Il 27 settembre è iniziata la prima edizione di “Orvieto, Città del Gusto e dell’Arte”, evento realizzato con il contributo del Gal Trasimeno Orvietano Misura 19.3 PSR per l’Umbria 2014-2020 che prevede alcune cene tra ristoranti tipici e chef stellati, corsi di assaggio con prodotti e vini locali, incontri, passeggiate culturali ed enogastronomiche immersi tra le mura di Orvieto e la natura umbra.

Presentata sabato 18 settembre presso la Sala 400 al Palazzo dei Congressi di Orvieto la prima edizione di “Orvieto, Città del Gusto e dell’Arte” ha preso il via il 27 Settembre e andrà avanti fino al 3 Ottobre. La kermesse è un omaggio al Rinascimento Umbro dove l’arte incontra l’enogastronomia e, tra le tante iniziative prevede per il primo week end di ottobre, una passeggiata tra le vie medievali della città gustando piatti tipici e vini del territorio.

Presenti sul palco istituzioni e partner dell’evento che hanno evidenziato la necessità di raccontare la città e le sue tante bellezze artistiche ed enogastronomiche. Obiettivo della manifestazione, come cita il claim “Umbria lasciati sorprendere!” è la valorizzazione delle piccole imprese locali e i prodotti del territorio, ma anche il coinvolgimento dei comuni tutti, nessuno escluso perché la parola d’ordine è “fare sistema”.

“Orvieto, Città del Gusto e dell’Arte” è un’esperienza tutta da vivere immersi nel paesaggio umbro, tra ulivi secolari, vigneti e i segni di una civiltà millenaria. Un’occasione imperdibile a contatto con la natura e la bellezza per riscoprire il gusto della convivialità, lasciandosi incantare e cullare dalla magia e dal fascino dell’Umbria.

Questa regione infatti ha dato i natali ad artisti del calibro di Bernardino Pinturicchio, Raffaello Sanzio (urbinate di nascita ma umbro di formazione), Pietro Perugino e Luca Signorelli. È proprio di questi ultimi che Orvieto vuole festeggiare i 500 anni dalla loro morte con un evento che inizia il 27 settembre e si protrarrà per i prossimi due anni.

Durante la presentazione dell’evento Andrea Pancani, giornalista televisivo, moderatore della manifestazione, ha messo in evidenza come “in Italia ci piace vincere facile perché siamo il paese della bellezza. Le iniziative di cui parleremo rappresentano la ripresa dopo questo periodo particolare e non dimentichiamo che da oggi al 2026 ci giochiamo alcune riforme importanti che riguardano territori e comuni. Per questa manifestazione ci si è messi insieme per fare qualcosa di buono e bello”.

Un programma fitto appena accennato da Pancani di cui la città, dotata di un patrimonio storico ed artistico unico nel suo genere, sarà la protagonista, come ha spiegato la sindaca di Orvieto, Roberta Tardani “Orvieto Città del Gusto e dell’Arte riprende e rinnova lo spirito e il brand di “Orvieto con Gusto”, la manifestazione ideata dal Comune di Orvieto che alla fine degli anni ’90, grazie anche alla collaborazione con Slow Food, aveva dato una vetrina internazionale alle eccellenze enogastronomiche del nostro territorio. Allora era stata una bella intuizione e aveva anticipato un format, quello della passeggiata enogastronomica, che sarebbe stato poi ripreso con successo in tante altre parti d’Italia. Ma nelle ultime edizioni aveva perso via via smalto e la carica innovativa delle origini. Oggi, grazie all’interessamento attivo degli imprenditori del settore e alla rinnovata collaborazione da parte di questa amministrazione comunale, questo evento cambia pelle puntando sulla qualità. E’ infatti di assoluta rilevanza che accanto alla tradizionale passeggiata, che ora sottolinea ancora di più l’abbinamento tra il cibo e le splendide location di Orvieto, si affianchi la novità introdotta dalle cene con gli chef stellati chiamati a esaltare i nostri prodotti tipici e soprattutto il nostro vino, tratto distintivo e di identità della nostra città. E altrettanto importante è il coinvolgimento dei locali e dei ristoranti della città che ne fanno un evento diffuso negli spazi e nel tempo ma che soprattutto dà il senso di fare squadra e di correre insieme verso l’obiettivo comune che è quello di promuovere il territorio e le sue eccellenze. L’enogastronomia – ha aggiunto – deve essere per noi un settore trainante sia dal punto di vista economico che della promozione e lo abbiamo messo al centro dei prossimi progetti che realizzeremo. L’analisi che abbiamo fatto nell’elaborazione del nuovo piano di marketing territoriale ci dice che la ristorazione è uno dei nostri fiori all’occhiello con un giudizio estremamente positivo e un rating e un web sentiment superiore anche a molte altre città a noi vicine e “concorrenti”, da Assisi a Spoleto passando per Civita di Bagnoregio e Pienza. Questo per dire che chi cucina i nostri piatti e versa il nostro vino spesso è il primo ambasciatore della bellezza e della cultura di questo territorio e di questa città. A noi il compito di valorizzare questo settore, comunicandolo e raccontandolo con la sempre più necessaria collaborazione con le istituzioni e le associazioni di settore, e dandogli le gambe. Come? Con il progetto dei distretti del cibo, sul quale abbiamo puntato sin dall’inizio del mandato e che abbiamo affidato al Gal Trasimeno Orvietano che su questo obiettivo sta facendo un grande lavoro di animazione e di coinvolgimento di un ampio territorio. E con il progetto del Palazzo del Vino e dei prodotti della terra nell’ex chiostro di San Giovanni ormai in dirittura di arrivo dopo tanti ritardi e lungaggini alle quali abbiamo cercato di trovare finalmente una soluzione.

