Coronavirus, verso nuovi lockdown in Europa. 40% in più di vittime in una settimana
Secondo i dati dell’Oms in Europa le vittime sono aumentate del 40% in una settimana. l coprifuoco pertanto non bastano più contro il coronavirus e alcuni Paesi in Europa si preparano al lockdown nazionale o regionale, a cominciare da Francia e Germania, dove si registrano dati molto preoccupanti, come del resto anche in Spagna.
Il governo francese, dopo il fallimento del coprifuoco decretato due settimane fa, prevede un confinamento a livello nazionale per un mese a partire dalla mezzanotte di giovedì, secondo quanto riferito dall’emittente BFM-TV alla vigilia di un discorso alla nazione del presidente Emmanuel Macron previsto per la giornata di oggi. L’emittente ha precisato che il lockdown sarà più flessibile rispetto a quello della primavera scorsa. Anche la Germania fa registrare delle cifre in rapida ascesa ma pur sempre migliori (verso 20 mila nuovi casi al giorno) ma Angela Merkel sta pensando a una sorta di «lockdown leggero», con chiusura di bar e ristoranti. Nel Regno Unito c’è stato un forte aumento di decessi per coronavirus, saliti a 367, il numero quotidiano nettamente più elevato dall’epoca della prima ondata dei mesi scorsi, secondo i dati raccolti nelle ultime 24 ore e diffusi oggi dal governo (Ansa). Più limitato invece l’incremento dei contagi, che toccano i 22.885 contro i quasi 21.000 di ieri, ma su un totale di test giornalieri sceso da 321.000 a 262.000 circa. Resta infine inferiore all’Italia la somma dei ricoverati negli ospedali britannici, indicata oggi a 9.199, fra cui 852 pazienti sottoposti a respirazione assistita in terapia intensiva.
Per quanto riguarda il vaccino si segnala oggi un’intervista a Repubblica di Guido Rasi, da 9 anni direttore esecutivo dell’Ema, l’Agenzia europea del farmaco, il quale afferma che per una vaccinazione diffusa e per vedere i primi effetti sulla pandemia bisognerà aspettare l’estate. “ È ingannevole annunciare oggi un vaccino a Natale”, spiega. “Se tutto andrà liscio potremo autorizzare i primi vaccini tra gennaio e febbraio. Ne abbiamo tre che hanno completato o stanno per completare la terza fase della sperimentazione: Moderna, AstraZeneca e Pfizer. Ora devono analizzare i dati e compattarli. Se entro fine novembre ci manderanno informazioni chiare e inequivocabili potremo farcela appunto tra fine gennaio e inizio febbraio”.
com.unica, 28 ottobre 2020