“Lo schermo dell’arte”, a Firenze dal 10 al 22 novembre il festival di cinema e arte contemporanea
È confermata la XIII edizione de Lo schermo dell’arte – festival di cinema e arte contemporanea di Firenze che quest’anno si svolgerà in streaming on demand sulla piattaforma “Più Compagnia”, in collaborazione con MyMovies.it. I film saranno visibili dal 10 al 22 novembre con un abbonamento standard di euro 9,90 o un abbonamento sostenitori di euro 50. In programma più di 40 film tra cinema d’artista, documentari e cortometraggi e incontri in live streaming.
“In questo anno così difficile, la proposta dello Schermo dell’arte vuole essere una sorta di promemoria per il futuro”, dichiara Silvia Lucchesi, direttrice del Festival. “È importante riflettere sull’esperienza di questo presente caotico, incerto, irregolare. E desideriamo farlo presentando in streaming film che riteniamo una scelta della migliore produzione recente e che abbiamo molto amato. Ma vogliamo continuare anche scambiare idee insieme ad artisti e ad amici curatori con i quali condividiamo un percorso. Confrontarsi e lavorare insieme è questione oggi ancor più essenziale. E lo faremo insieme al nostro pubblico collegato on line dalla sala del Cinema La Compagnia. Perché pur chiuso, il cinema è la nostra casa”.
Lo schermo dell’arte organizza inoltre la IX edizione del programma di ricerca e residenza “VISIO. European Programme on Artists’ Moving Images” e la mostra “Resisting the Trouble – Moving Images in Times of Crisis” a cura di Leonardo Bigazzi, prodotta con NAM – Not A Museum, il programma dell’arte contemporanea di Manifattura Tabacchi. La mostra sarà inaugurata lunedì 9 novembre e rimarrà visitabile fino a martedì 8 dicembre.
Il cinema degli artisti, ancor più che negli anni scorsi, è al centro di questa edizione dello Schermo dell’arte. Il loro sguardo partecipato o critico, il racconto di esperienze personali, la trasfigurazione poetica di storie marginali ed emarginate, la riflessione sull’uso del medium e della tecnologia rappresentano possibili vie di lettura della realtà che ci circonda. Tra gli artisti internazionali che presenteranno i loro film in anteprima italiana, la greca Janis Rafa, presente con due opere, la palestinese Emily Jacir, la vietnamita Thao Nguyen Phan, gli israeliani Omer Fast e Dani Gal, il tedesco Rudolf Herz, il taiwanese Musquiqui Chihying, l’americano John Menik.
Il Festival inoltre dedica una speciale attenzione alla produzione italiana con le opere di Riccardo Benassi, Anna Franceschini e Flatform.
In streaming, anche Mascarilla 19 – Codes of Domestic Violence, primo progetto di produzione di opere video di artisti internazionali, promosso e prodotto dalla Fondazione In Between Art Film e curato da Leonardo Bigazzi, Alessandro Rabottini e Paola Ugolini. Il programma prende il nome dalla parola in codice che in Spagna viene usata dalle donne vittime di violenza domestica per denunciare gli abusi subiti e riunisce i lavori degli artisti Iván Argote, Silvia Giambrone, Eva Giolo, Basir Mahmood, MASBEDO, Elena Mazzi, Adrian Paci e Janis Rafa, invitati a confrontarsi su questo tema quanto mai attuale, acuitosi nel contesto della pandemia e delle conseguenti misure di confinamento sociale.
La proposta on line è arricchita anche dai contenuti live dei Festival Talks di artisti e curatori: Riccardo Benassi con Andrea Lissoni, direttore dell’Haus der Kunst di Monaco; Anna Franceschini con Milovan Farronato, curatore del Padiglione Italia dell’ultima Biennale di Venezia; Flatform con Silvia Lucchesi, direttrice del Festival; gli artisti del programma Mascarilla 19 con i curatori Leonardo Bigazzi e Paola Ugolini.
Dalla Manifattura Tabacchi sempre in streaming: il collettivo curatoriale Francesco Urbano Ragazzi con Kenneth Goldsmith, poeta, critico, fondatore dell’archivio online UbuWeb; la tavola rotonda sul tema Commissioning Artists’ Moving Images, alla quale parteciperanno Beatrice Bulgari, presidente della Fondazione In Between Art Film, Han Nefkens, presidente della Han Nefkens Foundation, e Mason Leaver-Yap, associate curator al KW Institute for Contemporary Art.
