Vaccino Covid, dall’Aifa via libera alla terza dose. Il governo approva l’estensione del Green pass
Il consiglio di amministrazione dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) ha dato il nullaosta ufficiale alla terza dose di vaccino anti-Covid in Italia. La CTS ritiene appropriato, in attesa dell’autorizzazione di EMA, rendere disponibili i vaccini Comirnaty e Spikevax.
- come dose addizionale di vaccino COVID-19, dopo almeno 28 giorni dall’ultima somministrazione, a completamento del ciclo vaccinale nei soggetti adulti e adolescenti di età >12 anni (vaccino Comirnaty) o >18 anni (vaccino Spikevax) in condizione di immunosoppressione clinicamente rilevante. Rientrano nella suddetta categoria i trapiantati di organo solido e i soggetti che presentino, sulla base della valutazione clinica, un livello di immunocompromissione assimilabile.
- come dose booster, al fine di mantenere una efficace risposta immune al vaccino dopo il completamento del ciclo vaccinale, dopo almeno 6 mesi dall’ultima somministrazione, nei grandi anziani (>80 anni) e nei soggetti ricoverati nelle RSA. Tale opzione può essere resa disponibile anche agli operatori sanitari, a seconda del livello di esposizione all’infezione, del rischio individuale di sviluppare forme gravi di COVID-19 e in accordo alla strategia generale della campagna vaccinale.
Per ora potranno effettuare il richiamo: soggetti immunodepressi, trapiantati, malati oncologici, dializzati, anziani over-80, ospiti delle Residenze sanitarie assistite (Rsa) e il personale sanitario. Il ministro della Salute Roberto Speranza intanto parla ancora del vaccino obbligatorio: “è un’ipotesi concreta”
Il Consiglio dei ministri ha approvato inoltre il decreto che estende l’obbligo del Green pass ai lavoratori esterni di scuole, università e Rsa. La misura riguarda anche i genitori che entrano a scuola per accompagnare i figli (Corriere). Il presidente del consiglio Mario Draghi ha annunciato che “a breve ci sarà un intervento più ampio”.
La Camera ha approvato il decreto Covid di fine luglio con 259 sì, 34 no e due astenuti. Adesso il testo passa in Senato. Dopo la telefonata tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e Matteo Salvini anche la Lega ha votato a favore del provvedimento, anche se erano presenti solo un terzo dei deputati.
com.unica, 10 settembre 2021