“In base alle nostre stime non torneremo alla situazione pre-Covid prima della fine del 2022”. È quanto ha affermato la presidente della Bce Christine Lagarde al termine dell’Eurogruppo informale di Berlino. Per Lagarde le misure di sostegno all’economia prese dagli Stati membri “devono restare finché la crisi è finita”. Sul Patto di Stabilità ha sostenuto che deve essere “meno pro-ciclico, meno oscuro e più comprensibile alla gente”.

La ripresa dell’Europa da una profonda recessione “è incompleta e disomogenea, quindi non c’è spazio per l’autocompiacimento dei governi o della Banca Centrale Europea”, ha aggiunto Lagarde dopo aver incontrato i Ministri delle Finanze Ue. “Questo momento attuale è caratterizzato da questa ripresa disomogenea, incompleta e asimmetrica nel terzo trimestre dopo un secondo trimestre molto catastrofico”, ha spiegato. “Nessun autocompiacimento! La nostra politica monetaria accomodante ha bisogno del sostegno della politica fiscale, e nessuno di noi può permettersi autocompiacimenti in questo momento”, ha aggiunto. La ripresa “è disomogenea, incompleta e asimmetrica, non bisogna abbassare la guardia”, ha sottolineato. 

Per quanto riguarda il tema della bassa inflazione, la Presidente della Bce ha ribadito che “può comunque costituire un problema, per una politica monetaria che punta a una crescita dei prezzi vicina al 2% nel medio termine. Le aspettative – lo temeva già Mario Draghi al termine del suo mandato, un anno fa – potrebbero ancorarsi a un livello più basso di quello desiderato.” Oggi la Bce è sicuramente risollevata dal fatto che le aspettative di mercato di lungo periodo (misurate dagli interest rate swaps 5y-5y, quindi relative al 2026-2030) siano risalite dallo 0,71% all’1,20%, ma restano comunque deboli, vicine al livello precrisi; e anche le aspettative misurate dai sondaggi restano «basse».

com.unica, 12 settembre 2020

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