11 febbraio 1929: la firma dei “Patti Lateranensi” e la nascita della Città del Vaticano
[ACCADDE OGGI]
I più grandi ricorderanno che una volta, fino al 1977, era festa a scuola l’11 febbraio, il giorno che ricordava i cosiddetti “patti lateranensi” tra lo Stato Italiano e la Santa Sede quando ufficialmente nacque la Città del Vaticano. L’accordo, “i patti”, furono siglati l’11 febbraio 1929 per conto rispettivamente di “Sua Santità il Sommo Pontefice Pio XI e di Sua Maestà Vittorio Emanuele III Re d’Italia da Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Pietro Gasparri, Segretario di Stato e il Signor Cavaliere Benito Mussolini, Primo Ministro e Capo del Governo”.
L’accordo, frutto di una lunga trattativa segnò una grande “vittoria politica e spirituale del regime”, tale definita dal titolo dell’edizione straordinaria del “Popolo d’Italia”, e cancellò la cosiddetta legge delle guarentigie del 1871 che non fu mai accettata dal papato che con l’enciclica Ubi nos arcano di Pio IX respinse la legge asserendo: “Con severe proposte abbiamo chiaramente fatto intendere con quanta amarezza i fedeli subiscano la situazione che Ci affligge, e quanto siano lontani dal farsi ingannare da quelle menzogne che si nascondono sotto il nome di ‘guarentigie’, tuttavia riteniamo sia dovere del Nostro ufficio apostolico dichiarare solennemente a tutto il mondo che non solo le cosiddette ‘guarentigie’ malamente coniate dal governo subalpino, ma anche titoli, onori, immunità, privilegi e qualunque altra offerta fatta sotto il nome di garanzie o ‘guarentigie’ non possono avere alcun valore per dichiarare sicuro e libero l’uso del potere a Noi affidato da Dio e per difendere la necessaria libertà della Chiesa“.
Ma quali erano quelle offerte, quei privilegi, quegli onori offerti con le guarentigie che mandarono su tutte le furie Pio IX? Si trattava di rispetto e onori verso la figura del Papa considerato alla stregua di un capo di stato ma senza stato, inoltre di somme elargire dallo stato italiano al Vaticano sotto forma di riconoscimento dei beni sottratti alla chiesa, e ancora di tutela delle maggiori sedi ecclesiastiche considerate territorio extraterritoriale ma pur sempre ricadendo nel territorio italiano; rimaneva la religione cattolica quale religione di stato risalente allo statuto albertino del 1848.
È del tutto evidente che il Papa spogliato del suo potere temporale con la presa di Porta Pia continuava a sentirsi prigioniero di uno stato straniero che pur riconoscendogli tutti gli onori continuava a trattarlo come uno scomodo ospite anche se di assoluto riguardo. Occorreva uno stato anche se piccolo e modesto dove il Papa continuasse ad essere re e monarca assoluto con gli annessi riconoscimenti del diritto internazionale che in verità non erano mai venuti a mancare pur persistendo la questione romana. Ci pensò Mussolini che “uomo della provvidenza” fece nascere la Città del Vaticano con i Patti Lateranensi.
Nel 1947, all’alba di una nuova Italia nata dalle rovine della guerra, la questione dei patti fu materia assai controversa con la DC che ne tutelava la validità inserendoli in Costituzione e tutti gli altri che ne richiedevano l’abrogazione. Alla fine prevalse la tesi dei comunisti che ritennero inopportuno aprire un conflitto con la Chiesa e i patti restarono e furono celebrati con feste di ricorrenza. Fu Bettino Craxi, forse anche per questo rappresentato nelle vignette con l’orbace di ducesca memoria, a rimettervi mano e fu il nuovo concordato del 1984 nato dalla consapevolezza che “i rapporti già regolati dai Patti Lateranensi possono essere modificati di comune accordo senza ricorrere alla revisione costituzionale, ma che necessitano di ulteriori modifiche consensuali del Concordato Lateranense a causa del continuo processo di trasformazione politico/sociale. …”.
In definitiva il nuovo concordato rese possibile la cancellazione della religione di stato nell’ordinamento italiano e regolò le controverse questioni sugli effetti dei matrimoni civili e religiosi. Restò e resta il Papa sovrano dello Stato Vaticano, un minuscolo ma potentissimo stato in territorio italiano.
Franco Seccia, com.unica, 11 febbraio 2021