Donne e minori: “Ora più che mai uniti per proteggerli da situazioni di conflitto”
8 marzo: in Campidoglio con Rappresentanti MAECI e Giunta Capitolina della Mostra di Mohamed Keita su bambine vittime di conflitti armati
“La mostra di Keita assume oggi un significato estremamente attuale alla luce di quello che sta accadendo nel Mondo, e considerata la volontà degli esseri umani di auspicare la pace e una buona convivenza, specie per i bambini. Stiamo lavorando molto ma c’è ancora tanto lavoro da compiere per essere portatori di una cultura di convivenza pacifica. In tal senso, questa mostra ha un valore ancor più profondo”. Con queste parole, il Vice Presidente della Commissione Cultura del Comune di Roma, Andrea De Priamo, ha introdotto la Conferenza Stampa “Networking for a brighter future! Women and girls in the Sub-Saharan Africa: Transforming Education for a Sustainable Future”, organizzata dall’Universities Network for Children in Armed Conflict – UNETCHAC in collaborazione con l’Istituto di Studi Politici “S. Pio V” e l’Accademia della Legalità.
Alle porte della Festa Internazionale delle Donne, l’evento, che si è svolto ieri, 7 marzo, presso la Sala del Carroccio del Campidoglio, è stato il primo lancio della mostra del Fotografo Mohamed Keita dedicata alle giovani donne e ai minori che a causa di questi conflitti sono vittime di abusi e continuano ad essere privati dei loro diritti fondamentali.
“Il Ministero degli Affari Esteri lavora attivamente con l’Universities Network e, insieme alla Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite a New York presenteremo questa mostra nell’ambito della 66° Commissione sullo Status delle Donne (CSW), il principale forum internazionale sui diritti delle donne”, ha dichiarato in rappresentanza del MAECI il Min. Plen. Gianluca Alberini. “Sono le scene di guerra a cui assistiamo quotidianamente – prosegue – e la devastazione nel cuore dell’Europa e che minaccia soprattutto i bambini che ci spingono ancora di più a lavorare per assicurare la loro protezione. La mostra di Mohamed Keita è un esempio incoraggiante di come anche la più dolorosa storia di vita possa diventare un modello positivo per far riflettere sulla difesa dei diritti umani e della pace. L’Italia intende riaffermare il proprio impegno sull’empowerment femminile come asset essenziale per la cooperazione e la costruzione di un futuro sostenibile”.
A riportare i saluti del Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, l’Assessore alle Politiche Sociali e alla Salute Barbara Funari: “Ci auguriamo di poter per ospitare presto questa mostra presso una Sede Capitolina. Ribadiamo il nostro lavoro come Amministrazione Comunale per la pace. Oggi stiamo mettendo in campo un’accoglienza ancor più solida nei confronti dei rifugiati dall’Ucraina. La fotografia è un altro importante strumento per insistere in questo lavoro, per non scoraggiarsi mai e portare avanti un messaggio di pace che troppo spesso abbiamo dato per scontato”.
“Spesso i bambini e le donne che hanno un ruolo molto importante nella società vengono ignorati in situazioni di conflitto”, ha dichiarato il protagonista dell’evento Mohamed Keita. “Ci sono passato e ho imparato molto. Ho cercato di trasformare il negativo che ho vissuto in positivo. Siamo ad un punto dove bisogna pensare che ogni vita umana persa è un dramma. Per questo, è fondamentale la condivisione. Non cerco di essere solo un fotografo ma di mettermi sempre dalla parte dei soggetti. ‘Una vera pace nel mondo e un tetto per tutti’, mi ha detto un senza tetto conosciuto nella strada. Oggi voglio trasmettervi il suo messaggio. Spero davvero che unendo le nostre forze riusciamo a portare la pace nel mondo”.
L’appello alla pace e alla difesa delle donne e dei minori ha unito nella Sede Capitolina esponenti del mondo accademico del giornalismo e dell’editoria che hanno voluto porgere un pensiero e un abbraccio virtuale soprattutto a coloro le quali in questo momento fuggono dalla guerra.
“Il mondo accademico che lavora con i giovani che sono il futuro non poteva non essere sensibile al tema dei bambini in conflitto armato. Per questo è nato il Network, per questo, prosegue la nostra azione come un moltiplicatore di forze per proteggere questi bambini”, ha dichiarato la prof. Laura Guercio, Membro del Comitato di Coordinamento dell’Universities Network.
Con la moderazione della saggista Loredana Cornero, sono inoltre intervenuti: Paolo De Nardis, Presidente Istituto di Studi Politici “San Pio V”; Fausto Pocar, Prof. Emerito Università di Milano e Membro del Comitato di Coordinamento UNETCHAC; M.Cristina Federici_ Università di Perugia; Isabella Gambini_ Editore; Simona Lanzellotto, Presidente di L.AW International e Membro del Comitato Organizzativo UNETCHAC; Paola Vegliantei, Presidente Associazione Accademia della Legalità; Janet Serwah Boateng_ Università di Cape Coast _ Ghana; Thielo Souleymane Barry_ Università di Guinea Conakry.
com.unica, 8 marzo 2022