“Enciclopedia d’artista”, il nuovo progetto editoriale di Treccani Arte
Inaugura la collana la “Psicoenciclopedia Possibile” di Gianfranco Baruchello, recentissima e monumentale opera del Maestro livornese
Si chiama “Enciclopedia d’artista”, il nuovo progetto editoriale di Treccani Arte: una nuova collana nella quale ogni singolo volume sarà ad un tempo opera d’arte, enciclopedia e libro d’artista. Si tratta di una vera e propria collezione di oggetti da esposizione e da consultazione, in edizione limitata, firmati e numerati dagli artisti che ne hanno concepito integralmente il contenuto dovendo rispettare due sole regole: il formato enciclopedico e l’ordine alfabetico delle voci.
Inaugura la collana la “Psicoenciclopedia Possibile” di Gianfranco Baruchello, recentissima e monumentale opera del Maestro, capace di mettere in questione tutte le forme tradizionali del sapere e di creare inedite connessioni tra parola e immagine. Reinterpretandone e sovvertendone radicalmente il linguaggio, l’artista riesce a mettere in discussione l’identità stessa dell’enciclopedia e a modificare creativamente il senso e il valore di questo storico modello di impresa editoriale.
Un incontro di approfondimento sull’opera si terrà mercoledì prossimo 18 novembre alle 17.00 sui canali social di Treccani Arte (Instagram: treccaniarte – Facebook: Treccani Arte) con la partecipazione di Gianfranco Baruchello, Felice Cimatti, Manuela Fraire, Gianfranco Maraniello, Pietro Montani, Carla Subrizi. A moderare gli interventi sarà Bartolomeo Pietromarchi.
Imponente progetto e complessa opera di montaggio, frutto di un lungo e minuzioso lavoro di ricerca, la “Psicoenciclopedia Possibile” di Gianfranco Baruchello è un grande libro d’artista che racchiude un inaspettato e articolato sistema di relazioni: in 816 pagine comprende più di 1200 voci ordinate alfabeticamente e 200 tavole a doppia pagina.
Le voci derivano da scritti editi e inediti, appunti e trascrizioni di sogni di Baruchello, mentre le immagini sono il risultato di un lungo lavoro di riorganizzazione di materiali preesistenti.
La Psicoenciclopedia problematizza l’idea di conoscenza enciclopedica come il titolo stesso ci suggerisce attraverso l’impiego del termine “possibile”. Come in molti altri lavori di Baruchello, proprio l’alfabeto e il montaggio scardinano le connessioni tradizionali tra parole e immagini, decostruendo ogni forma di consequenzialità: la funzione tradizionale della didascalia viene meno insieme al concetto stesso di ordine tematico, dando invece luogo alla possibilità infinita di accostare anche ciò che sembra non poter essere posto in adiacenza. La politica e la storia, il sogno e il rimosso, la natura e l’ambiente, il racconto e la memoria trovano in quest’opera forme inedite di convergenza e inattesi accostamenti attraverso l’instancabile curiosità che ha portato Baruchello ad interessarsi ad ogni aspetto del sapere.
Il prefisso “psico-” nel titolo dell’opera evoca anche il nesso tra la tensione verso la conoscenza e l’infinita gamma degli affetti (paura, angoscia, dolore, ironia, desiderio) che muovono gli immaginari e le sensibilità, tanto individuali quanto collettive. Nel multiforme panorama di identità e differenze che il mondo contemporaneo ci offre, Baruchello con la Psicoenciclopedia attraversa la frammentarietà di ogni forma di conoscenza e suggerisce che il sapere non offre certezze ma si fonda sul dubbio inteso come elemento dinamico.
Come un ipertesto, la Psicoenciclopedia promuove la partecipazione attiva del lettore alla costruzione di nuovi significati e percorsi inediti, multidirezionali e mai definitivi. Articolato in due parti, rispettivamente dedicate al testo e alle immagini, il volume di Baruchello ha una tiratura di 250 esemplari e XV prove d’artista. L’opera è racchiusa in un cofanetto insieme a una serigrafia dell’artista, che propone una sorta di “riflessione” intorno a una delle tavole, la n. 128, e al libro Note a margine. L’arte come esperimento del sapere di Carla Subrizi, che accompagna l’opera raccontandone la genesi e offrendo al lettore alcune possibili chiavi di lettura per addentrarvisi.
Con la collana “Enciclopedia d’artista”, Treccani Arte prosegue nella propria missione di contemperare la gloriosa tradizione quasi centenaria dell’Enciclopedia Italiana con l’apertura alla complessa realtà dell’arte contemporanea. Ancora una volta Treccani persegue così l’obiettivo di promuovere la diffusione universale della creatività italiana, proponendo progetti inediti e innovativi ad un vasto pubblico di appassionati e professionisti.
GIANFRANCO BARUCHELLO (Livorno, 1924)
Dopo la laurea in Giurisprudenza (1946), ha sperimentato l’immagine attraverso l’oggetto, costruendo i primi alfabeti di segni posti alla base della ricerca di un linguaggio che non rinuncia alla figura, seppur riconsiderata all’interno di un processo concettuale. Alcuni oggetti costituiti da libri o giornali assemblati e talvolta coperti di smalto bianco sono stati esposti nel 1962 a Parigi (Collages et objets) e a New York (New Realists). La prima mostra personale risale al 1963, presso la galleria La Tartaruga a Roma. Nel 1964, in occasione della mostra presso la galleria Cordier & Ekstrom a New York espose opere che già presentavano un significativo punto d’arrivo della sua ricerca: frammentazione, disseminazione sulla tela di immagini ridotte a minimi elementi, decentramento concettuale dello spazio, ecc. Dal 1960 realizzò brevi film: Molla (1960), Il grado zero del paesaggio (1963), Verifica incerta (1964-1965). Nel 1962 conobbe Marcel Duchamp (v.), al quale ha dedicato il volume Why Duchamp (1985). B. ha portato nella sperimentazione dell’immagine in movimento l’idea stessa della frammentazione e del montaggio che negli stessi anni lo ha condotto a progetti quali La quindicesima riga (1966), righe di testo prelevate da centinaia di libri, e il libro Avventure nell’armadio di plexiglass (1968). Nel 1968 ha fondato una società fittizia dal nome Artiflex che si proponeva di «mimare i modi dell’industria» con finalità critiche. Nel 1973 avviò il progetto Agricola Cornelia S.p.A., un esperimento tra arte e agricoltura, che lo impegnò per otto anni. Scrittore e poeta, ha realizzato progetti per il teatro (Teatro alla Scala, Milano; Teatro dell’Opera, Roma) e nel 1998 ha istituito, con Carla Subrizi, la Fondazione Baruchello. Ha più volte partecipato alla Biennale di Venezia (1976-80, 1988-90, 1993, 2013) e a Documenta di Kassel (1977, 2012). Importanti le sue retrospettive in Italia e all’estero: GNAM, Roma (2011); ZKM, Karlsruhe (2014); Raven Row, Londra (2017); MART, Rovereto (2018). È autore dell’opera dal titolo Psicoenciclopedia possibile, promossa dall’Istituto della Enciclopedia italiana Treccani. Sue opere sono nei più importanti musei internazionali: Guggenheim Museum e MoMa, New York; GNAM, Roma; Philadelphia Museum of Art; Centre Pompidou, Parigi; Deichtorhallen, Amburgo; ZKM, Karlsruhe; MAXXI, Roma; MADRE, Napoli.
com.unica, 15 novembre 2020