Tutti gli obiettivi che ci siamo prefissati – ha concluso – possono avere una importante e prestigiosa vetrina in questo evento, quello che mancava nel nostro ricco calendario di appuntamenti annuali e che non dovrà e non potrà più mancare confidando che questa sia la prima edizione di una lunga serie”.

“Questa manifestazione è una delle tante legate alla gastronomia e al territorio, manifestazioni che si legano ai distretti del cibo con molte aziende anche non locali. La scorsa settimana a Città della Pieve dove abbiamo fatto il patto dei comuni che hanno segnato la storia del Perugino e del Signorelli” spiega Gianni Moscetti, Presidente Gal Trasimeno Orvietano. Francesca Caproni, Direttore Gal Trasimeno Orvietano ha anche sottolineato che “Orvieto con Gusto è una formula rinnovata con partner importanti e sono certa che faremo un lavoro importante e questo si sposa bene con gli obiettivi che dà l’Unione Europea al Gal che vuole promuovere e comunicare il territorio proprio attraverso le sue eccellenze, quindi la bellezza, l’enogastronomia, i siti naturalisti, l’arte. Questa idea di mettere insieme arte e gusto è vincente, ma c’è ancora molto da lavorare. È importante valorizzare la cultura accanto all’economia per una commessa di attrattiva per il territorio perché, nel 2022, ci sarà Trasimento, le città del Gusto e dell’arte in vista dell’occasione del 2023 di queste due ricorrenze.”

Tessitrice della manifestazione Dominga Cotarella di Famiglia Cotarella che ha evidenziato come “dalle parole bisogna passare ai fatti. Questo progetto nasce da un incontro tra quattro amici, quattro imprenditori lungimiranti del Consorzio Way of Life con un traguardo lontano che va oltre il 2023 e parte da Orvieto ma vuole toccare anche altri comuni compresi quelli del Trasimeno e in questo il Gal ha avuto un ruolo fondamentale, di collante. Vogliamo raccontare la bellezza abbinata all’arte e all’enogastronomia. “Quello del vino è il mio mondo e ringrazio il presidente del Consorzio dei Vini di Orvieto Vincenzo Cecci e le 27 cantine su 30 che hanno aderito. Ma il nostro obiettivo è 30 su 30 perché questo vuole essere un progetto inclusivo che crea incontri e intrecci. Da qui al 2023 ogni mese faremo un evento, non solo a Orvieto, con protagonista la ristorazione del territorio, perché la ristorazione per noi è fondamentale e va tutelata come forma d’arte. Mettiamo al centro la ristorazione del territorio perché la tavola per noi italiani è un luogo sacro.”

Sottolinea le sue parole Giuseppe Santi, Presidente Consorzio Way of Life, che da sempre ha sostenuto, come Consorzio, il progetto e ribadisce l’importanza della collaborazione tra le scuole del territorio e i 116 ristoranti ma la contaminazione che ci sarà, nei prossimi mesi e con le passeggiate gastronomiche, tra la cucina locale e quella stellata.

Il Senatore Luca Briziarelli chiarisce come “con questa iniziativa si è scoperto qualcosa che già c’era. Noi abbiamo unito due personaggi del rinascimento (periodo storico della ripartenza dopo secoli bui ndr) e stiamo riscoprendo la consapevolezza della nostra cultura dell’Italia di mezzo non legata solo a un certo periodo storico ma diventa un modello per poter guardare al futuro per interpretare e vivere qualcosa di nuovo.”

