L’inferno di Beirut, oltre 100 morti e 4 mila feriti per l’esplosione nella zona del porto
Nella notte di ieri un’enorme esplosione si è verificata nella zona del porto di Beirut, capitale del Libano. Secondo le informazioni diffuse dal ministro della Salute libanese sarebbero morte almeno 100 persone mentre circa 4.000 sono rimaste ferite. Il numero delle vittime potrebbe comunque aumentare, a giudicare anche dalle immagini diffuse dai social media e dalle televisioni che mostrano persone rimaste intrappolate sotto le macerie di edifici crollati. Un testimone che vive sulle colline a est della capitale, alcuni chilometri dal porto, ha detto all’ANSA che lo spostamento d’aria è stato talmente potente da far saltare tutte le placche delle prese di corrente nella sua abitazione.
Tra i feriti, in modo non grave, anche due militari italiani che fanno parte del nostro contingente presente nel Paese. Il ministro della salute libanese Hamad Hasan consiglia a chiunque possa di andare via da Beirut, afferma infatti che materiali pericolosi sprigionatisi nell’aria dopo le deflagrazioni potrebbero avere effetti a lungo termine mortali.
Come è stato riferito dal presidente libanese Michel Aoun, a provocare le esplosioni che hanno devastato Beirut è stato un incendio in un deposito nel porto dove erano immagazzinate 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio, sequestrate diversi anni fa da una nave. Aoun ha parlato al termine di una riunione d’emergenza del Supremo consiglio della Difesa nel palazzo presidenziale di Baabda. È “inaccettabile”, ha scritto Aoun in un tweet, che 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio fossero tenute immagazzinate in condizioni non sicure. Un’inchiesta è in corso per appurare cosa abbia provocato l’esplosione.
Come scrive oggi il Guardian l’esplosione colpisce un Paese già in difficoltà a causa della pandemia e della crisi economica. Non solo, in queste settimane la situazione è particolarmente tesa sia all’interno del Libano che al confine con Israele. Il 7 agosto, dopo oltre 15 anni, è attesa la sentenza sull’attentato che costò la vita all’ex premier Rafiq Hariri. Israele ha offerto al governo libanese – attraverso intermediari internazionali – “aiuti umanitari e medici e immediata assistenza di emergenza”. L’iniziativa, a seguito dell’esplosione di oggi a Beirut, è del ministero degli affari esteri guidato da Gabi Ashkenazi e del ministero della difesa di Benny Gantz. Il presidente israeliano Reuven Rivlin ha detto che Israele condivide “il dolore del popolo libanese e offre sinceramente il suo aiuto un questo momento difficile”.
com.unica, 5 agosto 2020