La biotech milanese Genenta si quota al Nasdaq
È la prima volta per un’azienda italiana. Genenta Science è specializzata nella terapia genica per combattere i tumori e nasce dalla ricerca dell’ospedale San Raffaele di Milano
Proprio nel giorno in cui l’Economist incoronava l’Italia come “Paese dell’anno” arriva un’altra notizia positiva per il buon nome dell’Italia nel mondo, in particolare per la nostra imprenditoria: per la prima volta infatti un’azienda italiana – la milanese Genenta – viene quotata al Nasdaq, la più importante borsa di titoli tecnologici al mondo.
Questi i numeri dell’offerta pubblica iniziale per la quotazione: un’azione ordinaria varrà 11,50 dollari statunitensi e, sempre allo stesso prezzo, Genenta ha inoltre venduto 720.114 azioni ordinarie riservate alla sottoscrizione da parte dei suoi attuali azionisti. I proventi lordi dell’offerta, comprese le azioni ordinarie, dovrebbero essere di circa 36 milioni di dollari prima di detrarre le commissioni di sottoscrizione e consulenza e le spese di offerta. Genenta era arrivata già a settembre 2019 a raccogliere sui mercati azionari complessivamente 32 milioni di euro. Risorse che sarebbero servite per portare avanti le sperimentazioni cliniche per la cura di mieloma multiplo e glioblastoma.
La Genenta Science, con sedi a Milano e New York, è un’azienda biotecnologica all’avanguardia nel mondo nel trattamento dei tumori, specializzata nell’utilizzo di cellule staminali infiltrate nei tessuti malati tramite un vettore derivato dal virus dell’Hiv. In un’intervista rilasciata a “StartupItalia” due anni fa, Pierluigi Baracchi, venture capitalist specializzato nel biotech e uno dei fondatori di Genenta, ha spiegato il focus e le finalità dell’attività scientifica dell’azienda: ”per farla semplice, armiamo le cellule del sistema immunitario per combattere il cancro. Ingegnerizziamo le cellule staminali del sangue, le mamme di tutti i globuli bianchi che ci difendono da tutto e dovrebbero farlo anche dai tumori, tramite un vettore virale che integra nel DNA una proteina anti-tumorale. Questi globuli bianchi, monociti e macrofagi, infiltrano il tumore e questa volta sono armati per interferire nello sviluppo delle cellule malate e sono in grado di richiamarne altre in rinforzo. Il nostro approccio potrebbe valere per vari tumori. Siamo una piattaforma. Abbiamo esperimenti per cancro al colon retto, metastasi al fegato, polmone. Per ora siamo su pazienti su due indicazioni, Glioblastoma (cervello) e Mieloma (sangue).”
Genenta è stata fondata nel 2014 dallo stesso Paracchi e dal professor Luigi Naldini, uno dei maggiori esperti mondiali nella terapia genica e sulle malattie rare e Direttore del San Raffaele Telethon Institute for Gene Therapy, nato da una joint venture fra l’ospedale San Raffaele e Fondazione Telethon per la ricerca sulle malattie genetiche. Proprio in quello stesso anno “The Economist” aveva definito il lavoro di Genenta Science “una fiction scientifica che sta diventando realtà”.
Il team di ricerca si avvale del contributo essenziale di Bernhard Gentner, scienziato e ematologo. Nel mese di maggio di quest’anno Genenta ha annunciato la nomina di Richard Slansky nel ruolo di CFO e successivamente di Barbara Regonini nel ruolo di Direttore finanziario. Inoltre, il Gruppo ha scelto tre consulenti strategici: Gaurav Shah, Brad Loncar e Alec Ross (quest’ultimo in passato consigliere dell’amministrazione Obama per le politiche tecnologiche).
Sebastiano Catte, com.unica 17 dicembre 2021