Si è aperta in videoconferenza la sessione autunnale del “Club di Venezia”, la due giorni di lavori che vede riuniti più di ottanta rappresentanti istituzionali ed esperti di comunicazione pubblica provenienti da tutti i paesi europei. I lavori, come riporta il Ministero per gli Affari Europei, sono stati introdotti dal Ministro Vincenzo Amendola. “Il COVID-19 ci ha posto di fronte a decisioni che investono non solo i valori antichi della nostra Unione ma anche scelte fondamentali per il futuro – ha spiegato il Ministro -. Non si tratta solo delle grandi scelte di integrazione europea, come la politica fiscale comune, il Next Generation EU, la politica monetaria. La questione su cui dobbiamo interrogarci è la stessa identità fondativa dell’Unione di fronte alla sfida apertasi con il COVID-19”.

“La comunicazione in questa fase – ha sottolineato – non è solo uno strumento a disposizione per quelle che sono le necessità mediche, ma è fondamentale per reggere l’urto di queste grandi sfide. Non è facile, perché oggi la democrazia ha forme di partecipazione sempre più veloci che spesso creano e accelerano paure. Ma dobbiamo combinare questa accelerazione che la globalità sta vivendo, determinata anche da una tecnologia sempre più avanzata, con la difesa di una carta di identità, che l’Europa presenta al mondo, basata sulla partecipazione e la conoscenza dei processi decisionali, ma anche sulla difesa di valori di libertà e di democrazia”.

Nel corso della sessione di apertura, sono intervenuti Diana Agosti, Capo Dipartimento per le Politiche Europee, Fabrizio Spada, Responsabile relazioni istituzionali dell’Ufficio d’informazione in Italia del Parlamento europeo, Antonio Parenti, Capo della Rappresentanza in Italia della Commissione europea. Per il Comune di Venezia, che ospita da 34 anni la sessione del Club, è intervenuto l’Assessore alla Coesione Sociale, Simone Venturini. Stefano Rolando, fondatore e presidente del Club di Venezia, ha presentato la relazione di apertura dei lavori. Il Club di Venezia ha affrontato alcuni grandi temi della comunicazione come l’impatto dell’emergenza COVID-19 nelle strategia di comunicazione in Europa e negli Stati membri e gli effetti sulla comunicazione di alcune delle principali crisi globali, come migrazioni, cambiamenti climatici, instabilità geopolitiche, terrorismo e altre minacce ibride.

Il Club di Venezia, fondato nel 1986, è un organismo informale che riunisce i responsabili della comunicazione istituzionale degli Stati dell’UE, membri e candidati, e delle istituzioni europee per discutere argomenti di interesse comune, confrontare strategie di informazione e comunicazione, scambiare idee ed esperienze sulle migliori pratiche organizzative. Membro per l’Italia è il Dipartimento per le Politiche Europee, responsabile nazionale del coordinamento della comunicazione sulle politiche e le attività dell’UE. Il Club si riunisce due volte l’anno in sessione plenaria e periodicamente in seminari tematici.

com.unica, 6 dicembre 2020

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