Molti Paesi europei, compresa l’Italia, hanno bloccato i voli con il Regno Unito in risposta alla diffusione della nuova variante del virus Sars-CoV-2. Parigi ha chiuso per 48 ore anche i collegamenti marittimi e ferroviari. Il blocco francese riguarderà non solo le persone, ma anche le merci. “Chiunque si trovi già in Italia, in provenienza da quel territorio, è tenuto a sottoporsi a tampone antigenico o molecolare contattando i dipartimenti di prevenzione”, scrive il ministro della Salute Robero Speranza. “In applicazione dell’Ordinanza del Ministro della Salute del 20 dicembre 2020, l’Enac, Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, ha emesso un Notam (Notice to Airmen) con cui dispone l’interdizione del traffico aereo dal Regno Unito (Gran Bretagna e Irlanda del nord), a partire da oggi e fino al 6 gennaio 2021”. È quanto si legge in una nota dell’Enac. “Sono esclusi dal provvedimento i voli cargo e i voli di emergenza sanitaria. L’ENAC invita i passeggeri con voli prenotati da e per queste destinazioni a contattare la propria compagnia aerea” conclude la nota.

Intanto si apprende che la ‘variante inglese’ del Covid è stata già  isolata anche in Italia, nei laboratori dell’Ospedale militare del Celio di Roma. Il Dipartimento scientifico del Celio che in questa emergenza sta collaborando con l’Istituto superiore di sanità ha sequenziato il genoma del virus proveniente da un soggetto risultato positivo, spiega una nota del ministero della Salute, con la variante riscontrata nelle ultime settimane in Gran Bretagna.

La variante ‘inglese’ del Covid che si propaga più velocemente fa paura e crea ulteriore scompiglio. “La variante di Sars-CoV2 che sta circolando in questo momento a Londra e nel sud est dell’Inghilterra, presenta delle mutazioni sulla proteina di superficie del virus, la cosiddetta Spike. Nonostante si ipotizzi che queste mutazioni possano aumentare la trasmissibilità del virus, non sembrano alterare né l’aggressività clinica nè la risposta ai vaccini”, ha detto il Direttore Generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza.

Non vi è tuttavia alcuna evidenza scientifica al momento di un’inefficacia del vaccino per la variante del coronavirus scoperta in Gran Bretagna, “e non siamo nemmeno in grado di dire che un vaccino possa funzionare meglio di un altro”. Lo ha affermato in un’intervista a La Repubblica la dottoressa Paola Stefanelli, che dirige il reparto malattie prevenibili da vaccinazione dell’Istituto superiore di sanità. Per l’esperta “Non esiste assolutamente” una prova di maggiore gravità della malattia causata dalla variante: “Anche i due casi identificati al Celio hanno una sintomatologia molto lieve. E del resto i casi inglesi di infezione non sono diversi da quelli provocati dal coronavirus senza mutazione”. Cosa fare ora? “A maggior ragione andranno mantenute le norme comportamentali di sicurezza. Se si diffonde un ceppo così tanto più trasmissibile, a maggior ragione bisogna stare distanti, indossare la mascherina e lavarsi le mani”, conclude.

com.unica, 21 dicembre 2020

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