Dépendance della Farnesina, il sodalizio è protagonista della vita sociale della Capitale e dell’attività della Diplomazia

ROMA – Fondato nel 1936 dal Ministro degli Esteri del tempo, vale a dire Galeazzo Ciano, con finalità di rappresentanza del Ministero degli Affari Esteri, il Circolo degli Esteri, oggi istituzione appendice del Ministero degli Affari Esteri, è una delle istituzioni culturali maggiormente vitali di Roma Capitale; mantiene tuttora una forte vocazione internazionale e concorre alle attività istituzionali e di rappresentanza del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, ospitando cerimonie ufficiali ed offrendosi come elegante sede per incontri di lavoro, formali e informali. 

Mi preme significare che solo in Italia i diplomatici italiani hanno una dépendance così espressiva perché né i diplomatici francesi né quelli tedeschi hanno qualcosa di simile. Il Circolo Esteri di Roma fu inaugurato il 30 maggio del 1937, e si trova in un’ansa del Tevere (Lungotevere dell’Acqua Acetosa 42), esattamente in un territorio che corrisponde esattamente a quello che è stato il campo di battaglia di Ponte Milvio fra Massenzio (che affogò nelle acque del Tevere) e Costantino nel 312 dopo Cristo.

Il Circolo Esteri è luogo prestigiosissimo, qui passeggiava nel viale d’ingresso l’allora Presidente Silvio Berlusconi negli anni che lo videro a Palazzo Chigi, qui si incontrano i diplomatici che lavorano ai vertici internazionali, qui si incontrano i dignitari in visita e le tavole rotonde con i primi ministri. Il Circolo è in realtà luogo di incontri e scambio tra ambienti ufficiali italiani e stranieri, ed è marchio visibile della cultura a motivo di dibattiti e presentazioni di libri, com’è stato ultimamente con il volume dell’Ambasciatore Gaetano Cortese sull’Ambasciata d’Italia a Madrid.

Paolo Gentiloni, quand’era Ministro degli Esteri, lo definì “una risorsa per la proiezione internazionale” e Giulio Andreotti disse: “Vi invidio per il tempo che potete dedicare alle attività del Circolo”. In questi giorni, esattamente il 16 ottobre 2021, si sono svolti i festeggiamenti ufficiali, i saluti di benvenuto agli intervenuti del Presidente Luigi Maria Vignali, la proiezione sulla facciata della storica palazzina di Video Mapping, una sofisticata proiezione a “registro” che può essere realizzata su un palazzo o una facciata creando magnifici e raffinati effetti sulle forme, rispettandone gli aspetti dimensionali ed interagendo con effetti tridimensionali sulle loro superfici, ed anche i fuochi d’artificio.

Il Circolo ha sede sul Lungotevere dell’Acqua Acetosa, abbastanza al Centro di Roma e si estende su un’area di tre ettari. Intanto abbiamo la palazzina storica del 1937, nata come dopolavoro del Ministero degli Esteri, con anche una palazzina satellite acquisita nel 2006 quando fu chiuso il vicino Circolo dell’Esercito. Si anima degnamente in un grande e spazioso parco con pini mediterranei bellissimi, un ristorante all’aperto, campi da tennis, due piscine, una sala fitness. Ma accanto a questo dopolavoro sportivo il Circolo della Farnesina, come ben significò l’ex Presidente Carlo Azeglio Ciampi (nel 2007 fu nominato socio onorario), “vede crescere di anno in anno il suo ruolo di sede di importanti incontri diplomatici internazionali”. E Lamberto Dini, già Ministro degli Esteri per ben cinque anni, asserì che il Circolo offriva “il carattere di prolungamento ideale e materiale della Farnesina, quale sede istituzionale per gli incontri internazionali.

