Al via il G7 in Cornovaglia: la sfida alla Cina, i vaccini e la ripresa post-Covid i temi chiave
Draghi: non dobbiamo dimenticare la coesione sociale, è un dovere morale
Il tema dei rapporti con la Cina ha tenuto banco nel corso della riunione della prima giornata al G7 che si tiene a Carbis Bay (Cornovaglia, Regno Unito). “Qui troveremo parole forti in supporto del multilateralismo e dei valori basati sul multilateralismo, che porteranno ad un disaccordo con la Russia, e per certi aspetti anche con la Cina”, ha dichiarato la Merkel in una pausa dei lavori. Gli Usa hanno proposto un’alternativa alla Belt and Road Initiative cinese con un meccanismo per gli investimenti negli Stati a basso e medio reddito e un piano infrastrutturale dagli standard elevati, trasparenti e rispettosi dell’ambiente. La presidente Ue Ursula Von der Leyen ha voluto puntualizzare che non si chiuderà la porta a Pechino, ma ci sarà concorrenza nel rapporto con i Paesi in via di sviluppo.
Nell’introdurre la sessione sul rilancio post pandemia al G7, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha invitato a passare dalle misure di sostegno agli investimenti, senza dimenticare la coesione sociale. “Ci siamo concentrati su misure di sostegno rivolte alle imprese e alle persone. Ora ci stiamo orientando sempre di più sulla spesa per gli investimenti e meno su forme di sussidio”, ha sottolineato il leader italiano. “Ci sono ottimi motivi per avere una politica di bilancio espansiva”. Questo – ha aggiunto Draghi – serve a rafforzare la crescita e proteggere i lavoratori durante le transizioni che sta attraversando l’economia.
Quello dei vaccini è stato un altro tema chiave trattato nel corso delle riunioni tra i grandi del mondo. Dopo l’annuncio del presidente Biden che gli USA provvederanno con mezzo miliardo di dosi destinate a 100 paesi poveri, anche gli altri partner internazionali non hanno tardato a farsi sentire, a cominciare da Angela Merkel. I sette – ha dichiarato – devono dimostrare che non stiamo pensando solo a noi stessi, ma stiamo anche pensando a coloro che non hanno ancora l’opportunità di essere vaccinati, soprattutto i paesi dell’Africa” Secondo le ultime stime dell’OMS, il 60% della popolazione dell’emisfero australe dovrebbe essere vaccinata entro Marzo 2022.
com.unica, 12 giugno 2021