“Ciao mondo. Il mio primo sguardo sulla casa che abiterò per sempre”, si legge nel messaggio su Twitter pubblicato sul profilo di Perseverance, il rover della Nasa atterrato ieri notte sul Pianeta Rosso, accompagnato da un lungo applauso dal Centro di controllo. Un altro tweet, dopo pochi minuti: “Safe on Mars”. Subito dopo un lungo applauso dal centro di controllo ha accompagnato l’arrivo su Marte del quinto rover della Nasa, che ha già inviato a Terra le prime immagini riprese poco prima di toccare il suolo.

Perseverance è il quinto rover che l’azienda spaziale americana ha fatto arrivare su Marte, come riporta la Cnn, la sonda più sofisticata. Il suo compito principale sarà quello di raccogliere dati e di cercare tracce di vita nel cratere Jezero che circa 3,9 miliardi di anni fa conteneva un lago. In questa impresa sarà guidato dall’elicottero Ingenuity (in italiano ingegnosità), che inizierà i primi test nella primavera del 2021. Per due anni il rover andrà alla ricerca dei primi campioni del suolo destinati a essere portati sulla Terra. La sonda ha percorso quasi 3,9 milioni di chilometri in poco più sette mesi ed è stata la terza a raggiungere Marte nell’arco di dieci giorni, dopo la missione Hope degli Emirati Arabi e la Tianwen-1 della Cina. Delle tre missioni è stata però la prima a rilasciare un rover sul suolo marziano, considerando che l’altra missione programmata per farlo, la Tianwen-1, lo farà solo in maggio.

La fase della discesa di Perseverance è stata trasmessa dalla Nasa ieri sera in diretta televisiva a partire dalle nostre 20.15. Ha toccato il suolo alle 20.22: sono stati sette minuti di terrore e di pathos durante i quali tutto avviene in automatico perché, dato che la Terra si trova attualmente a più di 200 milioni di chilometri da Marte e che, pur viaggiando alla velocità della luce, i comandi inviati alla sonda impiegano quasi undici minuti e mezzo per raggiungerlo. Sette minuti in cui tutto deve fluire insieme perfettamente. E così è stato, con il lieto fine. “Anni per preparare questa missione e poi ci si gioca tutto in 420 secondi”, ha osservato Raffaele Mugnuolo, responsabile dell’ufficio Missioni robotiche di esplorazione dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), in una diretta web organizzata dall’Asi. La discesa attraverso l’atmosfera su Marte e poi l’arrivo al suolo è infatti una manovra ancora molto difficile e rischiosa, tanto che si calcola che il 40% dei tentativi fatti finora abbia avuto successo.

Alla riuscita della missione ha contribuito anche un’unità scientifica dell’Agenzia Spaziale Italiana, la Sardinia Deep Space Antenna (Sdsa) situata in provincia di Cagliari, che ha avuto il compito di monitorare i dati inviati da Perseverance nella fase di atterraggio. I segnali sono stati ricevuti grazie al Sardinia Radio Telescope (Srt) dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). Durante la discesa del lander, nel corso dei cosiddetti sette minuti di terrore – il tempo che intercorre tra l’entrata in atmosfera e il touchdown – i dati sono stati correttamente registrati dall’antenna, come riporta Lapresse.

com.unica, 19 febbraio 2021

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