Tra i documentari in anteprima italiana si segnalano quelli dedicati a: JR, autore di celebri progetti di arte pubblica e di film tra i quali Visage Villages realizzato con Agnès Varda; all’architetto Alvar Aalto e alla prima moglie Aino, coppia che con le loro iconiche creazioni ha definito il segno del design scandinavo; il ritratto realizzato da James Crump del controverso artista Jordan Wolfson, le cui opere inquietanti e provocatorie arrivano a suscitare reazioni estreme sia da parte di coloro che lo criticano che dei suoi sostenitori; un ritratto di Keith Haring, realizzato in occasione del trentesimo anniversario della morte, avvenuta a soli 32 anni, che ripercorre la sua vita e la sua opera attraverso alcuni filmati inediti provenienti dagli archivi della Haring Foundation; il film dedicato a Hans Hartung, che riunisce interviste e riprese filmate all’interno della casa-studio nelle colline di Antibes dove il maestro dell’Informale europeo visse con la moglie, la pittrice Anna-Eva Bergman, e che oggi ospita la fondazione dedicata alla loro opera. Inoltre il film di Simone Manetti su Pippa Bacca che, attraverso le testimonianze della famiglia e delle immagini video della sua ultima performance Brides on Tour, ricostruisce la tragica vicenda dell’artista milanese uccisa in Turchia il 31 marzo 2008.
Il Festival dedica, come ogni anno, uno specifico programma di residenza ai giovani artisti internazionali under 35, progetto ideato e curato da Leonardo Bigazzi. 12 giovani artisti europei o residenti in Europa che utilizzano le immagini in movimento nella loro pratica artistica sono stati selezionati con una open call in collaborazione con alcune delle più importanti accademie, scuole d’arte e residenze per artisti europee. VISIO si fonda sulla costruzione di un’esperienza collettiva di condivisione generata da una comunità aperta di artisti, curatori e collezionisti. Quest’anno partecipano con incontri on-line tra gli altri: Philippe Alain-Michaud, Beatrice Bulgari, Adrienne Drake, Omer Fast, Flatform, Ilaria Gianni, Alessandro Rabottini, Hilde Teerlinck e Francesco Urbano Ragazzi.
Le opere dei 12 partecipanti a VISIO saranno esposte nella mostra Resisting the Trouble – Moving Images in Times of Crisis, curata da Leonardo Bigazzi e prodotta insieme a NAM – Not A Museum, il programma dell’arte contemporanea di Manifattura Tabacchi, che si terrà dal 9 novembre all’8 dicembre 2020 negli spazi dell’ex complesso industriale della Manifattura Tabacchi, oggi al centro di un importante progetto di rigenerazione urbana. La mostra sarà una riflessione sulle questioni più urgenti generate dall’attuale crisi mondiale, proponendo visioni alternative per ripensare il presente e immaginare il futuro.
Lo schermo dell’arte inoltre promuove il collezionismo di video installazioni, film e video d’artista attraverso il VISIO Young Talent Acquisition Prize (VI edizione) che consiste nell’acquisizione di un’opera di uno degli artisti partecipanti da parte della Seven Gravity Collection, collezione privata italiana interamente dedicata alle opere video di artisti contemporanei.
ALCUNE ANTICIPAZIONI DEL PROGRAMMA DELLA XIII EDIZIONE
In anteprima l’ultimo bellissimo film di Francis Alÿs, Sandlines – The Story of History (Iraq, 2020). Come sempre nel suo lavoro, anche questo film dell’artista che sarà il protagonista del Padiglione del Belgio alla prossima Biennale di Venezia, si muove nello spazio interdisciplinare tra arte, architettura, performance e pratica sociale. I bambini di un remoto villaggio di montagna vicino a Mosul, in Iraq, interpretano come in un gioco di ruolo personaggi che hanno segnato un secolo di storia del proprio paese. Nonostante gli avvenimenti drammatici che hanno devastato la loro terra, essi sembrano conservare spensieratezza e innocenza mentre giocano tra le dune del deserto.
L’artista greca Janis Rafa è presente al festival, oltre che con il corto del programma Mascarilla 19, Lacerate (2020), con l’anteprima del film Kala Azar (Paesi Bassi, Grecia, 2020), suo primo lungometraggio con il cui progetto ha vinto nel 2017 il Feature Expanded Distribution Award. Kala Azar, premiato all’IFFR con il KNF Award e all’Hong Kong International Film Festival (Special Mention Young Cinema Competition), Kala Azar è incentrato sulla vita di una giovane coppia che lavora in un crematorio per animali recuperando le carcasse di questi trovate per strada. I loro sinceri gesti di affetto riescono ad accendere una luce in quella che altrimenti apparirebbe come un’esistenza buia che trascorre nella desolazione di un Paese, la Grecia, che nell’abbandono del paesaggio reca evidenti i segni della devastante recente crisi economica e sociale.
Anteprima. Letter to a friend (Palestina, 2019) in cui l’artista Emily Jacir, che vive in una delle zone più critiche di Betlemme, in Palestina, area in cui l’intervento edilizio e militare dello stato di Israele ha sconvolto completamente la geografia e la vita dei suoi abitanti, lancia un appello al gruppo di ricerca londinese Forensic Architecture, chiedendo loro di condurre un’indagine per ricostruire la storia della strada in cui si trova la casa che da oltre un secolo appartiene alla sua famiglia, prima che i soldati israeliani possano requisirla.
