Oskar Just una retrospettiva da un suo dipinto
Dall’Impero asburgico all’Unione europea. Per un’antologia della vita e della personalità dell’ architetto, pittore di paesaggi e di ritratti attraverso l’analisi di una sua opera pittorica giunta “senza titolo”
Oskar Just, “tedesco dei Sudeti pittore di paesaggi e ritratti, nato il 24 marzo 1895 a Kukau vicino a Gablonz, stabilitosi a Berlino”. Fonti pubblicistiche e letterarie sono citate sulla targhetta affissa sul retro del quadro (un dipinto ad olio su tela cm 80 x 105, senza titolo, Roma – Collezione privata). Aveva studiato presso Heinrich Tessenow il quale, fino al 1919, ha insegnato alla Kunstgeweberschule di Vienna. Successivamente Tessenow, dal 1920 al 1926 lo troviamo docente a Dresda, presso la cattedra di arti figurative all’Università statale. Troviamo scritto sulla targhetta, sopra citata, affisa sul retro del dipinto. Difatti leggiamo “nato”, poiché all’epoca Oskar Just era in vita e risultava ancora residente a Berlino fino al 1945.
Della vita di Oskar Just, del suo periodo giovanile e poi nella temperie del conflitto 1914-18 fino al crollo dell’impero austro-ungarico abbiamo poche ma precise notizie.
Da riferimenti biobibliografici sappiamo della partecipazione di Just al movimento giovanile Wandervogel basato su una vita semplice e sana, legata alla natura, al di fuori delle convenzioni dei valori borghesi e sociali della tarda monarchia asburgica. Professavano una certa libertà e al tempo stesso – gli aderenti al movimento giovanile – erano contrari al consumo di sostanze quali alcol, sostanze psicotrope ed anche la nicotina sostanze che portano alla dipendenza. Il Movimento Wandervogel si caratterizzava per alcuni aspetti fortemente nazionalisti e socializzanti, successivamente alla prima guerra mondiale ha fornito una base per un coinvolgimento alle idee del nazionalsocialismo data dall’ambiente ideale fatto di cameratismo e per l’attenzione estetica alla tipologia nordica. Con la fine post bellica dell’Impero asburgico Just è tra gli artisti dei Sudeti appartenente al gruppo artistico ceco-tedesco Metznerbund, nel periodo dal 1920 fino al 1938. Il Metznerbund venne fondato a Teplice nel 1920 da artisti della Boemia di lingua tedesca. Era diviso in due associazioni e il gruppo è ben descritto nelle pagine del “Diario” di Frizt Lehmann “Prager Tagblatt”. Da alcune note sappiamo che oltre alla pittura Oskar Just lavora come architetto, disegna mobili ed interni e si dedica anche alla fotografia. Con l’annessione nel corso del precipitare degli avvenimenti del 1938 della regione dei Sudeti al Terzo Reich ritroviamo artisticamente Oskar Just, incaricato di eseguire ritratti per la “stirpe ancestrale” in testi a cura della SS Ahnenerbe.
Dunque è in questa temperie storica, politica ed ideologica, che la formazione professionale ed artistica di Oskar Just oscilla e si colloca. Sarebbe opportuno concedere una divagazione storica e citare il coevo regista Fritz Hippler che, pur nel totale adempimento degli ordini dottrinali del partito NSDAP, riesce a mettere in salvo occultando accuratamente opere pittoriche dell’espressionismo, altrimenti al rogo, come le decine di migliaia di libri e opere della cosiddetta arte degenerata e della Bauhaus. Hippler era un sostenitore dell’Espressionismo e, in qualità di leader della Lega studentesca tedesca nazionalsocialista di Berlino, aveva organizzato una mostra all’Università Humboldt a Berlino per pittori espressionisti. Fatto che gli costava un duro e violento attacco da parte del nazista Alfred Rosenberg criminale di guerra tedesco, considerato l’ideologo del Partito nazista e infine condannato a morte per crimini contro l’umanità e per i crimini di guerra al processo di Norimberga, per il suo ruolo durante la seconda guerra mondiale e l’Olocausto. Nella Germania nazista il ministro della propaganda Joseph Goebbels aveva istituito la Reichskulturkammer, il ministero che controllava tutti gli aspetti della vita culturale e intellettuale, con un’azione repressiva e capillare sull’intero sistema educativo, sulla letteratura e la stampa, sulla radio, il teatro e sul cinema. L’ordine era eliminare qualunque voce dissenziente al nazismo. Nonostante, nelle sue funzioni ministeriali Hippler continuava a produrre film e dai vertici dei gerarchi nazisti, seppur reputato intelligente, era considerato sfacciato e del tutto contraddittorio. Hippler per i gerarchi era un immaturo e un alcolista. Goebbels si era lamentato frequentemente della disorganizzazione del dipartimento cinematografico che lo stesso Hippler presiedeva. Alla fine Fritz Hippler venne licenziato, accusato di negare la sua parziale discendenza ebraica e veniva retrocesso dei suoi gradi di appartenenza alla SS. Ciononostante, veniva utilizzato fino al febbraio 1945 come cameraman al fronte di guerra a girare filmati per i cinegiornali della propaganda bellica. Ai primi di maggio del 1945, portatosi ad Amburgo veniva fatto prigioniero dagli inglesi e finiva internato e condannato a due anni di carcere. Rilasciato Hippler tornava in scena tanto che veniva intervistato nel 1982 in un documentario di Bill Movers con questa nota: “Lo scoppio della seconda guerra mondiale ha visto due esperti di cinema dalla Germania e dagli Stati Uniti combattere l’un l’altro con la stessa ferocia di qualsiasi esercito o marina. Le loro rispettive missioni: accendere il desiderio pubblico di intraprendere e vincere un conflitto globale. Questo programma contiene interviste con Fritz Hippler, capo regista del partito nazista, e Frank Capra, rinomato regista che ha lavorato per la causa alleata, noto per i suoi film gentili e umani sulla gente comune che resiste all’oppressione.” Fritz Hippler è deceduto il 22 maggio del 2002 a Berchtesgaden un comune tedesco, località al centro di una zona alpina di villeggiatura e cure termali rinomata, in Baviera al confine con l’Austria.
Il dopoguerra di Oskar JUST è in parte similare in alcuni aspetti e percorsi di vita alla traccia lasciata di Fritz Hippler e, forse, possiamo avanzare l’ipotesi che fosse un suo protetto.
Oskar Just nel dopoguerra si stabilisce con la moglie Caecilia a Vorderstoder, un piccolo comune in alta Austria, dove sappiamo compie diversi viaggi tra il 1957 e il 1963, di alcuni mesi, in Islanda e nelle Isole Faroe.
In Islanda Oskar Just ha prodotto circa duecento paesaggi islandesi e centinaia di ritratti. Durante i viaggi intrapresi in Islanda e nelle Isole Faroer, tra il 1957 e il 1963, Oskar Just ritrasse una serie di personaggi famosi, tra cui il presidente dell’Islanda in carica dal 1952 al 1968, Asgeir Asgeirsson (nato 13 maggio 1894, morto il 15 settembre 1972).
Una rassegna d’arte, a cura della Galleria d’arte regionale di Liberec nell’attuale repubblica Ceca, segnala che si è tenuta una conferenza nell’ottobre 2015 ed è stato editato un catalogo – monografia collettiva – sugli artisti del Metznerbund, dove Oskar Just viene citato appartenente al movimento degli artisti dei Sudeti.
Raffaele Panico, com.unica 3 maggio 2023