Tra ricordo e memoria. L’artista Cristina Correnti a Roma con una mostra dedicata a Leonardo Sciascia
ROMA – In occasione del Centenario dalla nascita di Leonardo Sciascia si terrà dall’8 al 14 dicembre al Centro Russo per la Scienza e la Cultura di Roma, palazzo Santa Croce, la mostra personale della pittrice Cristina Correnti. In esposizione 14 tele dell’artista dedicate e ispirate al grande scrittore siciliano. L’allestimento è una meta-narrazione tra ricordo e memoria ed è arricchito da due video- installazioni: una è a cura del giornalista e scrittore Davide Camarrone e del regista Salvo Cuccia, un film documentario prodotto da Palomar e dalla Regione Siciliana col sostegno di altri enti, un dramma che ha ottenuto la menzione speciale al Festival del Cinema di Torino e numerosi altri riconoscimenti in giro per il mondo. Il titolo è “Ce ne ricorderemo di questo pianeta”. La seconda produzione a corredo della mostra è opera del direttore delle Oristiadi, Alfio Scuderi: “Sciascia a Gibellina”, una video-installazione realizzata sul Cretto di Burri. Alle ore 19 un concerto del violoncellista e compositore russo George Gusev.
Le opere di Cristina Correnti
L’amore per la Sicilia, terra straordinaria e dolorosamente contradditoria, è il filo rosso che accomuna il grande scrittore di Racalmuto con l’artista palermitana Cristina Correnti. Attraverso un percorso narrativo di 14 opere l’artista presenta le esperienze di vita di Sciascia: dal profumo di gelsomino che lo accompagnava mentre scriveva, al viaggio, dagli affetti, alla lotta alla mafia dalla privazione della libertà imposta dalla paura, alla giustizia e allo stato di diritto, alla morte.
Le opere della Correnti riflettono il messaggio sempre attuale dell’uomo, dello scrittore, del politico Leonardo Sciascia. Quel blu, porpora, ocra – che ricordano l’uso del colore di Matisse o di Paul Klee sono le “parole visive” con le quali l’artista esprime la sua personale visione dell’arte: “Ho compreso che l’unica risposta umana, ciò, che veramente è umano contro questo disumano che è il dolore è la creatività dell’uomo, la sua capacità di creare oggetti immortali, opere di vita, segni del suo essere oltre il tempo, oltre il tempo storico che lo limita ad essere una data…”. Come ha fatto Leonardo Sciascia, il cui messaggio ieri come oggi è straordinariamente attuale, perché espressione di valori universali.
Nei dipinti della Correnti è raccontato così il vissuto dell’intellettuale Sciascia dal quale la forza creatrice dell’atto artistico trae ispirazione, riflettendo attraverso un linguaggio metanarrativo e multisensoriale, l’impegno, la lucida osservazione della realtà, l’analisi del mondo dello scrittore siciliano. Attraverso l’accostamento di stati d’animo, oggetti e figure è presente nelle opere della Correnti la costante ricerca di un’espressione dinamica e non statica, dove il colore si fa segno incisivo, linguaggio emozionale e intuitivo ma costruito sulla logica e sulla precisione. Come il linguaggio “illuminista” di Sciascia, che scava fino in fondo, alla ricerca della verità.
“Una Metafora del mondo odierno”
“Ho cercato di rappresentare in modo diretto, scarno e senza leziosità come quello del grande scrittore il momento catartico della ribellione verso quell’appiattimento culturale, verso quel lasciarsi vivere di cui la Sicilia era ed è metafora e per il quale l’uomo Leonardo Sciascia ha lottato”, ha detto Cristina Correnti.
Come raccontava lo stesso scrittore in un’intervista alla giornalista francese Marcelle Padovani: “C’è stato un progressivo superamento dei miei orizzonti, e poco alla volta non mi sono più sentito siciliano, o meglio non più solamente siciliano. Sono piuttosto uno scrittore italiano […] che continua a essere convinto che la Sicilia offra la rappresentazione di tanti problemi, di tante contraddizioni […] da poter costituire la metafora del mondo odierno”.
Un percorso da cui trae ispirazione anche la pittrice siciliana: “Ho affidato alla “non noia” di colori forti e osati, aggressivi ma mai stridenti l’omaggio a Leonardo Sciascia. Spero che l’uomo, lo scrittore, il politico, con il suo sguardo attento, profondo, a tratti sornione, possa dall’alto, sorriderne.” La mostra sarà aperta alle visite tutti i giorni dall’8 al 14 dicembre negli orari di apertura del Centro. Sarà richiesto il green pass.
Silvia Gambadoro, com.unica 29 novembre 2021