L’Alta Terra di Lavoro piange il suo narratore, lo storico Costantino Jadecola
Commozione in tutta la Ciociaria per la sua scomparsa. Lo studioso verrà ricordato il 24 maggio alla Casa della Storia e della Memoria di Roma
La scomparsa dell’aquinate Costantino Jadecola oltre a lasciare un incolmabile vuoto ha destato profonda commozione in tutta la provincia del frusinate. Lo piangono e lo ricordano i tanti che lo hanno avuto come amico e compagno di viaggio nelle sue ricerche storiche legate ad una terra antica e assai amata. Grande è stato il suo contributo di studioso attento e scrupoloso delle fonti nel narrare le vicende storiche di un territorio che nei secoli è stato testimone e protagonista di un pezzo di storia d’Europa. Dai santi ai papi e ai sovrani. Dalle plebi sofferenti all’idea di riscatto di un popolo tenace e mai domo. Dalle vicende belliche che hanno visto un popolo piagato ma mai domato. E Costantino Jadecola nel narrare tutto questo è stato il testimone di un riscatto antropologico e sociale di quelle genti di antica stirpe dette e con motivo di orgoglio “ciociare”.
Tra le tante testimonianze di affetto e di elogio per il suo lungo lavoro va ricordato il riconoscimento alla carriera del FiuggiStoria-Lazio Meridionale& Terre di Confine attribuitogli lo scorso ottobre in una cerimonia a Fiuggi alla presenza di tanti narratori di storia locale venuti da ogni parte del Lazio.
La figura e l’opera del cantore dell’Alta Terra di Lavoro verranno ricordate, mercoledì 24 maggio alla Casa della Storia e della Memoria di Roma nell’ambito della presentazione del diario di Lelio Aureli “Deportazione a Cassino”, da Pino Pelloni e Antimo Della Valle.
com.unica/ i.p./14 maggio 2023
(Foto Romeo Fraioli)