Anteprima. Il fiume Mekong, che attraversa sei nazioni e rifornisce di acqua numerosissimi allevamenti di pesci e risaie in Asia, è il soggetto principale di Becoming Alluvium (Spagna, Vietnam, 2019), cortometraggio realizzato dall’artista vietnamita Thao Nguyen Phan che lei stessa definisce a tutti gli effetti una “immagine in movimento”. Phan inquadra il fiume dalle sue rive, dall’alto, dalle sue acque, ne osserva i cambiamenti, immagina le sue vite precedenti e le sue reincarnazioni per ripercorrere così il passato del Vietnam e allo stesso tempo interrogarsi sull’incerto futuro del fiume, alterato nei suoi cicli dal cambiamento climatico e dai numerosi interventi dell’uomo. Il film è stato prodotto da Han Nefkens, presidente della omonima fondazione, che parteciperà alla tavola rotonda Commissioning Artists’ Moving Images in programma al festival.
Anteprima. L’ultimo lavoro di Flatform History of a Tree (Italia, 2020) è la storia di una quercia nata circa 900 anni fa, conosciuta anche come Quercia dei Cento Cavalieri, che si trova nel comune di Tricase, in provincia di Lecce. Questo territorio è stato attraversato da numerosi flussi migratori e l’albero, come un testimone silenzioso, ha nei secoli offerto riparo a viaggiatori e pellegrini raccogliendo idealmente le loro storie. La macchina da presa si muove tra i suoi rami nodosi, le foglie e la spessa corteccia, mentre i rumori della natura sono alternati con dei brevi dialoghi immaginati e scritti dagli autori del film, che offrono una narrazione sulle culture e le persone che in quasi mille anni hanno sostato o sono passate vicino alla quercia. Gli artisti saranno in conversazione live streaming con Silvia Lucchesi.
Anteprima. Riccardo Benassi in Phonemenology (2018) analizza l’impatto della tecnologia nel rapporto quotidiano con lo spazio, riflettendo soprattutto su come i dispositivi tecnologici hanno modificato radicalmente le strutture per vivere e organizzare il reale, dall’architettura alla politica, dalla produzione culturale al consumo. L’artista sarà in conversazione live streaming con Andrea Lissoni.
Anteprima. De Oylem iz a Goylem (Austria, Germania, 2019) dell’artista Omer Fast, commissionato dalla Salzburger Kunstverein, è una rappresentazione della relazione tra l’umano e il sovrannaturale. Protagonisti una sciatrice solitaria che incontra il fantasma di un ebreo ortodosso. Come la protagonista che per esorcizzare fantasma deve rompere i confini tra il mondo reale e le fiabe, così lo spettatore si trova a riflettere sulla propria sfera di credenze e a chiedersi se, come recita il titolo, il mondo sia un Golem.
Anteprima. Szeemann and Lenin Crossing the Alps di Rudolf Herz (Germania 2020), che, invitato da Harald Szeemann nel 2003 a partecipare ad una sua mostra, decide di coinvolgere il curatore svizzero nel suo progetto Lenin on Tour, proponendogli un viaggio a bordo di un tir che trasporta un gigantesco mezzo busto di Lenin. Il film è una lunga intervista e ci offre, a anni di distanza dalla morte di Szeemann avvenuta nel 2005, un ritratto intenso del poliedrico e coltissimo curatore.
BUSTROFEDICO (Italia, 2019) cortometraggio che l’artista Anna Franceschini ha realizzato come evento speciale per la chiusura del Padiglione Italia Né altra né questa: la sfida al labirinto, curato da Milovan Farronato per la 58esima Biennale di Venezia del 2019. Si chiamano bustrofediche le scritture che cambiano direzione a ogni riga, da sinistra a destra e viceversa. Bustrofedico è il movimento della macchina da presa che attraversa, in maniera circolare e frenetica gli spazi del padiglione, parzialmente riadattati per le riprese, così come sono state liberamente interpretate le sculture e le installazioni dei tre artisti Enrico David, Chiara Fumai e Liliana Moro. L’artista sarà in conversazione live streaming con Milovan Farronato.
Lo schermo dell’arte è un progetto nato a Firenze nel 2008 dedicato all’esplorazione, all’analisi e alla promozione delle relazioni tra arte contemporanea, moving images e cinema. Tra gli artisti internazionali ospiti delle passate edizioni: Hito Steyerl, Isaac Julien, Omer Fast, Simon Starling, Alfredo Jaar, The Otolith Group, Phil Collins, Melik Ohanian, Adrian Paci, Sarah Morris, Shirin Neshat, Runa Islam, Roee Rosen, Yael Bartana, Hassan Khan, Peter Greenaway e Jeremy Deller.
Lo schermo dell’arte è realizzato con il contributo di MIBACT – Direzione generale Cinema e audiovisivo, Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione CR Firenze, Cinema La Compagnia, Manifattura Tabacchi, Accademia di Belle Arti di Firenze, in collaborazione con NAM – Not A Museum, Fondazione In Between Art Film e Mymovies.