Sono stati presentati oggi, in occasione del lancio della seconda edizione di Fattore J – il programma per accrescere nei giovani la fiducia nella scienza promosso da Fondazione Mondo Digitale in collaborazione con Janssen Italia -, i risultati della ricerca condotta dall’Università di Siena sui comportamenti e gli stili di vita della generazione Z in tempo di pandemia.
“Una scelta responsabile per proteggere gli altri e tornare alla normalità” è la principale motivazione che ha spinto oltre il 90% dei giovani intervistati a vaccinarsi. Una consapevolezza generata dalla conoscenza: due ragazzi su tre si ritengono abbastanza informati sull’emergenza, con una tendenza a cercare sempre più notizie rispetto al periodo pre-pandemia.
Tra le fasce della popolazione maggiormente impattate dalla pandemia emerge quella degli adolescenti, che hanno visto le occasioni di confronto con i coetanei drasticamente ridursi, sia in ambito scolastico sia nel tempo libero. Ben il 40% dei giovani dichiara infatti di uscire molto meno rispetto a prima del Covid. Inoltre, più del 40% afferma di non praticare più, o meno frequentemente, i propri hobby o attività sportive. Nonostante le difficoltà, tuttavia, i giovani hanno reagito con un forte senso di responsabilità. A dimostrarlo i risultati emersi dalla ricerca esplorativa: numerosi i ragazzi che si ritengono informati riguardo alla situazione pandemica (2 su 3), con il 74% che cerca notizie di attualità in misura pari o superiore rispetto a prima. La stragrande maggioranza, inoltre, ha dimostrato una forte fiducia nella scienza scegliendo di vaccinarsi (oltre il 90% degli intervistati). Tra le motivazioni più importanti quella di non voler diffondere il virus agli altri e di tornare quanto prima alla normalità.
La ricerca, realizzata dal Dipartimento di Economia politica e Statistica della Università degli Studi di Siena, è stata presentata oggi in occasione del lancio della seconda edizione di Fattore J, il programmam promosso da Fondazione Mondo Digitale con Janssen Italia e il patrocinio dell’Istituto Superiore di Sanità, volto ad accrescere nelle giovani generazioni la fiducia nei progressi della scienza, sensibilizzare sull’importanza di una corretta informazione scientifica e sulla scelta di comportamenti responsabili per il benessere e la salute di tutti.
La seconda edizione del progetto, caratterizzata dallo slogan “Nelle mani della scienza”, ha stabilito una rete multisettoriale per promuovere la fiducia nei progressi della scienza in tempo di infodemia. Sono infatti coinvolte ben tredici associazioni di pazienti, due partner scientifici, Università Campus Bio-Medico di Roma e Università di Siena, e tre partner istituzionali, Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI), VaccinarSì e Società Italiana di Farmacologia (SIF).
L’obiettivo anche per la seconda edizione è raggiungere attraverso la campagna di comunicazione 100.000 studenti con alcune novità, come le mini sfide “Science Fact check” per mettere alla prova la capacità degli studenti di verificare le notizie scientifiche, la selezione di 20 giovani ambasciatori per la formazione alla pari e la scrittura collaborativa con medici, pazienti e manager del mondo sanitario del primo “Manifesto della salute” costruito da coloro che ne saranno i protagonisti negli anni a venire e pensato per sperimentare nuovi paradigmi comunicativi più chiari, empatici e trasparenti per combattere la denutrizione scientifica.
Viene confermata la formazione online per 10.000 studenti delle superiori con il coinvolgimento delle associazioni dei pazienti, una scelta che si è rivelata vincente per l’autenticità delle storie condivise e la capacità di comunicare con empatia di esperti e medici. I webinar, che approfondiscono i temi chiave in diverse aree terapeutiche (oncologia, ematologia, immunologia, infettivologia, ipertensione arteriosa polmonare e neuroscienze) sono spazi di dialogo che riportano salute e benessere al centro del processo educativo.
Sono oltre 6.000 gli studenti di 109 scuole in 16 Regioni che negli scorsi mesi hanno già partecipato alle sessioni formative interattive con le associazioni dei pazienti e gli esperti delle diverse aree terapeutiche.
All’evento di oggi, che ha coinvolto l’intera “rete ibrida“ del progetto, hanno partecipato: l’on. Patrizia Prestipino (con una testimonianza video), VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione), Camera dei Deputati; Mirta Michilli, direttrice generale Fondazione Mondo Digitale; Massimo Scaccabarozzi, chairman di Janssen Italia, head of External Affairs Johnson & Johnson; Alessio Muscillo, ricercatore Università di Siena; Antonio Ferro, presidente Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI); Giorgio Racagni, presidente della Società Italiana di Farmacologia (SIF); Paolo Castiglia, membro del comitato scientifico di VaccinarSì; Gilberto Corbellini, professore di Storia della medicina e Bioetica, Sapienza Università di Roma; e Pietro Del Soldà, giornalista Rai.

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