Giornata dei Giusti 2022, contro la guerra e al fianco del popolo ucraino e dei dissidenti russi
Oltre 70 cerimonie con migliaia di studenti, circa 200 articoli giornalistici, l’impegno delle Nazioni Unite e i nuovi Giardini in tutto il mondo
Da Milano alla Sicilia, in oltre 70 comuni italiani la società civile si è riunita prima e dopo il 6 marzo per onorare i Giusti di ieri e di oggi che combattono contro ogni forma di sopruso e per la prevenzione dei genocidi. L’attenzione è stata inevitabilmente rivolta a quanto succede in Ucraina, al dramma umanitario successivo all’invasione, alla resistenza ucraina e all’impegno dei dissidenti russi scesi in piazza contro la guerra nonostante le censure e la repressione.
Come ha spiegato Gabriele Nissim durante la cerimonia per i nuovi Giusti che si è tenuta al Giardino di Milano il 3 marzo, il pensiero è stato rivolto “a tutti i ragazzi ucraini che volevano una vita normale, nella democrazia, nella pace, con una speranza per il futuro, e si sono ritrovati nell’inferno di una guerra non decisa da loro”, così come “ai ragazzi russi, che protestano nelle piazze contro la guerra e vengono arrestati a centinaia”. Ragazzi “pronti a soffrire e a sacrificarsi, come scriveva il filosofo Jan Patocka, per i valori più alti che segnano il nostro essere uomini su questa terra: l’idea di pluralità, di democrazia, del diritto di essere arbitri del proprio destino e di poter decidere liberamente, senza nessuna ingerenza, il futuro della propria nazione”.
I numeri delle cerimonie di quest’anno dimostrano che con gli anni la Giornata europea dei Giusti è diventata un appuntamento imprescindibile per le scuole e per il mondo dell’associazionismo, non solo per ricordare l’impegno dei Giusti ma anche per fare il punto sui diritti umani nel mondo e sulla prevenzione dei genocidi e portare a un livello più profondo il dibattito sulla difesa della dignità umana.
Liliana Segre, che ha dato il suo contributo alla Giornata partecipando al convegno Mai più genocidi. Il comandamento morale dei Giusti, commentando le notizie che giungono dall’Ucraina ha ribadito l’importanza di onorare coloro che scelgono il bene: “Dei Giusti ricordo le voci, i visi, il vestito modesto, l’atteggiamento tranquillo nella paura, perché si veniva fucilati se si aiutava un ebreo, si nascondeva un ebreo. Non si possono dimenticare queste persone, per loro non basta una lapide, un ritratto della loro vita, perché erano persone semplicissime, non erano i grandi eroi che passano alla storia, erano anzi e soprattutto persone che se non ci fossi io qui a ricordarle personalmente, sarebbero sparite”.
Le ha fatto eco lo storico Mordecai Paldiel, per 24 anni direttore del dipartimento per i Giusti dello Yad Vashem e tra i massimi esperti mondiali della Shoah: “Le persone onorate da Gariwo ci dimostrano che la capacità dell’uomo di compiere il bene e combattere il male è ben più ampia di quanto pensato originariamente. Per questo il lavoro di Gariwo deve continuare, così da contribuire all’edificazione di una società e di un mondo migliore e più umano”.
La cerimonia di Milano
Giovedì 3 marzo, dalle 10, si è tenuta la cerimonia di svelamento delle targhe dedicate ai nuovi Giusti onorati al Giardino dei Giusti del Monte Stella di Milano. Insieme al sindaco di Milano Giuseppe Sala e ai rappresentanti dei Giusti, sono stati onorati: Raphael Lemkin, il grande giurista che ha formulato la definizione di genocidio e l’ha imposta al mondo; Henry Morgenthau, l’ambasciatore americano che denunciò il genocidio e aiutò i profughi armeni; Aristides de Sousa Mendes, il console portoghese che aiutò gli ebrei a lasciare la Francia; Evgenija Solomonovna Ginzburg, la testimone che raccontò il suo viaggio nella vertigine del Gulag; Godeliève Mukasarasi, la sopravvissuta al genocidio in Ruanda che collaborò nel processo Akayesu contribuendo alla prima condanna al mondo per genocidio; Ilham Tohti, condannato all’ergastolo in Cina per la difesa dei diritti degli uiguri. Molto sentito è stato il momento in cui gli studenti presenti hanno potuto rivolgere domande e considerazioni ai testimoni presenti, in particolare a Godelieve Mukasarasi, che ha raccontato in prima persona le ferite del genocidio in Ruanda e l’importanza del processo di riconciliazione e giustizia.
Durante la cerimonia, poi, sono state consegnate le pergamene in onore dei Giusti segnalati dalla società civile: Achille Castelli, imprenditore comasco che salvò antifascisti ed ebrei nascondendoli in casa propria; il Patriarca Kiril di Bulgaria – Konstantin Markov Konstantinov -, che difese gli ebrei contribuendo a impedire la deportazione; Giulia Galletti Stiffoni, che accolse gli ebrei perseguitati nella sua casa.
