Lo afferma in un’intervista a Avvenire. Lo studioso, autore del bestseller Spillover, aveva previsto qualche anno fa lo scoppio di una pandemia.

“Questa pandemia di livello globale, non è un evento indipendente che ci sta capitando come una grande sventura; fa parte di un vasto quadro di avvenimenti causati da quello che gli esseri umani stanno facendo, dal modo in cui viviamo su questo pianeta”. È quanto ha affermato in un’intervista ad ‘Avvenire’ David Quammen, lo studioso che aveva previsto con anni di anticipo lo scoppio di una pandemia da coronavirus ed autore del libro ‘Spillover. L’evoluzione delle pandemie’.

“Non ero un veggente, non ero un profeta, ma seguivo attentamente una cerchia limitata di esperti che indagavano sulle malattie, e gli scienziati dicevano proprio queste cose. In ambito scientifico si sapeva che sarebbe arrivata una pandemia, che sarebbe stata causata da un nuovo virus proveniente da un animale selvatico, che molto probabilmente sarebbe stato un coronavirus – perché i coronavirus si adattano velocemente – e che sarebbe successo in un luogo dove l’uomo è in contatto con gli animali selvatici come un wet market”, ha spiegato Quammen rispondendo alla domanda su come sia riuscito a prevedere l’ondata globale di Covid-19.

“Oggi siamo 7,8 miliardi, abbiamo una grande intelligenza, molta fame, fame di risorse di tutti i tipi e tutte le scelte che facciamo hanno un impatto sul resto della natura”, ha aggiunto lo studioso, secondo il quale l’uomo sente “il diritto di attingere alle risorse del resto del mondo della natura, per il nostro uso, per il nostro consumo. E consumando sempre più risorse attiriamo sempre più virus verso di noi, paradossalmente offriamo loro l’opportunità di salvarsi dall’estinzione. Quindi, quando avremo messo fine, o meglio quando avremo messo sotto controllo il Covid-19, dovremo trattare questo terribile avvenimento come un’opportunità per ristabilire il nostro rapporto con il mondo della natura”.

com.unica, 30 luglio 2020

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