolta, sperimentata per la prima volta con successo con Ikea che, a causa delle difficoltà incontrate, stava per abbandonare il progetto e la Toscana. Negli anni, la Regione, grazie a questo ufficio, è riuscita a dare risposta a moltissime esigenze in diversi settori economici, conquistando credibilità a livello internazionale per la capacità di stare vicino a chi investe. Tutto questo lo facciamo anche utilizzando i fondi europei grazie ai quali siamo in grado di dare incentivi alle aziende che si insediano sul territorio. Non si tratta di incentivi rilevanti ma possono comunque contribuire a creare partnership e quindi a fare la differenza nella decisione finale”.
Ma non è solo questo. Rossi ha ricordato anche come la Toscana abbia dalla sua anche l’alta qualità del suo sistema formativo che vede la Scuola Normale e il Sant’Anna in testa alle classifiche mondiali e i tre atenei di Firenze, Pisa e Siena ad altissimi livelli per la didattica e la ricerca.
“Le risorse umane – ha detto il governatore – sono una componente importante dell’attrattività della nostra regione, che spicca anche per la formazione professionale e sul campo, oltre alle infrastrutture, con aeroporti e porti collegati ai principali hub internazionali. Il porto di Livorno, in particolare, avrà presto la profondità di 18 metri che solo pochi porti italiani possono vantare e consentirà l’attracco alle grandi navi transoceaniche. La Toscana è anche una regionale in salute, che ha una sanità che funziona, come dimostrato dall’esperienza Covid in cui ci siamo avvalsi anche dagli aiuti di altri paesi, come ad esempio quello della Repubblica popolare cinese, che qui voglio pubblicamente ringraziare. La Toscana, come tutti sappiamo, è una regione grande e bella, con città d’arte, paesaggi che vanno dall’appennino al mare e un entroterra collinare. Tutte caratteristiche – ha concluso – che ne fanno un contesto accogliente e unico al mondo”.
com.unica, 18 luglio 2020