Dalla Commissione Ue e da Bei 10 miliardi di investimenti pubblici per un’economia climaticamente neutra
La Commissione europea e la Banca europea per gli investimenti (BEI) hanno firmato questa settimana un accordo sullo strumento di prestito per il settore pubblico, che costituisce il terzo pilastro del meccanismo per una transizione giusta. L’accordo permetterà agli enti del settore pubblico nei territori e nelle regioni dell’UE che hanno più bisogno di sostegno nella transizione a un’economia climaticamente neutra di beneficiare di 1,5 miliardi di euro di sovvenzioni della Commissione e di 10 miliardi di prestiti della Banca europea per gli investimenti.
“Il Green Deal europeo è la nostra strategia per realizzare un’economia climaticamente neutra e la politica di coesione aiuterà a conseguire gli obiettivi verdi in modo equo”, ricorda Elisa Ferreira, Commissaria per la Coesione e le riforme. “Grazie a questo accordo con la Banca europea per gli investimenti, lo strumento di prestito per il settore pubblico offrirà alle autorità pubbliche delle regioni e dei territori che hanno più bisogno di sostegno condizioni di prestito preferenziali per i progetti che non generano entrate sufficienti per essere finanziariamente sostenibili. La Commissione europea e la Banca europea per gli investimenti continueranno a collaborare per sostenere una transizione equa che non lasci indietro nessuno”.
L’accordo dovrebbe mobilitare tra i 18 e i 20 miliardi di investimenti nei prossimi sette anni e fa seguito alla pubblicazione dell’invito a presentare proposte della Commissione del valore di 1,5 miliardi in sovvenzioni dell’UE. Lo strumento di prestito per il settore pubblico è uno dei tre pilastri del meccanismo per una transizione giusta, che fa parte del Green Deal europeo allo scopo di conseguire la neutralità climatica dell’UE entro il 2050.
Per essere ammissibili, i progetti devono essere ubicati in territori che gli Stati membri hanno individuato nei loro piani territoriali per una transizione giusta, o andare a beneficio di tali territori, in quanto detti territori devono affrontare le sfide maggiori nell’abbandonare i combustibili fossili e le industrie ad alta intensità di carbonio.
com.unica, 12 settembre 2022