L’appello è contenuto nello statement del Network Universitario Internazionale che lavora da anni sui bambini in conflitto armato

“L’Universities Network for Children in Armed Conflict (UNETCHAC) esprime la sua condanna forte e inequivocabile nei confronti di tutte le violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario perpetrati sui territori israeliano e palestinese. Il Network invita gli stakeholder locali, nazionali, regionali e internazionali ad adottare tutte le misure possibili per fermare la violenza e raddoppiare gli sforzi per realizzare una pace giusta e duratura che garantisca i diritti e la dignità di tutti gli individui, in particolare dei bambini. I bambini vogliono giocare e crescere sorridendo, mentre gli adulti continuano a renderli vittime dei conflitti”. Con queste parole, Laura Guercio, Segretario Generale della UNETCHAC, introduce l’appello del Network sul conflitto Israele-Hamas.

“L’Universities Network for Children in Armed Conflict, la Coalizione Internazionale di Istituti Educativi impegnati alla protezione dei bambini prima, durante e dopo i conflitti armati, esprime la sua condanna, forte e inequivocabile, di tutte le violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario perpetrate sui territori israeliano e palestinese”, vi si legge. “Siamo profondamente preoccupati per l’impatto devastante di questo conflitto armato sulla vita delle persone civili innocenti, in particolare dei bambini, e sulle prospettive di un futuro pacifico nell’intera regione. Siamo solidali con tutte le persone colpite da questa crisi in corso e sottolineiamo il numero incredibilmente alto e crescente di bambini che sono stati feriti o hanno perso la vita durante queste ostilità o che hanno subito gravi violazioni di altri diritti fondamentali che sono loro riconosciuti dal diritto internazionale”.

“Sottolineiamo che è assolutamente urgente che tutte le parti interessate garantiscano il rispetto di tutti i diritti umani applicabili alle leggi umanitarie internazionali”, l’appello del Network. “Vogliamo un accesso immediato e senza ostacoli per le organizzazioni umanitarie in modo che possano fornire gli aiuti tanto necessari, assistenza medica e sostegno alle persone colpite dal conflitto”.

L’Universities Network for Children in Armed Conflict “chiede a tutte le parti interessate locali, nazionali, regionali e internazionali di adottare tutte le misure possibili per fermare violenza e a raddoppiare gli sforzi per realizzare una pace giusta e duratura che garantisca i diritti e la dignità di tutti gli individui, in particolare i bambini”.

Il conflitto israelo-palestinese non è il solo al quale il Network rivolge la propria azione. UNETHAC lavora per sensibilizzare le istituzioni e i membri della società civile con l’obiettivo di sollevare un movimento globale volto alla protezione dei minori in situazioni di conflitto e post-conflitto. Attualmente è in corso il Progetto “I Piani di azione nazionali sulla Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite 1325 e l’impatto dei conflitti su bambini e bambine”, che il Network sta portando avanti in collaborazione con l’Istituto di Studi Politici Internazionali “S. Pio V” e con il Supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Italiano.

Operando nell’ambito dello strumento giuridico del Quarto Piano di azione nazionale italiano relativo alla Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu 1325 su donne, pace e sicurezza, il progetto intende sviluppare una ricerca qualitativa e quantitativa sulla situazione dei bambini in conflitto armato in Africa, Asia, Africa, Sud America, Europa (Kosovo e Ucraina).

com.unica, 1 novembre 2023

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