Il 3 pomeriggio a Palazzo Marino, si è tenuto il convegno Mai più genocidi. Il comandamento morale dei Giusti che, dopo i saluti istituzionali della Presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi e la testimonianza di Liliana Segre, ha visto la partecipazione di Laura Boldrini, presidente del Comitato permanente sui diritti umani nel mondo della Commissione Esteri della Camera; Alice Wairimu Nderitu, special adviser dell’Onu per i genocidi (intervento da remoto); Pietro Kuciukian, console onorario della Repubblica d’Armenia in Italia; Mordecai Paldiel, già direttore del dipartimento dei Giusti di Yad Vashem; Godeliève Mukasarasi, Giusta sopravvissuta al genocidio in Ruanda; Laura Rossi, professoressa associata di letteratura russa presso l’Università degli Studi di Milano e socia di Memorial Italia.
Nel suo intervento Laura Boldrini ha ribadito l’importanza di portare sul tavolo politico le attività culturali di Gariwo per la prevenzione dei genocidi: “Concordo con il Presidente Nissim quando ci ricorda che i temi della democrazia e della prevenzione dei genocidi sono fortemente intrecciati tra loro”. Una delle richieste specificatamente avanzate da Gariwo alla Commissione Esteri della Camera dei deputati era quella di impegnare la Commissione a redigere un rapporto in cui si denuncino i pericoli di nuovi genocidi e si indichino le misure più adatte per prevenirli. Boldrini ha ribadito l’impegno del Comitato da lei presieduto a redigere tale relazione mentre, su un’altra proposta avanzata da Gariwo, quella di istituire un’agenzia autonoma e indipendente sui diritti umani, “non posso che rinnovare il mio profondo rammarico perché non si sia ancora realizzata e che le proposte di legge per istituirla siano tuttora bloccate da un atteggiamento ostruzionistico di alcune forze politiche del tutto incomprensibile e deleterio per l’immagine del nostro Paese”.
Le Nazioni Unite insieme a Gariwo per onorare i Giusti
Significativa la partecipazione al convegno di Alice Wairimu Nderitu, special aviser delle Nazioni Unite per i genocidi, che con un video-contributo ha ribadito l’importanza di onorare i Giusti, anche in chiave diplomatica: “La necessità di prevenire i crimini è fin troppo evidente in questi tempi difficili. Nessuna società è immune. Anche negli spazi in cui i conflitti o le crisi sembrano lontani e improbabili, osserviamo il prevalere del linguaggio d’odio, che di per sé costituisce un fattore di rischio di crimini atroci. Non dobbiamo risparmiare sforzi per contrastarlo con messaggi di tolleranza, inclusione e comprensione reciproca. I Giusti che onoriamo oggi hanno dimostrato questo impegno con le loro azioni. Onoriamoli e onoriamo le vittime dei crimini contro cui hanno combattuto con le nostre parole e le nostre azioni”.
Le reazioni della politica
Per la presidente del Senato della Repubblica Elisabetta Casellati, “oggi più che mai, di fronte al precipitare degli eventi che hanno riportato alle porte dell’Europa una guerra che rischia di vanificare il faticoso processo di pace, ricordare l’esempio dei Giusti ci esorta a riflettere sugli errori e sulle atrocità di cui è stata capace l’umanità.” Dello stesso avviso Roberto Fico, presidente della Camera dei deputati: “Conoscere le loro scelte di vita ed il loro vissuto esistenziale ci fornisce una fondamentale chiave di lettura della storia che rappresenta, al tempo stesso, un monito ed un insegnamento prezioso: quello di non rimanere mai indifferenti di fronte alle violazioni dei diritti umani e agli orrori che accompagnano i conflitti”.
Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha esaltato il ruolo pedagogico della Giornata: “In questi giorni così terribili abbiamo riscoperto la pesantezza e il dolore di una guerra. I Giusti sono coloro che hanno posto di fronte a ogni cosa la vita e la dignità della persona. Hanno ricordato che un genocidio fa venire meno l’elemento fondante della vita collettiva che è il riconoscimento reciproco. Allora è fondamentale costruire nuovi Giardini dei Giusti e coinvolgere gli studenti e le scuole in questa Giornata all’insegna della riscoperta reciproca”. Il ministro della Cultura Dario Franceschini ha invece ricordato il valore europeo della Giornata: “Ancora oggi il nostro martoriato continente ha bisogno di Giusti come quelli che vengono onorati questa mattina in una cerimonia che, alla luce di ciò che sta accadendo, assume un particolare significato. Ricordare coloro che si comportarono onorando la propria umanità in momenti bui ci aiuta oggi a trovare la necessaria forza d’animo per affrontare le avversità che ci attendono”.
