“Abbastanza soddisfatto”. Così Mario Draghi, a margine dei lavori del Consiglio europeo informale tenuto oggi a Praga, ha risposto risponde ai giornalisti che gli chiedevano come sono andati i lavori. “Abbiamo discusso su due punti importanti”, ha riportato il Premier: “uno sull’Ucraina l’altro sull’energia”. Sull’Ucraina “tutti hanno riaffermato il sostegno unanime, su tutti i piani: economico, militare e anche per la ricostruzione, di cui si è cominciato a parlare”.

La ricostruzione, ha aggiunto, “probabilmente sarà al centro di una grande conferenza in Germania per preparare un piano”. Allo stesso tempo, “molti Paesi si sono lamentati della propaganda russa sui loro territori”, una propaganda molto “aggressiva” e “piena di menzogne”. Sul fronte dell’energia “le cose si stanno muovendo”.
La Commissione Ue “presenterà al consiglio europeo del 18 ottobre una proposta che conterrà tre elementi: diminuire i prezzi, solidarietà e un inizio di riforma del mercato dell’elettricità”.

Interrogato sulla sua posizione su un eventuale debito comune per rispondere al rischio, Draghi ha detto di essere “d’accordo con la proposta di Gentiloni e Breton”, visto che “proposte simili ne ho fatte 5/6 mesi fa. È naturale in questa situazione, tanto più dopo la decisione tedesca: è quello che serve per cercare di mettere tutti i Paesi, sia quelli che abbiano o meno spazio fiscale, su un uguale livello”.

Quanto alla politica interna e alla percezione che di essa ha l’Europa, Draghi ha sostenuto che “non c’è alcuna preoccupazione” e nessun “caso Italia”. “Quando c’è un cambio di governo e di politica così importante c’è molta curiosità, non preoccupazione”, ha confermato. E “c’è grande rispetto per le scelte italiane” oltre che “interesse nel capire come evolverà la linea politica del governo”, anche se quella estera “sembra che la linea rimarrà invariata”. 

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