Firenze, i documenti della propaganda politica censiti in un database
L’archivio realizzato dall’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea
“Italiani! La Patria vi chiama!”, “Italiani! Pace, pace!”, “Italiani! Avanti per l’Italia e per la libertà!” Sono tanti, tantissimi gli appelli agli italiani che campeggiano come titolo e come slogan nei documenti della propaganda politica che l’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea ha censito e digitalizzato in un database realizzato con il contributo della Fondazione CR Firenze nell’ambito dei Laboratori culturali e che da questa settimana è consultabile sul portale online dell’Istituto.
“Una parola sola, ma con tanti significati. Chi sono davvero gli italiani?”, si chiede il direttore dell’ISRT Matteo Mazzoni. “A loro si rivolgono nei manifesti, nei volantini e negli opuscoli, dal Risorgimento fino agli anni ’50, comunisti, fascisti, inglesi, azionisti, tedeschi e così via, attribuendo significati diversi dentro a contesti diversi a una parola usata e abusata negli appelli alla guerra, alla resistenza, al cambiamento, alla pace, alla protesta. Un esempio che aiuta a comprendere come le componenti grafiche, visive e linguistiche di questo patrimonio documentale, spesso di forza espressiva dirompente, rappresentino un canale privilegiato di studio per analizzare il passato e stimolare riflessioni sul presente”.
Osservando l’evoluzione e l’uso delle immagini e degli slogan di propaganda politica si può infatti arrivare a comprendere e decodificare il linguaggio politico attuale, dalla stampa ai social media. Il database tematico, di cui è ideatrice e responsabile l’archivista Maria Sechi, è composto da immagini in alta risoluzione delle singole unità corredate dalla rispettiva scheda archivistica.
Il sistema utilizzato è ArDes, creato proprio per la descrizione archivistica e sviluppato dal centro archivistico della Scuola Normale Superiore di Pisa. 36 sono i fondi, da cui sono stati attinti circa 600 singoli documenti e un totale di circa 1.300 immagini che nel complesso costituiscono una collezione di valore storico importante. L’obiettivo infatti è valorizzare quella particolare porzione del patrimonio dell’ISRT che riguarda la propaganda politica: documenti prodotti da partiti politici, organizzazioni sindacali e altri enti, per esempio il Comitato toscano di liberazione nazionale e la Repubblica sociale italiana. Fra i 36 fondi censiti, alcuni appartengono a personaggi famosi, come il Monument Man italiano Cesare Fasola e lo scrittore Romano Bilenchi, partigiani come Carlo Francovich e Ferruccio Montevecchi, la staffetta Maria Luigia Guaita e Gilda Larocca, la voce di Radio Cora.
Fra i documenti più interessanti, l’Istituto segnala le lettere di Gaetano Salvemini al Senato accademico dell’Università di Firenze all’epoca delle sue dimissioni in segno di protesta contro il regime fascista; il volantino con il discorso dell’arcivescovo di Firenze Elia Dalla Costa alla messa di Natale del 1943, il manifesto firmato da intellettuali italiani in favore della nascita della Repubblica e pezzi dannunziani, cartoline postali della Marina italiana. D’Annunzio aviatore nella guerra marittima 1915-1918 fotografato con il proprio aereo e un ritratto, insieme a cinque soldati, con gli appunti presi dallo scrittore sul bombardamento di Cattaro del 4 ottobre 1917.
Il database si propone, dunque, come utile strumento di supporto alla ricerca storica, che sarà ulteriormente aggiornato in fasi successive; esso dispone di una guida alla consultazione e di un tutorial che sarà pubblicato sui canali Facebook e Youtube. La ricerca può essere avviata per fondi censiti, singoli documenti, enti e persone che sono autori o hanno prodotto o raccolto la documentazione e per toponimi citati. L’archivio generale dell’ISRT conserva un vasto patrimonio documentale di oltre 150 fondi prodotto da enti e persone in un arco cronologico che inizia sul finire del XIX secolo per arrivare all’inizio del XXI.
Il database è consultabile a questo indirizzo web.
com.unica, 8 novembre 2020