“Dante 700”, un ritratto di Dante e i luoghi del poeta nelle fotografie di Massimo Sestini
La mostra è stata inaugurata lo scorso 3 ottobre dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella Palazzina Gregoriana del Quirinale
Le parole della Commedia, il mondo lirico, politico ed emozionale di Dante, perfino il suo profilo inequivocabile fanno parte da sempre del nostro Dna culturale ed espressivo. Tracce e sottotracce del Sommo Poeta sono ben presenti nella contemporaneità, nell’immaginario di tutti come nella vita di ogni giorno, nei luoghi della cultura come nelle strade delle nostre città: è questo il filo conduttore di “Dante 700 – Un ritratto di Dante e i luoghi del poeta nelle fotografie di Massimo Sestini”, la mostra inaugurata sabato, 3 ottobre, dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella Palazzina Gregoriana del Quirinale, per celebrare il VII centenario della morte dell’Alighieri.
Un racconto fotografico in 20 immagini, in formato 150×100, realizzate da Massimo Sestini, fotoreporter di fama internazionale, noto per la sua capacità di cogliere la realtà con uno sguardo inedito e con tecniche fotografiche sperimentali e non convenzionali. Da Firenze, città natale di Dante, a Ravenna, dove sono conservate le sue spoglie, passando per la sorgente dell’Arno sul Monte Falterona. Ma anche Venezia, Roma, Verona e Poppi, per scoprire, come in un vero reportage, quanto il volto del poeta continui ad accompagnare le nostre vite.
“Dante 700” è realizzata con la consulenza artistica di Sergio Risaliti, critico d’arte, curatore, scrittore e direttore del Museo Novecento di Firenze, e con la consulenza scientifica di Domenico De Martino, docente dell’Università di Pavia e direttore del festival Dante 2021 a Ravenna. La mostra è organizzata dall’Associazione MUS.E, è promossa dal Comune di Firenze e dai Musei Civici fiorentini, con il sostegno del Ministero per i beni, le attività culturali e il turismo, e del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale. La mostra rimarrà allestita al Quirinale fino all’11 ottobre e sarà visitabile in maniera virtuale, attraverso un tour realizzato da MUS.E e pubblicato sui siti web del Quirinale, del Comune di Firenze e di MUS.E.
A fine ottobre “Dante 700” si trasferirà a Firenze e si aprirà al pubblico. Mentre da gennaio 2021, la mostra sarà ospitata nelle principali capitali straniere, in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e con gli Istituti Italiani di Cultura. “Con questa mostra”, ha dichiarato il ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, “celebriamo Dante nel Palazzo del Quirinale, in attesa delle centinaia di iniziative sparse sull’intero territorio nazionale, cosi come all’estero, che faranno del 2021 un anno dantesco pienamente partecipato che sta suscitando l’interesse di associazioni, scuole, università, accademie e semplici cittadini, impegnati in una gara di idee e proposte per celebrare i settecento anni dalla sua morte. Oggi sono tutti idealmente rappresentati qui, nella casa degli italiani”.
“Si tratta di un prezioso contributo alle celebrazioni dantesche al quale hanno lavorato il Comune di Firenze, il Ministero per i Beni, le Attività Culturali e il Turismo e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, con il decisivo incoraggiamento del Quirinale”, ha sottolineato Elisabetta Belloni, segretario generale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. “Siamo lieti di portare la mostra nelle principali capitali europee, dove sarà ospitata dagli Istituti italiani di Cultura con l’obiettivo di far conoscere la storia di Dante e l’attualità e l’universalità del suo pensiero”.
“Ci prepariamo a un anno di celebrazioni imponenti della figura del Sommo Poeta”, il commento del sindaco di Firenze, Dario Nardella. “Firenze, suo luogo natio, ha già in programma numerosi appuntamenti ed è pronta ad accogliere questa speciale esposizione nel complesso di Santa Maria Novella dopo il suo debutto al Palazzo del Quirinale. Ma Dante è di tutti e ci auguriamo che questa mostra possa portarlo in altre città d’Italia e anche all’estero, come veicolo potente di un messaggio che parla ad ognuno e nel quale ognuno può riconoscersi”.
Quanto a Massimo Sestini, come ha osservato Tommaso Sacchi, assessore alla cultura, moda e design del Comune di Firenze, “ci ha abituati a immagini di una bellezza sconvolgente, la fotografia che diventa arte, l’occhio sempre pronto a sperimentare angolature e mezzi nuovi dello scatto. Ora ha deciso di cimentarsi in una mostra innovativa per la tecnologia di cui si avvale l’artista ma soprattutto per lo sguardo inedito sul Poeta e sulla sua eredità. Un’esposizione che apre idealmente le celebrazioni dantesche e che ambisce a portare la voce e l’anima di Dante anche fuori dai confini dell’Italia”.
