Nel primo pomeriggio di ieri il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha illustrato alla stampa il nuovo Dpcm contenente ulteriori restrizioni per contenere la pandemia di coronavirus. ​​​​​​​Tra le restrizioni più importanti. bar e ristoranti termineranno il servizio alle 18, mentre sarà attivata almeno al 75% la didattica a distanza alle superiori. Chiudono palestre, piscine, così come cinema, teatri, sale da concerto e fiere. Le nuove misure rimarranno in vigore da oggi fino al 24 novembre e si prefiggono l’obiettivo di scongiurare un secondo lockdown generalizzato.

“Non abbiamo introdotto un coprifuoco” ha spiegato Conte, che tuttavia ha invitato a ridurre il più possibile gli spostamenti e a non frequentare le abitazioni diverse dalla propria. Ha poi annunciato una serie di compensazioni e misure di sostegno economico per chi dovrà rallentare o sospendere le proprie attività. Conte ha concluso la conferenza stampa affermando di auspicare che con le nuove restrizioni si possano affrontare meglio i prossimi mesi, anche in vista delle festività natalizie.

Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, ha annunciato misure di ristoro per oltre 300 mila aziende soggette alle restrizioni del Dpcm. I contributi, superiori a quelli già erogati in precedenza, dovrebbero arrivare entro metà novembre. Se ne discuterà in Cdm tra oggi e domani. Le imprese che dovranno chiudere totalmente avranno un contributo a fondo perduto maggiore di quelle che invece abbasseranno la serranda alle 18. Lo ha detto il vice ministro all’economia, Antonio Misiani parlando a Rtl. “Vogliamo dare il contributo in automatico, senza bisogno di fare domanda a tutte le imprese che l’hanno già avuto. Stiamo pensando di ampliare la platea, sforando il limite di 5 milioni di fatturato, quindi anche anche alle imprese maggiori, e a contributi più rilevanti per le imprese e le attività dei settori completamente bloccati. Ci sarà una differenziazione tra chi terrà aperto fino alle 18 e chi sarà bloccato h24”.

Intanto un appello contro la chiusura di teatri e cinema è arrivato da quanti operano nel mondo dello spettacolo. Ma il ministro per le attività culturali, Dario Franceschini, ribadisce che la salute è prioritaria. “Forse chi critica non ha capito la gravità della situazione che stiamo vivendo” afferma il ministro con un video su Facebook in risposta alle polemiche e alla valanga di critiche piovute e assicura il suo impegno “perché lo stop sia il più breve possibile”. Nonché l’impegno a proseguire e aumentare gli aiuti alla categoria “cominciando dai più deboli”. Ma ribadisce di assumersi la responsabilità della decisione e sottolinea: “non è stata una decisione gerarchica. Dovevamo ridurre la mobilità”.

Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi ha chiesto al governo di ascoltare di più le parti sociali nella messa a punto delle nuove misure. “Penso che il governo debba cambiare metodo. È un momento difficile e dobbiamo unirci”, ha detto. “C’è un disagio sociale e non possiamo non tenerne conto” ha continuato Bonomi. Un riferimento poi al futuro: “Il Pil potrebbe calare fino al 12%”.

com.unica, 26 ottobre 2020

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