Uscire dallindifferenza seguendo lesempio dei giusti dellinformazione: Liu Xiaobo, Raif Badawi, Samir Kassir, Hrant Dink, Anna Politkovskaja

Milano, 3 maggio 2021 – I giornalisti sono il tramite fondamentale per spingere la società e la politica sorda e distratta a mobilitarsi contro le ingiustizie nel mondo, a condizione che non si resti indifferenti, accantonando le verità scomode da loro rivelate e vanificando così il loro lavoro di inchiesta. È il senso dellincontro tenuto stamattina per celebrare i Giusti dellinformazione in occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa, dedicata questanno dallUnesco allInformazione come Bene Pubblico.

Liniziativa, organizzata dalla Fondazione Gariwo con la partecipazione di giornalisti, direttori di testate, dei rappresentanti della Stampa Estera a Milano e di Lamberto Bertolé, presidente del Consiglio comunale di Milano, ha reso omaggio a figure simbolo della battaglia per la libertà di espressione, onorate nel Giardino dei Giusti di tutto il mondo nel Parco del Monte Stella:

Liu Xiaobo, autore della Carta 08, premio Nobel per la pace; Raif Badawi, blogger saudita condannato a mille frustate per aver difeso il dialogo tra fedi e culture diverse; Samir Kassir, giornalista libanese, ucciso per aver difeso la libertà di espressione; Hrant Dink, assassinato per aver difeso la memoria del genocidio armeno in Turchia; Anna Politkovskaja, che ha perso la vita per aver denunciato i massacri di civili in Cecenia.

Per loro hanno parlato testimoni di eccezione come Paolo Pobbiati, già presidente di Amnesty International Italia, leditorialista del Corriere della Sera Antonio Ferrari, il Console onorario della Repubblica d’Armenia Pietro Kuciukian e la giornalista Anna Zafesova.

Anna Zavezova

In rappresentanza della stampa italiana è intervenuto Alessandro Galimberti, presidente dellOrdine dei Giornalisti della Lombardia, ricordando che esiste un diritto allinformazione per i cittadini e un dovere che fa capo ai giornalisti. Un dovere che ha un obiettivo chiaro: la verità, che è un percorso faticoso, di sofferenza. E la verità rende soli i giornalisti. Penso a Fava, Francese, Siani, Alfano e quei colleghi morti nel disinteresse e nella solitudine nel loro percorso di verità.

A nome dei corrispondenti stranieri presenti in Italia, Tatjana Dordjevic Simic, consigliere delegato dellAssociazione Stampa Estera di Milano, ha sottolineato che in alcuni luoghi la libertà di stampa esiste solo teoricamente, come nel suo paese, la Serbia, dove il servizio pubblico è controllato dal governo e i giornalisti indipendenti sono spesso minacciati, vivono sotto ricatto e con fatica svolgono il proprio lavoro, e ha ricordato i 21 giornalisti rapiti, scomparsi o uccisi durante e dopo la guerra nei Balcani, in particolare in Kosovo, dal 1998 al 2005: giornalisti serbi ed albanesi per i quali tuttora non si è fatta la giustizia.

Per rendere realmente onore a loro e agli altri che hanno pagato con la loro vita l’impegno per la verità è necessario tradurre in iniziativa politica il loro esempio, ha dichiarato il presidente di Gariwo Gabriele Nissim, lanciando un appello ai giornalisti italiani: appoggiate la nostra proposta di dedicare un giorno dellattività del Parlamento, in una commissione apposita, a rendere pubbliche le informazioni sui possibili segni di nuovi genocidi e sulle atrocità di massa in corso. A questo fine Gariwo ha chiesto la nomina di un advisor dei genocidi che, sulla base del lavoro di inchiesta dei giornalisti e degli osservatori internazionali, possa fare ogni anno un rapporto dettagliato allopinione pubblica affinché queste informazioni dai giornali possano entrare nelle nostre istituzioni.

Il Giardino dei Giusti (situato in Piazza Santa Maria Nascente – via Isernia MM1 – QT8) è uno spazio di dialogo e di educazione alla responsabilità personale, che dal 2003 onora donne e uomini che in ogni parte del mondo hanno aiutato le vittime dei genocidi, delle persecuzioni, dei regimi totalitari. Dallattività di questo luogo è nata la Giornata dei Giusti del 6 marzo, diventata solennità civile in Italia nel 2017. Dal 13 novembre 2008 la gestione del Giardino è affidata all’Associazione per il Giardino dei Giusti di Milano, fondata dal Comune di Milano, dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e da Gariwo.

com.unica, 3 aprile 2021

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