Gli auguri del giornalista e scrittore Goffredo Palmerini. Una riflessione su un nuovo umanesimo in tempo di pandemia.

“Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1,14)

L’Aquila, 24 dicembre 2020 – In tempi così difficili per l’intera umanità colpita dalla pandemia sembrano smarrite le parole che abbiano un senso. E tuttavia il Natale richiama ricordi, sentimenti e valori universali. Evoca la speranza che per l’umanità ci sia una prospettiva nuova, attraverso la nascita di Gesù, la presenza di Dio in mezzo a noi attraverso Suo figlio incarnato, in umiltà e povertà, a condividere la nostra condizione umana, portando la buona notizia, la fratellanza tra tutti gli uomini e donne di buona volontà, l’amore del Padre per ciascuno di noi. Quel Bambino nato 2020 anni fa, con la sua storia vissuta tra la gente del suo tempo, oggi più di ieri ci indica il cammino, ci invita all’impegno, ci richiama alla libera responsabilità d’occuparci di chi ha bisogno, degli ultimi, nostri fratelli sulle vie di questa terra, per costruire un mondo diverso. Il valore del Natale cristiano è semplicemente questo, non la “poesia” sdolcinata e melensa che il consumismo ci propina. Fermiamoci dunque a riflettere su questi valori, a dargli un senso autentico, ad assumere – ciascuno come può – l’impegno a viverli concretamente, dando una mano a chi soffre. Un valore che prescinde dal fatto che si abbia Fede oppure no, condividendo quel senso di fratellanza naturale che dovrebbe tenere insieme gli uomini di buona volontà, qualunque sia il loro credo.

E allora, proprio per il tempo complicato che viviamo ci fa riflettere su un nuovo umanesimo in tempo di pandemia. Nel corso di questo anno terribile abbiamo visto tante testimonianze di fraternità, specie in seno al personale sanitario (medici, infermieri, tecnici) e di soccorso, impegnati a curare e salvare vite umane a costo della propria. Sono per noi un esempio di altruismo e fraternità vera. E allora un gesto d’amore e di attenzione – quelli oggi possibili – verso il prossimo che soffre, vissuto nella discrezione, è il miglior modo per vivere bene il Natale, portando il nostro tassello al grande mosaico della Pace vera, con se stessi e con l’umanità intera. Auguri affettuosi a ciascuno di Voi e alle Vostre famiglie. Aggiungo Auguri speciali agli italiani dell’altra Italia, quegli 80 milioni di connazionali nel mondo che discendono dalla nostra emigrazione, immaginando con quanta intensità d’emozioni essi ricordino il Natale della loro terra d’origine e le tradizioni che vi erano legate, mai più viste ma vive nel loro cuore. Sappiate che vi sentiamo vicini, con un grande abbraccio d’affetto e di gratitudine per l’onore che rendete alla nostra Italia in ogni angolo del mondo. 

Infine Auguri speciali alla stampa, in Italia e all’estero, per la straordinaria sua funzione nel mantenere vive e consapevoli le relazioni tra le comunità italiane fuori e dentro i confini, rafforzando il legame tra le due Italie. Auguri speciali alle Agenzie internazionali e alle testate italiane con le quali ho l’onore di collaborare. Auguri altrettanto speciali a tutta la stampa d’Abruzzo, che ogni giorno “sopporta” l’onda delle mie comunicazioni su fatti, eventi culturali, personaggi e tradizioni singolari. L’ospitalità e l’accoglienza sulle vostre pagine tiene insieme sempre più diffusamente la comunità lata degli Abruzzesi, dentro e fuori i confini, rafforzandone il senso d’appartenenza e l’orgoglio delle proprie radici. Grazie di cuore, anche per la pazienza che mi riservate.

Buon Natale a tutti Voi e ai Vostri cari, davvero di cuore! 

Nella foto in alto un Presepe particolare: L’Aquila, MUNDA – Museo Nazionale d’Abruzzo.

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