“Mi sono subito fatto parte attiva di questo importante progetto – sottolinea Vincenzo Cecci, Presidente Consorzio Vini Orvieto – Perché oggi la qualità dei vini è ormai scontata, i nostri produttori si sono rinnovati in ogni senso e la qualità dei nostri vini oggi è medio-alta ma tutto ciò basta. La qualità va comunicata e sono eventi come questo che servono a comunicare le nostre eccellenze che vanno allacciate a ciò che è la nostra cultura, la nostra tradizione, la nostra storia e il nostro patrimonio artistico. Oggi stiamo ripartendo e dobbiamo imparare a fare squadra”

L’intervento del Presidente Coldiretti Ettore Prandini, ribadisce che “l’Italia è un paese straordinario di cui spesso ci soffermiamo poco sulle sue potenzialità e molto sui suoi problemi. Territori come l’Umbria possono trasformare la bellezza in opportunità di carattere economico che devono ricadere sui propri cittadini. L’Italia è il paese dei mille campanili, della prossimità e di Campagna Amica nata proprio per raccontare, attraverso i mercati, cosa c’è dietro a un prodotto agroalimentare, facendo capire le caratteristiche che questo sta rappresentando un momento emozionale nei confronti dei cittadini stessi. Quando siamo partiti eravamo quasi derisi. Oggi la rete di Campagna Amica ha sviluppato un mercato che vale 3 miliardi e mezzo di euro. E non solo. Ha sostenuto aziende che non avrebbero potuto svolgere le loro attività. Lo racconto perché dobbiamo ripartire dalla consapevolezza che il cibo può offrire un’opportunità economica anche nei confronti delle nuove generazioni. L’Italia ha un patrimonio sconfinato nel mondo dell’agroalimentare e dobbiamo essere così bravi da valorizzarlo e raccontarlo così da fidelizzare gli stranieri, e non solo, ai nostri prodotti. L’agroalimentare e il turismo sono è il vero motore economico dell’Italia su cui bisogna investire e puntare nei prossimi anni. La sfida è fare rete e sistema, lavorare insieme per un unico obiettivo: raccontare l’emozione di un territorio attraverso le qualità dei nostri ristoranti, agriturismi, cuochi contadini e chef stellati. “

Testimonial d’eccezione della ristorazione Alessandro Pipero del Ristorante “Pipero Roma” che ha parlato delle potenzialità e della crisi del settore del personale di sala che “un po’ per merito dei cuochi, un po’ per demerito nostro e della struttura politica, è in via di estinzione. Tutti vogliono fare gli chef e nessuno fare il cameriere perchè non ne colgono la forma d’arte e, soprattutto, non sono retribuiti per quante sono le ore che fanno. Ma se non cambiano le istituzioni e la burocrazia abbiamo le mani legate. Bisogna fare squadra e lavorare senza fare i fenomeni ma con una grande forza interiore come ha fatto la nazionale di calcio.”

Tre le cene stellate del mese di settembre si è già svolta quella di lunedì 27 Settembre con gli chef Riccardo Monco e Alessandro Della Tommasina di “Enoteca Pinchiorri” (3 stelle Michelin – Firenze), a seguire martedì 28 Settembre sarà la volta di Anthony Genovese del Ristorante “Il Pagliaccio” (2 stelle Michelin – Roma), giovedì 30 Settembre il protagonista sarà Franco Pepe, uno tra i migliori pizzaioli al mondo con la sua pizzeria “Pepe in Grani” (Caiazzo), mentre il primo week end di ottobre avrà come protagonista la passeggiata eno-gastronomica che darà visibilità alle piccole imprese locali e ai loro prodotti, legandoli alle bellezze paesaggistiche e artistiche di Orvieto.

La formula è quella del pranzo itinerante che attraverserà le principali vie e piazza per fare tappa al palazzo del Capitano del Popolo, il complesso del San Giovanni dove ha sede l’enoteca provinciale e ancora quello di San Francesco e Santa Chiara, la chiesa di Sant’Andrea con i suoi sotterranei fino al Duomo, simbolo della città nel mondo.


Il Programma di ORVIETO CITTA’ DEL GUSTO E DELL’ARTE è disponibile su:

https://www.facebook.com/orvietogustoearte

https://www.instagram.com/orvieto_gusto_e_arte/

Valentina Franci, com.unica 29 settembre 2021

Condividi con