Il dramma dei migranti ai confini dell’Europa, interviene anche Mattarella
Nel corso dell’inaugurazione dell’Anno accademico dell’Università di Siena il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha affrontato il il dramma dei migranti che si consuma ai confini dell’Europa e ha censurato “un singolare atteggiamento, pensando ai propositi dei fondatori dell’Unione europea che indicarono orizzonti vasti e importanti, pur consapevoli delle difficoltà per raggiungerli, e che affrontarono con coraggio e determinazione”. Ha parlato di “un fenomeno, che si è visto in diverse parti dell’ambito europeo, di strano disallineamento”. “È sorprendente – ha sottolineato il Capo dello Stato – il divario tra i grandi principi proclamati e il non tenere conto della fame e del freddo cui sono esposti esseri umani ai confini dell’Unione”.
Proprio ieri i ministri degli Esteri dell’Unione europea hanno approvato nuove sanzioni contro la Bielorussia, accusata di strumentalizzare la crisi dei migranti al confine con la Polonia per “motivi politici”. Questa la dura risposta del dittatore bielorusso Aleksandr Lukashenko: “Ci difenderemo, non possiamo arrenderci”. Sulla necessità di aiuti umanitari per i rifugiati e i migranti bloccati lungo il confine Lukashenko ha sentito telefonicamente la cancelliera Angela Merkel. La Russia si è detta pronta a fare da mediatrice tra l’Ue e la Bielorussia per evitare ulteriori tensioni.
Intanto sempre ieri duecento Ong di tutto il mondo hanno denunciato la “criminalizzazione” da parte di molti Paesi europei di chi lavora nell’accoglienza e nei percorsi di integrazione degli immigrati, ma anche nel campo dei diritti umani e scrivono ai vertici delle istituzioni europee chiedendo un intervento. “Europa: caccia aperta alla solidarietà”, è il titolo del report redatto dall’Osservatorio OMCT-FIDH in 11 Paesi europei. Vengono fuori tre tendenze dilaganti: la creazione di un ambiente ostile alle migrazioni con campagne di odio, il ricorso a provvedimenti amministrativi per bloccare le Ong e le azioni giudiziarie, anche penali nei confronti di attivisti o difensori di immigrati.
“La tutela di vite umane è un’attività legittima – ha affermato Gerald Staberock, segretario generale dell’OMCT. È inammissibile che le direttive europee sulle migrazioni e le politiche interne dei vari Stati membri considerino persone che dimostrano solidarietà a donne, uomini e minori migranti alla stregua di criminali. Anzi, gli Stati sono tenuti ad applicare sistematicamente il diritto comunitario e a offrire assistenza umanitaria a persone rifugiate, richiedenti asilo e migranti prive di documenti”.
L’Osservatorio richiede all’UE e agli Stati membri di dare una risposta urgente a questo problema per consentire alle organizzazioni della società civile, ai difensori e alle difensore dei diritti umani di operare in sicurezza e senza timore di possibili ritorsioni, intimidazioni, restrizioni arbitrarie, azioni giudiziarie o violenze.
com.unica, 16 novembre 2021