Vaccini, oggi il Consiglio europeo dovrebbe sancire l’intesa tra Ue e Regno Unito
La Commissione europea, in vista del Consiglio europeo in programma oggi pomeriggio, ha presentato il nuovo regolamento per restringere l’approvigionamento di vaccini prodotti nell’Ue sulla base dei criteri di “proporzionalità e reciprocità”. Le nuove disposizioni resteranno in vigore per sei settimane. Ue e Regno Unito hanno comunque diramato un comunicato congiunto in cui assicurano di voler lavorare a una soluzione vantaggiosa per tutti, rafforzando la cooperazione sulla fornitura delle dosi.
La mossa arriva dopo settimane caratterizzate da gravi ritardi, soprattutto legati alla società anglo-svedese AstraZeneca, che ha causato grande frustrazione in tutto il continente. Bruxelles prevede di incorporare i principi di “proporzionalità e reciprocità” nel meccanismo di trasparenza introdotto a fine gennaio e valuterà “caso per caso” le richieste di esportazione delle case farmaceutiche. Ciò significa che i paesi leader nella vaccinazione come il Regno Unito potrebbero avere maggiori difficoltà nell’ottenere i vaccini dai paesi dell’UE. Ma soprattutto l’Unione – scrive oggi Repubblica – punta ad aprire oltremanica fabbriche delle Big Pharma che hanno contratti con Bruxelles, sfruttando il tessuto industriale britannico per aumentare la produzione totale di vaccini a beneficio di entrambi i blocchi (che smetterebbero così di litigare). Intanto proseguono gli scontri con AstraZeneca: la scorsa settimana la Commissione ha messo in mora l’azienda per il mancato rispetto delle forniture (ha consegnato meno del 40% delle dosi previste): se entro due settimane non avrà dato garanzie, spiegano a Bruxelles, l’Eurogoverno è pronto a citare in giudizio (di fronte al giudice belga) la casa anglo-svedese per la violazione del contratto.
La proporzionalità a cui si riferisce la Commissione è legata alla situazione sanitaria di un paese, al suo tasso di vaccinazione e alla disponibilità delle dosi. Se un’azienda intende esportare dosi prodotte dall’UE in un paese la cui campagna di vaccinazione è molto più avanti del blocco, come la Gran Bretagna o Israele, la richiesta potrebbe essere rifiutata. Lo stesso si applicherà ai paesi che hanno una scorta maggiore di colpi e dove la crisi sanitaria è meno grave. L’Europa sta attualmente attraversando una nuova ondata di infezioni. Un comportamento reciproco comporterà che i paesi extra UE importatori di vaccini dovranno a loro volta inviare all’UE altre dosi o, in alternativa, le materie prime necessarie per la loro produzione. Lo scambio non deve essere perfettamente equivalente, hanno detto i funzionari dell’UE. Numerosi paesi non hanno alcun tipo di capacità produttiva per poter ricambiare.
Al Consiglio europeo parteciperà anche il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden e questa presenza potrebbe portare alla condivisione dei brevetti delle aziende Usa con le fabbriche europee e fornire una garanzia sul rispetto delle consegne da parte di Johnson&Johnson. L’Ue punterà inoltre a firmare nuovi contratti con le aziende farmaceutiche.
com.unica, 25 marzo 2021