Recovery fund, ancora fumata nera. Da Michel una proposta di mediazione
Dopo una lunga notte di consultazioni fra i leader europei, seguita allo stallo avuto anche ieri nella terza giornata dei lavori del Consiglio europeo, la seduta plenaria di Bruxelles dedicato al Quadro finanziario pluriennale e al Recovery fund riprende i lavori oggi alle 16 per il quarto giorno consecutivo. Nella notte la discussione è stata interrotta alle 3, quando il presidente Charles Michel aveva iniziato un nuovo giro di consultazioni bilaterali per cercare di trovare un accordo condiviso dai 27, ed era poi ripresa brevemente alle 5,45. Lo stesso Michel, alla ripresa dei lavori, dovrebbe presentare una nuova proposta formale (negobox) che sarà basata su una dotazione di 390 miliardi di euro di sovvenzioni, ma con ‘rebate’ più bassi rispetto alla precedente. Si tratta di un importo inferiore rispetto ai 500 miliardi del progetto iniziale, considerato inaccettabile dai cosiddetti paesi frugali: Paesi Bassi, Austria, Svezia, Danimarca, ai quali si è unita la Finlandia.
“Michel non ha anticipato null’altro ma ha detto che proporrà oggi una soluzione con una riduzione dei grants a 400 miliardi e 390 miliardi. La soluzione da 400 miliardi” di sussidi nel Recovery plan “condurrebbe un maggiore sconto per i Paesi che ne hanno diritto e quella da 390 miliardi un minore sconto”, ha spiegato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte al rientro in albergo dopo la lunga notte in Consiglio, facendo riferimento ai sussidi previsti dal Recovery plan e agli sconti – i cosiddetti ‘rebate’ – contenuti nel bilancio pluriennale per alcuni Paesi, tra cui i frugali. “In questo momento ci stiamo avvicinando allo zoccolo duro delle rispettive posizioni e il confronto diventa più risolutivo”, ha aggiunto Conte.
Quanto alla alla soluzione possibile sulla governance del Recovery fund che elimini il meccanismo di veto sui piani di riforma nazionali, il premier ha precisato che “abbiamo indirizzato il procedimento di verifica e controllo dello stato di avanzamento dei progetti secondo una più corretta soluzione, rispettosa delle competenze dei vari organi definite dai Trattati”. L’attenzione è rivolta al nuovo round delle 16, come ha anche ricordato il cancelliere austriaco Sebastian Kurz: “Terminati dei negoziati difficili, possiamo essere soddisfatti del risultato oggi. Si continua nel pomeriggio”.
com.unica, 20 luglio 2020