C’è dell’altro, perché la Cultura e l’Arte qui vivono momenti di forte impronta. Basti pensare che il Circolo Esteri è luogo dove “l’arte è al servizio della diplomazia” e “la diplomazia è al servizio dell’arte”, tanto che l’Ambasciatore degli Stati Uniti Ronald P. Spogli ha detto chela collezione del Circolo è un esempio della mirabile produzione artistica contemporanea italiana”. Tra gli artisti presenti, infatti, vi troviamo Giorgio De Chirico, Pietro Cascella, Sandro Chia, Arnaldo Pomodoro, Mimmo Paladino, Marisa Settembrini, Arturo Vermi, Bruno Mangiaterra, Eugenia Serafini, Primo Formenti e altri ancora. Intensa è anche la tradizione culturale del Circolo, che propone un ricco calendario di eventi musicali, letterati, artistici, di approfondimento scientifico. E’ una vocazione che si sostanzia anche nell’importante dimensione espositiva legata all’Arte Contemporanea. La prestigiosa collezione d’arte esposta negli spazi interni ed esterni del Circolo, lo rendono davvero un “unicum” nel panorama dei circoli romani. Feste danzanti, serate a tema, eventi di beneficienza, corsi di bridge e tornei di burraco arricchiscono il ricchissimo programma delle attività sociali. Il libro “Il Circolo del Ministero degli Affari Esteri’’ di Ugo Colombo Sacco di Albiano, dato alle stampe nel 2008,narra gli eventi che hanno visto il sodalizio quale protagonista della vita sociale della Capitale e dell’attività della diplomazia sin dalla sua inaugurazione nel 1937. 

Il volume mette in risalto il progressivo “ruolo istituzionale” acquisito negli anni dal Circolo in aggiunta alle tradizionali funzioni sociali, ricreative e sportive. Tale ruolo è posto in risalto dagli eventi internazionali che trovano nei suoi spazi una quinta di prestigio: un sicuro completamento sul piano della rappresentanza dell’attività d’istituto del Ministero. Il Circolo, che annovera circa 3000 soci, di cui 850 aggregati, svolge, come illustra il volume, anche un’importante funzione nella proiezione di un’immagine di alto profilo del ‘’Sistema Paese’’ e, allo stesso tempo, di promozione della nostra produzione culturale, dello stile di vita italiano e del ‘’made in Italy’’, offrendo una cornice internazionale ed un clima di cordiale apertura e di dialogo interculturale… Il volume illustra anche la dimensione storica del Circolo. Sono singolarmente rievocati i 24 Presidenti che dal 1937 ad oggi hanno guidato il Circolo o animato le sue attività, con un filo rosso ideale ad unire passato e presente della nostra Diplomazia. Affiora così un ritratto inedito della diplomazia italiana attraverso le vicende di alcune sue emblematiche figure”.

Nella Palazzina storica, nel salone di lettura riservato ai soci e a tutti gli ospiti, si trova la Biblioteca che ospita gran parte dei libri e scritti dei diplomatici italiani che sono stati recensiti dall’Ambasciatore Stefano Baldi nella sua Rubrica “La penna del diplomatico“, oltre alla sezione “Le ambasciate italiane all’estero” ove sono reperibili anche tutte le pubblicazioni della Collana dell’Editore Colombo, fondata e curata dall’Ambasciatore Gaetano Cortese, dedicata alla valorizzazione del patrimonio architettonico ed artistico delle rappresentanze diplomatiche italiane nel mondo (le Ambasciate di Ankara, Berlino, Bruxelles, Cairo, Istanbul, L’Aja, Lisbona, Londra, Madrid, Oslo, Stoccolma, Vienna, Washington e Madrid). Si possono consultare inoltre tutti i volumi della serie di Documenti Diplomatici del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale oltre a riviste e periodici attinenti alla attività internazionale e alla cooperazione internazionale della Farnesina.

Sul finire degli anni ’40 il Circolo degli Esteri si conquistò l’ingresso nella serie A di pallanuoto e a seguito di ciò la sezione nuoto fu ceduta alla A.S Roma. Negli anni ’50 si ampliò l’area disponibile, con l’acquisto di un contiguo terreno appartenente al Ministero dell’Agricoltura, e furono sensibilmente migliorate le strutture. Iniziò un periodo “glamour” per il Circolo, che si protrasse per circa un decennio. Il ruolo assunto dalla Roma della “dolce vita” – negli anni Sessanta del Novecento -, capitale del cinema ma anche grande centro di mondanità, ebbero infatti una ricaduta anche sulla vita del Circolo che, grazie alla sua eleganza e signorilità, attirò grande attenzione anche tra le movie people, che si trovavano a Roma per girare dei film o che vi fissavano la propria dimora, come Audrey Hepburn, che aveva sposato Andrea Dotti, socio del Circolo. Nicola Petrangeli, allora al top della carriera, si allenava sui nostri campi. 