“Con grande soddisfazione MUS.E ha risposto subito si quando le è stato proposto di organizzare “Dante 700”. Una mostra che ricorda i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta attraverso le mille emozioni che suscitano le fotografie di Massimo Sestini”, ha dichiarato Matteo Spanò, presidente MUS.E. “Il contesto del Palazzo del Quirinale, cuore istituzionale del Paese suscita in tutti noi un profondo senso di orgoglio e una spinta davvero forte a proseguire sulla nostra strada in un momento cosi difficile per noi e per il mondo intero”.
LE 20 FOTOGRAFIE DI MASSIMO SESTINI
Lo sguardo di Sestini, sempre proiettato al futuro, emozionante e mai banale, scongiura l’effetto cartolina anche attraverso l’impiego di strumentazioni innovative. Con un’asta telescopica, sormontata da una fotocamera leggerissima, Sestini porta il visitatore letteralmente all’altezza della statua di Dante in una Piazza Santa Croce, a Firenze, svuotata dal Covid. Con un drone, invece, fotografa l’artista Enrico Mazzone intento a realizzare l’opera lunga 97 metri, Divina Commedia, all’interno del Mercato Coperto di Ravenna. E, ancora, immerso nella laguna veneziana, con maschera, pinne e boccaglio, il fotoreporter sfida i vaporetti per immortalare “La barca di Dante”, opera in bronzo dello scultore georgiano Georgy Frangulyan.
Tra gli highlight della mostra, altre due foto che regalano uno sguardo assolutamente inedito. La prima, un’incredibile immagine del Giudizio Universale di Giorgio Vasari e Federico Zuccari che decora la cupola della cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze. La foto, che offre per la prima volta una visione dell’affresco dall’alto verso il basso, è stata realizzata grazie a una fotocamera radiocomandata calata con un filo da pesca dalla sommità della lanterna del Duomo, a 85 metri di altezza. La seconda, un’immagine simbolica di Firenze che, ripresa dall’alto, diventa un pianeta: Sestini l’ha realizzata sporgendo da un elicottero una macchina fotografica per immagini sferiche legata a un palo lungo otto metri. Non mancano scatti tratti dalla cronaca, tra liceali alle prese con le terzine dantesche e opere di street art che celebrano con creatività il grande genio della letteratura.
IL PORTALE LIGNEO DISEGNATO DA BOTTICELLI
I 20 scatti sono accompagnati da un capolavoro del Rinascimento: un portale ligneo, proveniente dal Museo di Palazzo Vecchio, realizzato nel 1480 da Giuliano da Maiano e Francesco di Giovanni detto il Francione, su disegno di Sandro Botticelli. Gli intarsi ritraggono Dante a figura intera. Si tratta di un’opera preziosa, sia per il suo valore intrinseco sia per l’immagine del poeta che ci ha tramandato.
“La grandezza di Dante travalica i tempi”, ha sottolineato Sergio Risaliti, consulente artistico di “Dante 700”. “Il volto del genio, con i suoi lineamenti immortali, vive nelle rappresentazioni artistiche del passato e del presente, dal portale ligneo rinascimentale che presentiamo in mostra alle foto di Massimo Sestini, che ci offrono una nuova prospettiva sulla geografia dei luoghi danteschi”.
“Nel 2021 tutti celebreremo Dante. L’intensità con quale ci stiamo preparando al centenario deriva dal fatto che Dante pervade effettivamente e quotidianamente le nostre vite”, la riflessione del consulente scientifico della mostra, Domenico De Martino. “Usiamo parole che sono nate o si sono affermate con lui. Usiamo espressioni tratte dalle sue opere. Ci poniamo soprattutto le stesse domande che Dante si è posto. Insomma, siamo tutti eredi di Dante. Le foto di Massimo Sestini sono la rappresentazione visiva di questo concetto. Anche grazie al suo talento, Dante continua a parlarci e ad accompagnarci, attraverso la contemporaneità, verso il futuro”.
Infine Massimo Sestini. “Questa mostra”, ha raccontato il fotografo, “nasce da un’intuizione del sindaco di Firenze Dario Nardella, appassionato cultore di Dante. La sfida per me è stata capire fin da subito come avrei potuto scatenare emozioni fotografando luoghi dove Dante ha vissuto, dove viene ricordato, dove si suppone sia passato e immortalando boschi, fonti e palazzi citati nella Commedia. Ho voluto creare un reportage che raccontasse la presenza del poeta ai giorni nostri. Ho ritratto verità e contraffazione, illazioni e supposizioni, tutto quello che in pratica concorre a creare e tener vivo il suo mito a Firenze – la mia città – e poi nei luoghi dove vagò, esule e combattivo”.
Completa la mostra il libro fotografico “Dante 700”, curato da Massimo Sestini ed edito da Centro Di (Centro di documentazione internazionale sulle Arti), che in oltre 40 scatti l’intero lavoro del fotoreporter dedicato al Poeta.