Beirut, si aggrava il bilancio delle vittime: 137 morti e oltre 5.000 feriti
Il ministro della salute libanese Hamad Hasan ha reso noto nella notte che è salito ad almeno 137 i morti e 5.000 i feriti il bilancio delle devastanti esplosioni di martedì al porto di Beirut. Hasan consiglia a chiunque possa di andare via da Beirut, devastata da due potenti esplosioni. Afferma infatti che materiali pericolosi sprigionatisi nell’aria dopo le deflagrazioni potrebbero avere effetti a lungo termine mortali. Le squadre di soccorso cercano i dispersi. Le enormi esplosioni, che secondo le autorità sono state causate da un incendio in un magazzino che ospitava un’enorme quantità di nitrato di ammonio nel porto di Beirut, hanno anche distrutto migliaia di abitazioni, lasciando almeno 300.000 persone senza un tetto. Lo scoppio ha causato gravi danni in circa la metà del territorio cittadino.
Intanto le autorità libanesi hanno arrestato i funzionari portuali, ora ai domiciliari. Secondo le prime indagini, la presenza di un deposito di nitrato di ammonio era stata segnalata da anni dall’autorità del porto. Il carico sarebbe stato sequestrato nel 2013 da una nave battente bandiera moldava, salpata dalla Georgia e diretta in Mozambico.
“La Ue ha attivato il meccanismo di protezione civile in seguito alla richiesta delle autorità libanesi, e coordinerà l’invio urgente di 100 pompieri altamente qualificati, con veicoli, cani ed attrezzature specializzati nella ricerca e salvataggio in zone urbane. Lavoreranno con le autorità libanesi per salvare vite”, ha annunciato il commissario alla gestione delle crisi, Janez Lenarcic. “La Ue è pronta a fornire assistenza e sostegno. Siate forti”: così in un tweet il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. Anche l’alto rappresentante della politica estera, Josep Borrell, esprime “piena solidarietà e sostegno totale alle famiglie delle vittime, al popolo e alle autorità libanesi”.
Nel nostro paese il Dipartimento della Protezione Civile sta coordinando l’invio di aiuti umanitari per dare sostegno alle attività di soccorso e di assistenza alla popolazione. Nelle prossime ore – annuncia la Protezione civile in una nota – partiranno dall’Italia due velivoli C130 dell’Aeronautica Militare che trasporteranno in Libano otto tonnellate di materiale sanitario e squadre dei Vigili del Fuoco e della Difesa specializzate in ambienti NBCR ed esperti della valutazione del danno agli edifici coinvolti.
“Preghiamo per le vittime e per i loro familiari, e preghiamo per il Libano, perché con l’impegno di tutte le sue componenti sociali politiche e religiose possa affrontare questo momento così tragico e doloroso, e con l’aiuto della comunità internazionale superare la grave crisi che sta attraversando”, ha detto il Papa nell’udienza generale.
com.unica, 6 agosto 2020