La rassegna ideata e diretta da Gianfranco Cabiddu inizia alle ore 21 con un omaggio a Ennio Morricone

“Creuza de Mà” pronto a salpare: da oggi, mercoledì 26, e fino a domenica 30 agosto, il festival di musica per il cinema ideato e diretto dal regista Gianfranco Cabiddu, per l’organizzazione dell’associazione culturale Backstage, vive a Carloforte la prima parte della sua edizione numero quattordici (la seconda, come già annunciato, è prevista a Cagliari, per l’autunno). Il paese sull’isola di San Pietro – davanti alla costa sudoccidentale sarda – con le sue piazze, i suoi carrugi e gli splendidi scorci marini che lo circondano – farà ancora una volta da cornice a questo festival che guarda il cinema “dalla parte del suono”: una manifestazione unica nel suo genere in Sardegna, e tra le pochissime nel panorama dei festival nazionali e internazionali a ruotare interamente intorno al rapporto tra musica e immagini in movimento; una relazione affascinante su cui “Creuza de Mà”, nonostante il difficile momento storico, indagherà anche quest’anno attraverso proiezioni di film, masterclass, concerti, incontri con musicisti e registi, dando così un segnale concreto di resistenza culturale e di impegno verso la comunità isolana che lo ospita e verso il suo pubblico.

Tra gli ospiti di spicco in arrivo a Carloforte, i registi Giorgio Diritti, Vincenzo Marra, Claudio Giovannesi, Mario Piredda, musicisti e autori di colonne sonore come Pasquale Catalano, Daniele Furlati, Marco Biscarini, Andrea Moscianese, Pivio e il sound designer Luca Leprotti. Un gradito ritorno, dopo il successo della scorsa edizione, è quello di Neri Marcorè: oltre a introdurre proiezioni e serate, l’eclettico artista marchigiano – attore, comico, imitatore ma anche musicista e cantante – sarà protagonista di un concerto-omaggio alle canzoni nel cinema.

Il programma della cinque giorni sull’isola di San Pietro si snoderà, ancora una volta, principalmente tra i due cinema del paese, il Mutua e il Cavallera, e nello spazio del Giardino di Note, ma non mancherà nemmeno il consueto concerto al tramonto nella spettacolare cornice de Le ciasette, nell’oasi naturale di Capo Sandalo.

Nel suo cammino di quasi tre lustri, Creuza de Mà ha scelto di non darsi un tema guida per ciascuna edizione, ma semmai un punto di vista più generale e avvolgente qual è quello della musica per il cinema. Anche in omaggio a Ennio Morricone, il grande compositore scomparso di recente, che sosteneva che “la musica per cinema è tutta la musica”, e ogni film ha la sua musica che non si doma con i concetti né si incasella con le parole. Ed è proprio con “Dedicato a Ennio”, che si taglia il nastro inaugurale, oggi alle 21 nei Giardini di Note: dopo l’apertura con la sigla di Creuza de Mà, che racchiude le più belle immagini delle passate edizioni del festival sulle note della famosa canzone di Fabrizio De André, si prosegue con la visione di due clip in ricordo di Morricone e di un altro grande Ennio del cinema scomparso di recente: Ennio Fantastichini; a lui è dedicata, in chiusura di serata, anche la proiezione del film “Lontano Lontano”, ultima interpretazione sul grande schermo dell’attore, uscita quest’anno a firma del regista Gianni Di Gregorio (con musiche di Stefano Ratchev e Mattia Carratello): un delicato affresco popolare ambientato a Roma, dove le storie di quotidianità di tre amici pensionati in cerca di evasione dalla loro condizione precaria si intrecciano con quella di un giovane immigrato maliano che cerca di ricongiungersi con la famiglia.

I film in programma
In un mondo ai margini del caos, è la condizione di “marginalità” a fare da filo rosso alle storie che emergono dai film che verranno proiettati nei giorni seguenti, come sempre alla presenza e con gli interventi dei rispettivi registi e degli autori delle musiche: dall’emarginazione vissuta dall’artista Ligabue, impersonato da Elio Germano in “Volevo nascondermi” di Giorgio Diritti (con musiche di Daniele Furlati e Marco Biscarini) alla famiglia raccontata da Mario Piredda ne “L’Agnello”, che vive ai margini e si ammala nella terra dei poligoni militari in Sardegna (di Marco Biscarini, anche in questo caso, la colonna sonora); dal desiderio di riscatto del manager marginale rispetto al grande giro dei procuratori calcistici in “La volta buona” di Vincenzo Marra (con musiche di Pasquale Catalano, fresco vincitore del Nastro D’Argento per la colonna sonora di “La Dea Fortuna” di Ferzan Ozpetek), a “La paranza dei bambini” di Claudio Giovannesi, dove giovani camorristi vivono ai margini della criminalità di Napoli e ne pagano il prezzo più alto. “Film molto diversi tra loro, per stile e linguaggio”, osserva Gianfranco Cabiddu, “ma che hanno, ognuno a suo modo, un filo nascosto anche della musica che li sostiene e accompagna tessendo un rapporto profondo e simbiotico: nell’etica, nei sentimenti, nello sguardo, nella poesia tenera o aspra dei loro autori”.

