Il governo vara il Decreto Sostegni: aiuti, condono, enti locali e imprese
ll Consiglio dei ministri ha approvato in serata il testo definitivo del Decreto Sostegni, che il presidente Mario Draghi ha definito “una risposta significativa e molto consistente alle povertà, al bisogno che hanno le imprese e ai lavoratori”, aggiungendo che si tratta di “una risposta parziale” ma che rappresenta “il massimo che abbiamo potuto fare all’interno di questo stanziamento”. Il capo del governo, annunciando anche uno scostamento di bilancio, ha inoltre assicurato che le erogazioni degli interventi , che assommano a 32 miliardi di euro, inizieranno l’8 aprile. “Se tutto va come previsto oggi” ha aggiunto “saranno 11 i miliardi che entreranno nell’economia italiana nel mese di aprile”. Viene abbandonato il criterio dei codici Ateco in favore della perdita di fatturato.
Sul piano fiscale vengono cancellati i piccoli debiti contratti dagli italiani, professionisti compresi, nei confronti dello Stato.conn la cancellazione delle cartelle esattoriali fino a 5 mila euro relative al periodo 2000-2010 (prima si prevedeva un orizzonte temporale di 15 anni, dal 2000 al 2015), e con la rottamazione di avvisi bonari e altre misure. Lo stralcio, che ha come effetto collaterale non secondario l’abbattimento di parte della giacenza di atti , è riservato solo ai titolari di redditi inferiori ai 30 mila euro. Il provvedimento inoltre introduce misure correttive delle procedure interne di gestione della massa impositiva.
Lo stanziamento per i I «sostegni» alle imprese è di circa 11 miliardi a fondo perduto per le aziende fino a 10 milioni di fatturato con perdite per oltre il 30% nel 2020. L’indennizzo (tettto massimo 150 mila euro) verrà calcolato sulla media della perdita mensile registrata nel 2020 rispettto al 2019.La stima è che saranno 3 milioni di soggetti interessati con una media di indennizzo di 3.700 euro. La ripartizione sarà effettuata in base ad un criterio decrescente rispetto al fatturato e sarà: del 60% per le imprese con fatturato fino a 100 mila euro, del 50% per quelle tra 100 mila e 400 mila euro, del 40% tra 400 mila e 1 milione, del 30% tra 1 e 5 milioni e, infine, del 20% per quelle con fatturato tra i 5 e i 10 milioni di euro. L’Agenzia delle Entrate ha calcolato che il ristoro medio per le imprese della prima fascia sarà di 2.000 euro, per quelle della seconda fascia di 5.000 euro. Tuttavia, la novità assoluta introdotta riguarda l’abbandono dei codici Ateco, che consentirà ad alcune categorie di avere un’indennità extra, ad altre finora escluse di ottenere il “sostegno”. L’avvio dei pagamenti è previsto tra l’8 e il 10 aprile. E entro aprile dovrebbe concludersi l’erogazione per tutte le domande.
Il decreto approvato dal governo introduce anche aiuti alle imprese e ristori alle partite Iva, in base alla differenza di fatturato effettivo tra il 2020 e il 2019. Gli autonomi iscritti agli Ordini professionali entrano per la prima volta nel sistema generale di aiuti. Una platea che secondo le stime del governo coinvolgerà circa 800 mila professionisti, iscritti alle gestioni separate delle diverse Casse previdenziali. Il bonus partite Iva, dovrebbe arrivare nel mese di aprile, sotto forma di indennizzo una tantum fino a 3 mensilità per 3.000 euro complessivi. Un’indennità una tantum di di 2.400 euro andrà anche ai lavoratori stagionali e dello spettacolo , senza partita Iva.
Stop ai licenziamento: «È prevista la scadenza per giugno per quei lavoratori che sono accompagnati da ammortizzatori ordinari per giugno e gli altri vengono accompagnati dal prolungamento dei meccanismi di sostegno fino alla fine dell’anno, questo è fatto su certe previsioni epidemiologiche ed economiche, poi vedremo» ha detto il presidente del COnsiglio Mario Draghi sulla proroga del blocco dei licenziamenti contenuta nel decreto Sostegni. Il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha aggiunto che è previsto per i primi «l’azzeramento del contatore cig che consentirà di utilizzare gli ammortizzatori che già esistono».
Allo scopo di rafforzare la platea dei vaccinatori, la bozza del decreto apre alla possibilità di vaccinarsi anche in farmacia. La somministrazione, sperimentale per il 2021, avverrà con farmacisti appositamente formati. Il decreto destina complessivamente a vaccini e cure anti-Covid oltre 4,5 miliardi: 2,1 miliardi per l’acquisto di dosi, 700 milioni per i farmaci, 1,4 miliardi per i compiti del Commissario (stoccaggio, logistica, campagne di informazione), 345 milioni per il coinvolgere più medici possibile, 50 milioni come remunerazione aggiuntiva delle farmacie. Altre voci, come le agevolazioni per la riconversione industriale alla produzione di vaccini, non sono ancora quotate.
Per quanto riguarda gli enti localo saranno 1,26 miliardi in più i fondi che il dl Sostegni porta agli enti locali. La nuova bozza infatti prevede un incremento di un miliardo di euro il fondo 2021 per gli enti locali (che arriva a 1,5 miliardi, 1,35 per i Comuni e 150 per Città metropolitane e Province) e di 260 milioni per quello di Regioni e Province autonome. In una bozza del primo marzo l’incremento era di 1,6 miliardi. Sono confermati 800 milioni di euro per il Trasporto pubblico locale e 250 milioni per il 2021 per il ristoro parziale dei Comuni per le minori entrate per la mancata riscossione dell’imposta di soggiorno o del contributo di sbarco.
com.unica, 20 marzo 2021