Dopo essersi dovuta fermare a causa della pandemia, l’assegnazione del “Premio alla Cultura” del Club Roma Antropos (Distretto 2080 del Rotary), riparte l’11 marzo p.v. con la consegna per la doppia annualità 2021-22.

La seconda edizione di questo riconoscimento ha scelto lo scrittore giornalista Alan Davìd Baumann per il libro storico-familiare “La Guerra dei 6 Giorni non terminò con mio Padre”, pubblicato nel 2021 dall’editore “Città del Sole”.

“Il nostro club – sottolinea il presidente Paolo Dominici – nasce il 29 aprile 2019 e si consolida in soli 3 anni attraverso una intensa attività filantropica che vede impegnati ciascun socio, in iniziative a favore dei più deboli. In ambito a questo però, non poteva non essere strutturato un programma di attività culturali che ci consentono di ritrovarci in progetti di crescita e condivisione tra soci e amici: teatro, cinema, popoli, culture, tradizioni enogastronomiche regionali e tanto altro ancora”.

In tre anni di vita il club ha sempre ottenuto l’Attestato presidenziale (riconoscimento all’attività svolta in coerenza ai principi rotariani rilasciato dal Rotary International). In questo anno rotariano in particolare, fino a luglio sotto la presidenza Dominici, l’obiettivo dell’attestato è stato raggiunto in anticipo di svariati mesi.

Viene premiato Baumann, per essere riuscito a trasmettere nel suo libro la storia senza alterazioni. Un ritorno al 1967 visto da chi c’era, completato da chi ha potuto giudicare i fatti anche attraverso gli occhi del padre, per meglio trasmetterlo alle nuove generazioni. Questo libro sembra scritto da due generazioni ed a quattro mani: le ultime due cinquant’anni dopo le prime.


Alan Davìd Baumann è nato a Roma il 15 maggio 1964. Giornalista dagli anni Ottanta, dirige la testata on-line “L’ideale” (www.lideale.info) e collabora con altri periodici. Da oltre un trentennio, nel Giorno della Memoria – e non solo – porta la sua testimonianza di “seconda generazione” nelle scuole di ogni ordine e grado. È stato vicecoordinatore nazionale della “Survivors of the Shoah Visual History Foundation” creata da Steven Spielberg. Dai primi anni ’90 organizza mostre, cura siti internet, collabora anche graficamente nella stesura di libri d’arte. Da oltre una decina d’anni ha creato “ABEF – Archivio Baumann e Fischer”. È presidente della Fondazione Eva Fischer (www.evafischer.foundation), per lo sviluppo della cultura.

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