NextGenerationEU: giudizio positivo dai cittadini europei
L’ampia maggioranza dei cittadini dell’UE è favorevole a NextGenerationEU, il pacchetto dell’UE per la ripresa. È quanto emerge dall’indagine Eurobarometro pubblicata martedì e in base alla quale più di sette intervistati su dieci sostengono il principio di solidarietà alla base di NextGenerationEU, vale a dire l’accordo degli Stati membri ad aiutarsi finanziariamente al fine di emergere più forti dalla pandemia di COVID-19. Malta (85%) e il Portogallo (86%) sono i Paesi in cui gli intervistati hanno espresso l’accordo maggiore.
Quasi due terzi degli intervistati sono d’accordo anche sul fatto che i pagamenti agli Stati membri nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza, strumento principale di NextGenerationEU, dovrebbero essere subordinati all’attuazione delle riforme e degli investimenti concordati. Le percentuali maggiori di accordo in proposito si registrano in Croazia (78%) e a Cipro (76%).
Quanto ai settori strategici che dovrebbero ricevere il maggior sostegno dall’UE, gli intervistati danno priorità alla salute (57%), seguita da vicino dalle questioni energetiche, ambientali e dai cambiamenti climatici (48%) e dall’occupazione e dal miglioramento delle condizioni di lavoro (37%). I settori che più stanno a cuore ai cittadini corrispondono in generala ai sei pilastri del dispositivo per la ripresa e la resilienza, il che indica uno stretta corrispondenza tra la concezione dello strumento e le aspettative ed esigenze dei cittadini.
Il 66% degli intervistati ritiene che NextGenerationEU inciderà positivamente sulle generazioni future. Gli intervistati polacchi sono i più ottimisti: il 78% è infatti fiducioso sugli effetti a lungo termine del pacchetto per la ripresa. Il 61% di tutti gli intervistati ritiene che il pacchetto porterà alla crescita economica e alla creazione di posti di lavoro.
Infine, tre quarti degli intervistati sono favorevoli al piano REPowerEU, che si basa sul dispositivo per la ripresa e la resilienza per aiutare gli Stati membri a conseguire una maggiore indipendenza energetica dalla Russia. In ciascuno Stato membro la maggioranza dei cittadini è favorevole al piano; le percentuali più elevate si registrano in Romania (87%) e Portogallo (91%).