La musica dal vivo
La musica, liberata dal legame con l’immagine, ma sempre con un riferimento al cinema, diventa protagonista nei live in programma a sera inoltrata nello spazio dei Giardini di Note. Ecco allora Claudio Giovannesi, che è regista ma anche musicista, in concerto (giovedì) insieme al coautore della colonna sonora de “La paranza dei bambini”, Andrea Moscianese: con loro sul palco Angelo Maria Santisi, violoncellista e arrangiatore, e Gianluca Vigliar al sax. Ed ecco poi Neri Marcorè, con Fabrizio Guarino alla chitarra e al pianoforte, alle prese (sabato) con una produzione originale del festival, “Le Canzoni: colonne sonore italiane”, prima tappa di un percorso tematico che Creuza de Mà intende portare avanti edizione dopo edizione. “La potenza evocativa diventa evidente nell’uso delle canzoni al cinema”, sottolinea Cabiddu, “acquista così il valore speciale di veicolo prezioso per avvicinare e introdurre, con leggerezza, il mistero del rapporto emotivo tra parole, musica e immagine, che soprattutto nelle mani ironiche di un attore come Neri Marcoré diventa immediato e godibile a un pubblico sia colto che popolare”. Immancabile e imperdibile, tra i momenti del festival dedicati alla musica dal vivo, il concerto al tramonto a Capo Sandalo, punta estrema nella parte occidentale dell’isola di San Pietro: sabato, nello spettacolare scenario a strapiombo sul mare, uno degli eventi più suggestivi e attesi, che quest’anno rende omaggio a Ennio Morricone con una produzione originale incentrata sull’insolito incontro tra l’organettista Pierpaolo Vacca, noto per le sue interpretazioni in cui si fondono tradizione sarda e sperimentazione, con gli archi del Cinematic Trio, formazione ad hoc composta da Tommaso Delogu (viola), Olesya Emelyanenko (violino) e Gianluca Pischedda (violoncello), per un affascinante viaggio sulle melodie del grande compositore scomparso lo scorso 6 luglio. Un evento speciale ed esclusivo che, sia per rispettare la fragilità del luogo che lo ospita, sia in osservanza delle norme anti-contagio, sarà a numero chiuso fino a esaurimento posti. I biglietti si possono acquistare online sul circuito Box Office al prezzo di 5 euro (compresi diritti di prevendita): l’incasso del concerto sarà devoluto alla Lipu e alle altre associazioni ambientaliste che si occupano della salvaguardia della zona.

Il Premio “Le Isole del Cinema”
Momento ormai topico del festival, il Premio “Le Isole del Cinema” quest’anno verrà assegnato a Claudio Giovannesi per saper incarnare nel suo lavoro una sintesi felice tra le ragioni delle immagini e della musica. A consegnare il premio al regista, musicista e sceneggiatore romano, nel corso della cerimonia condotta da Neri Marcorè venerdì sera, sarà il compositore Pivio (al secolo Roberto Pischiutta), a sua volta premiato nella scorsa edizione del festival in rappresentanza dell’Associazione Compositori Musica per Film.

Le Masterclass
Al versante più “visibile” e spettacolare del festival, si affianca anche stavolta quello didattico dedicato alla formazione, con il Campus Musica e Suono per cinema: un progetto speciale di Alta Formazione promosso dalla Regione Autonoma della Sardegna con la Fondazione Sardegna Film Commission, che vede la collaborazione tra il festival Creuza de Mà e il Centro Sperimentale di Cinematografia, con gli allievi di Regia, Montaggio, Suono e Musica impegnati in masterclass e esercizi pratici, per un’immersione totale nell’esplorazione del rapporto tra musica, suono e immagini. Aperti anche al pubblico gli incontri con gli ospiti del festival in programma tutte le mattine al Cinema Mutua, saranno condotti dal musicista e musicologo Riccardo Giagni, presenza immancabile del festival, insieme a Michael Magill, montatore del suono statunitense che conta un’ottantina di film all’attivo, anche per registi premi Oscar. Tra il versante didattico e quello festivaliero di Creuza de Mà rientrano le proiezioni, serali ai Giardini di Note, prima dei live musicali, di una serie di corti realizzati da alcuni ex allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia: Alice Murgia, Ernesto Maria Censori e Davide Salucci. La quattordicesima edizione di Creuza de Mà è organizzata dall’associazione culturale Backstage con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, e Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio), della Fondazione Sardegna Film Commission, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Comune di Carloforte e del Comune di Cagliari (Assessorato alla Cultura e Spettacolo), della Fondazione di Sardegna, CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia Scuola Nazionale di Cinema.

Il programma completo è disponibile qui. 

com.unica, 26 agosto 2020

Condividi con