Alla fine degli anni ‘50 il Ministero degli Esteri si trasferì nella nuova sede della Farnesina. La maggiore vicinanza alla sede Circolo ne favorì l’utilizzo per scopi di rappresentanza, sia a livello ufficiale, quale alternativa minore rispetto a Villa Madama, sia ad uso dei soci per cerimonie private. L’incremento delle attività di rappresentanza favorirono negli anni ‘60 e ‘70 l’avvio di una linea evolutiva che sarebbe culminata in uno straordinario, ulteriore arricchimento del Circolo dal punto di vista estetico e ornamentale, oltre che sotto il profilo pratico e funzionale. Nell’ultimo scorcio del XX secolo, proliferò a Roma la costruzione di strutture sportive e aumentò la competizione fra i circoli esistenti, ciascuno dei quali cercava di migliorare la propria immagine e di accrescere il proprio prestigio.

L’appartenenza ad un Circolo assumeva, del resto, il valore di uno status symbol. In questo susseguirsi generale verso opere di rinnovamento il Circolo degli Esteri ha saputo creare, sotto la guida dei fratelli Ambasciatori Alessandro e Umberto Vattani, presidenti del Circolo (il primo per sette e il secondo per 11 anni), un ambiente vivo e ricco di attrazioni, offrendo ai Soci un’ampia offerta sportiva e culturale e svariate forme di intrattenimento sociale, al contempo mantenendo fino a oggi lo stesso profilo identitario, di eleganza e sobrietà. Sono state realizzate importanti opere di ampliamento dei locali della sede, di rinnovamento degli impianti sportivi e restauro e trasformazione degli interni della Palazzina storica.

Fiore all’occhiello sono gli accordi di partenariato con l’Accademia di Santa Cecilia e la Società geografica italiana e straniere come l’Accademia americana e la Biblioteca Hertziana per la Storia dell’Arte. Il Circolo ospita anche il Festival di cortometraggi CinemMAE che ha coinvolto personalità come Gillo Pontecorvo, Ferzan Ozpetek e Pupi Avati. Come va evidenziato il Progetto Mostre sull’arte contemporanea, in corso, – da me messo in atto – dal titolo “Mondi” (2019-2023) e varato in occasione delle celebrazioni del Ventennale della Collezione Farnesina. Oggi il Circolo è nelle mani del Presidente Ministro Plenipotenziario Luigi Maria Vignali, che finirà il suo triennio di presidenza nel febbraio del 2022.

“Ne ho fatto la mia seconda casa” ha detto l’Ambasciatore del Marocco Abauyaub Hassan; e il Cardinale Giuseppe Bertello, già Nunzio Apostolico in Italia: “Un ambiente ideale dove il tempo libero si trasforma in tempo utile”. Memorabili le parole dell’On. Silvio Berlusconi, già Presidente del Consiglio, che ha scritto tra l’altro:“ L’atmosfera di particolare gradevolezza che si respira alla Palazzina dell’Acqua Acetosa è anche il frutto di una cortesia al servizio della valorizzazione dei rapporti interpersonali e di quelli istituzionali…Mi considero in questo nelle buone mani della sua dirigenza e tutti i suoi Soci più attivi: vorrei che essi sappiano che dietro e accanto a loro, ogni qual volta se ne manifesterà l’esigenza, avranno un Premier presente e partecipe su cui poter sempre contare”. 

Il Circolo degli Esteri di Roma vive con orgoglio il suo passato, ricco di avvenimenti come della passione e della dedizione di coloro che vi si sono dedicati. Un luogo così bello è stato reso possibile dall’impegno delle passate generazioni, ma è soprattutto il frutto di un “valore immateriale”, sedimentatosi lentamente nel tempo e divenuto sempre più l’identità, e senza dubbio l’anima, del sodalizio. Oggi più che mai si guarda al prossimo futuro, e a come realizzare una valorizzazione maggiore di quello che è il grande patrimonio del Circolo, certo anche adeguandolo alle richieste dei Soci più giovani – sia per attività culturali che per le attività sportive – e proponendo nuove spinte, nuove attività, nuove occasioni, nuove certezze.

Francesco Franza, com.unica 23 ottobre 2021

Nella foto: Amb. Umberto Vattani e Amb. Gaetano Cortese e Consorti
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