Martedì scorso, 5 luglio, ho parlato con Mario Fratti, erano le 4 del pomeriggio a New York. Volevo fargli gli auguri di buon Compleanno a voce, direttamente. Mario è stato molto felice di riceverli, di avere notizie fresche dell’Aquila, la sua città natale che tanto ama. Aveva da poco finito di pranzare con sua figlia Valentina e con due amici. Ottimo il pranzo e anche il dolce augurale, bagnato da un buono spumante. Mi ha confessato di aver bevuto un bicchiere in più, rispetto alle sue rigorose abitudini. Soddisfatto, e persino sorpreso, dei suoi 95 anni e dell’ottimo stato di salute.

Gli ho ricordato una storia che lui stesso mi aveva raccontato. Tantissimi anni fa Mario era in Russia, a San Pietroburgo. Mentre girava visitando la bella città fu avvicinato da una donna che gli chiese se poteva leggergli la mano. Con la sua innata curiosità evitò di allontanare la donna e gli stese la mano. La zingara, “leggendo” i lineamenti della mano, interpretò che avrebbe vissuto a lungo, fino a 99 anni. Mario restò sorpreso di quella bella previsione di vita e anche della singolarità del numero degli anni, per lui aquilano come per tutti gli aquilani il 99 è numero fortunato, legato alla tradizione della Città. Quando mi raccontò questo fatto aggiunse anche: “Goffre’, quella donna fu molto contenta, rimase sorpresa perché le avevo dato davvero una bella mancia in rubli!”

Goffredo Palmerini e Mario Fratti a Little Italy NY

Nel ricordargli questa storia Mario si è fatta una grande risata: “Sì, ora mi ricordo. Allora posso stare tranquillo per almeno altri quattro anni!”. Ha infine voluto sapere quando andrò a trovarlo a New York, me lo chiede ogni volta che ci sentiamo per telefono. Gli ho detto che sto pensando di programmare un viaggio negli USA per la prima metà di ottobre prossimo, gli darò conferma presto. In effetti sono tre anni che non ci vediamo ed è forte il desiderio di andare a trovarlo, come d’abitudine facevo quasi ogni anno prima della pandemia. Ancora Auguri, carissimo Mario, tanti aquilani si sono congratulati con te per il 95° genetliaco attraverso i social network!

Mario Fratti è nato a L’Aquila il 5 luglio 1927. Drammaturgo, scrittore e critico, è tra gli autori di teatro più famosi al mondo. Oggi la sua produzione supera 100 opere. Negli Stati Uniti, sin dal suo arrivo da Venezia, nel 1963, lo accoglie con favore la critica. Il suo stile è perfettamente compatibile con l’indole americana, aliena dalle ridondanze, dalle metafore e dalle sfumature tipiche del teatro europeo. Lo aiuta per di più la completa padronanza della lingua inglese (laureato in lingua e letteratura inglese alla Ca’ Foscari di Venezia) e la conoscenza profonda della letteratura americana. Subito insegna a New York nella prestigiosa Columbia University e poi all’Hunter College, dove ha tenuto la docenza fino al 1994.
Legata al caso la circostanza che lo porta negli Stati Uniti. Nel 1962 presentò al Festival di Spoleto il suo atto unico “Suicidio”. Piacque a Lee Strasberg, che lo invitò a presentarlo anche all’Actor’s Studio di New York. In quella fucina delle avanguardie teatrali fu un vero successo. Poi ne seguirono altri, fino ad oggi. Le sue opere, tradotte in 20 lingue, sono state rappresentate in 600 teatri di tutto il mondo. Dall’America all’Europa, dalla Russia al Giappone, dal Brasile alla Cina, dal Canada all’Australia. Esse si connotano per l’immediatezza della scrittura teatrale, asciutta e tagliente come la denuncia politica e sociale senza veli che egli vi trasfonde.

Fratti ha scritto anche commedie e musical. Nine, una sua commedia scritta nel 1981 e liberamente ispirata dal film 8½ di Federico Fellini, è diventata un musical di successo di pubblico e di critica, con oltre duemila repliche. L’ultimo revival, con Antonio Banderas interprete, è rimasto per molti mesi in cartellone al teatro Eugene O’ Neil, a Broadway. Negli USA ci sono state 36 produzioni di Nine; una a Londra, una a Parigi ed una a Tokyo. Molti i riconoscimenti all’autore teatrale, fanno un elenco lunghissimo. Si citano tra gli altri il premio Selezione O’ Neil, il Richard Rogers, l’Outer Critics, l’Heritage and Culture, l’Otto Drama Desk Awards e ben cinque “Tony Award”, che per il teatro sono come gli Oscar per il cinema.

Goffredo Palmerini, com.unica 8 luglio 2022

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