L’impegno della Rai e la copertura mediatica
Grande spazio è stato dato dalla tv di stato alla Giornata, attraverso documentari e film dedicati ai Giusti, un portale dedicato su Rai Cultura, interviste e approfondimenti giornalistici. Segno che i vertici dell’azienda così come gli operatori dell’informazione hanno sposato il valore didattico e narrativo delle storie dei Giusti. Da apprezzare l’impegno nel raccontare queste storie calibrandone la narrazione in base al pubblico di riferimento: dalla testimonianza del Giusto tunisino Hamadi Ben Abdesslem all’interno del contenitore per famiglie I fatti vostri all’intervista a Gabriele Nissim durante lo speciale del Tg1 sull’Ucraina. Ampio spazio è stato dato anche da Mediaset così come da quotidiani, siti web e radio nazionali e internazionali. Possiamo stimare, per difetto, che circa 200 realtà mediatiche abbiano coperto le iniziative legate alla Giornata. Una rassegna stampa parziale può essere consultata qui: https://it.gariwo.net/
I nuovi Giardini internazionali
Nel corso delle cerimonie si è inoltre lavorato con i rappresentanti di istituzioni e associazioni internazionali per la creazione di nuovi Giardini dei Giusti in luoghi strategici per la memoria e per la difesa dei diritti umani. Nei prossimi mesi verranno infatti inaugurati un Giardino e una piazza a Salonicco, una tra le città europee dove furono deportati più cittadini ebrei; a Marsiglia; ad Halabja, nel Kurdistan iracheno, dove nel 1988 furono utilizzate armi chimiche uccidendo migliaia di cittadini; a Mar del Plata, in Argentina; all’interno della comunità di San Patrignano. Sono in fase di progettazione Giardini anche a Washington in collaborazione con Mordecai Paldiel, già direttore del dipartimento dei Giusti dello Yad Vashem e in Ruanda, dove al cospicuo numero di organizzazioni intente a lavorare al progetto si è aggiunta l’associazione della Giusta Godelieve Mukasarasi. Per concludere, la Fondazione Gariwo e la Fondazione Auschwitz-Birkenau stanno lavorando insieme a sostegno del Giardino dei Giusti di Varsavia, nato su impulso di Tadeusz Mazowiecki, ex primo ministro polacco e tra i fondatori di Solidarność, sul terreno del Ghetto. In un video messaggio mandato dal direttore Wojciech Soczewica, la Fondazione ha ribadito che “l’attività dei Giardini dei Giusti nel mondo è davvero significativa per ciascuno di noi. Dai Giardini dei Giusti possiamo imparare e provare a migliorare il mondo ricordando le attività delle persone in essi commemorate.
Auschwitz non finisce mai
Il dibattito intorno ai Giusti e alla prevenzione dei genocidi proseguirà anche dopo la fine dei lavori della Giornata in libreria. È infatti appena uscito, per Rizzoli, Auschwitz non finisce mai, il nuovo libro di Gabriele Nissim che dalla memoria della Shoah arriva a indagare sul meccanismo che porta alle atrocità di massa attraverso le riflessioni e gli interrogativi di figure fondamentali quali Primo Levi, Simone Veil, Hannah Arendt, Yehuda Bauer e, soprattutto, Raphael Lemkin. Per approfondire: https://it.
La Fondazione Gariwo e la Giornata dei Giusti
Fondata nel 1999 da Gabriele Nissim, Pietro Kuciukian, Ulianova Radice e Anna Maria Samuelli, Gariwo si occupa della divulgazione delle storie dei Giusti e della memoria del bene attraverso percorsi didattici, iniziative editoriali e incontri pubblici. Nel 2003 è stato inaugurato il primo Giardino dei Giusti di tutto il mondo sul Monte Stella di Milano, gestito da Gariwo assieme al Comune. Oggi i Giardini dei Giusti sono oltre 150 in tutto il mondo.
Il 10 maggio 2012 i deputati di Strasburgo hanno accolto l’appello di Gariwo – sottoscritto da numerosi cittadini ed esponenti del mondo della cultura – istituendo la Giornata europea dei Giusti il 6 marzo, data della scomparsa dell’artefice del Viale dei Giusti Moshe Bejski. A partire dalla definizione di Yad Vashem, abbiamo esteso il concetto di Giusto sino a includere quanti, in ogni parte del mondo, hanno salvato vite umane in tutti i genocidi e difeso la dignità umana durante i totalitarismi. Dal 7 dicembre 2017 la Giornata dei Giusti è solennità civile in Italia: ogni anno il 6 marzo celebriamo l’esempio dei Giusti del passato e del presente per diffondere i valori della responsabilità, della tolleranza, della solidarietà. La Giornata dei Giusti dell’umanità viene celebrata con commemorazioni in Italia, in Europa e nel mondo, nei Giardini dei Giusti, nelle scuole, con le istituzioni, le amministrazioni locali, le associazioni del territorio e grazie al lavoro di tutti i soggetti che animano GariwoNetwork, la rete che unisce le realtà impegnate nella diffusione del messaggio dei Giusti.
Sebastiano Catte, com.unica 14 marzo 2022