Nel corso dei lavori  dell Consiglio dell’Unione Europea Ungheria e Polonia hanno messo il veto su uno dei pilastri del nuovo bilancio pluriennale dell’Ue. I due Paesi chiedono di modificare il meccanismo che vincola l’erogazione dei fondi al rispetto dello stato di diritto. Come si ricorderà i due paesi sono stati messi più volte sul banco degli accusati sono state criticate per aver violato gli standard democratici sanciti nel trattato istitutivo dell’UE. Il primo ministro ungherese Viktor Orbán aveva inviato una nota prima dell’incontro al cancelliere tedesco Angela Merkel e al presidente francese Emmanuel Macron, chiarendo la sua intenzione e sostenendo che la clausola sullo stato di diritto “mette a repentaglio la fiducia” tra gli Stati membri. Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki aveva già minacciato il veto la scorsa settimana.

L’approvazione finale richiede l’unanimità, e ora l’intero processo è in bilico, con altri Stati membri che chiariscono che hanno un disperato bisogno di accedere al denaro a gennaio. A causa del veto non è stato possibile ratificare l’accordo sull’intero bilancio, che comprende anche il Recovery Fund, e sarà discusso di nuovo nel Consiglio Europeo che si terrà fra il 9 e il 10 dicembre. Il pacchetto include 750 miliardi di euro (673 miliardi di sterline; 888 miliardi di dollari) per un fondo di recupero Covid. Il rappresentante tedesco Michael Clauss, che ha presieduto la riunione, ha avvertito che l’UE dovrebbe affrontare “una grave crisi” se il pacchetto finanziario non fosse adottato rapidamente. “Abbiamo già perso molto tempo in vista della seconda ondata pandemica e dei gravi danni economici”, ha detto. Iratxe García, leader del gruppo socialista al Parlamento, ha affermato: “Bloccare il bilancio dell’UE è ingiusto per tutti gli europei e danneggia solo i cittadini, anche polacchi e ungheresi”.

Chi invece manifesta ottimismo sulle sorti dell’Europa è la presidente della Bce, Christine Lagarde. “Il Recovery Fund dimostra che l’Europa è tornata” ha detto all’apertura del summit del World Economic Forum “Pioneers of change”, sottolineando che “l’Unione europea si sta muovendo insieme e che la strada è stata tracciata”. Per Lagarde l’Europa ha “chiaramente impostato il terreno” per “prendere una direzione comune. Ma c’è ancora molto lavoro che deve essere fatto, supporto che deve essere dato, e condizioni finanziarie da creare che siano le migliori possibili per supportare investimenti e finanziamenti delle banche. Ognuno deve fare la propria parte, ma adesso vediamo la destinazione”. Nella crisi pandemica “vediamo l’altra sponda” del fiume da attraversare, ma il “lavoro fantastico” delle case farmaceutiche sui vaccini “non basterà per arrivarci: serviranno anche le politiche giuste”, ha detto la numero uno della BCE precisando che “a inizio pandemia ci trovavamo “sulla una sponda di una massiccia incertezza e non vedevano l’altra sponda. Adesso grazie al lavoro fantastico di alcune compagnie straordinarie in Germania e Usa vediamo l’altra sponda, sappiamo che il vaccino è all’orizzonte”.

com.unica, 17 novembre 2020

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