Si intitola “In parole povere” l’autobiografia di Gianni Berengo Gardin edita da Contrasto. Il volume ripercorre la straordinaria carriera di Gianni Berengo Gardin, che ha testimoniato la storia del nostro Paese in sessanta anni di lavoro.

Narrato in prima persona da Gianni Berengo Gardin con le parole raccolte da Susanna Berengo Gardin, la figlia dell’autore che cura e gestisce il suo archivio, il libro è introdotto da una Lettera all’amico Gianni, scritta da Ferdinando Scianna, e si conclude con una conversazione sulle fotografie fatte, e quelle da fare, tra Gianni Berengo Gardin e Roberto Koch.

Strutturato in dodici capitoli che danno conto della vita del grande maestro della fotografia, dall’infanzia a oggi, “In parole povere” rintraccia il filo del mestiere di fotografo che è anche una passione e lo dipana attraverso una vicenda biografica lunga, piena di incontri, di viaggi, di storie, di immagini colte e da cogliere. Piena, soprattutto, di quella sensibilità attenta al reale, alla società, alla gente che da sempre rappresenta il principale bagaglio di cui si deve dotare un fotografo di reportage. Il mondo di Berengo Gardin è il nostro mondo.

Con oltre 250 pubblicazioni, Gianni Berengo Gardin è l’autore più prolifico in ambito fotografico. Quello di Gianni Berengo Gardin è il racconto di una vita interamente dedicata alla fotografia con passione, rigore e dedizione, sempre fedele alla sua Leica: “se si è veramente fotografi si scatta sempre, anche senza rullino, anche senza macchina”. Ecco uno dei punti di forza della vita, della professione e del carattere di Gianni Berengo Gardin, tra i più sensibili, attenti e partecipi fotografi del nostro paese, che ha raccontato in modo unico la realtà italiana degli ultimi decenni.

com.unica, 16 gennaio 2023

Condividi con