I cambiamenti saranno particolarmente profondi nel campo dell’energia, della produzione e della Medicina, afferma lo scienziato e futurologo americano

“Quando i bambini nati oggi andranno all’asilo, l’intelligenza artificiale (IA) probabilmente avrà superato gli esseri umani in tutti i compiti cognitivi, dalla scienza alla creatività. Quando ho predetto per la prima volta nel 1999 che avremmo avuto un’intelligenza artificiale generale (AGI) entro il 2029, la maggior parte degli esperti pensava che mi fossi dato alla narrativa. Ma, dopo gli spettacolari progressi degli ultimi anni, molti esperti pensano che avremo l’AGI ancora prima—quindi tecnicamente sono passato dall’essere un ottimista a un pessimista, senza cambiare affatto la mia previsione.” Inizia così l’articolo sull’ultimo numero di Economist dello scienziato, inventore, imprenditore e futurologo Ray Kurzweil (New York, 1948), figura di spicco nel campo dell’intelligenza artificiale, con una carriera caratterizzata da significative innovazioni, in particolare nel campo della sintesi vocale e della tecnologia di supporto alle persone con disabilità visive. È inoltre ritenuto uno dei principali sostenitori e teorici del discusso concetto di “singolarità tecnologica”, un’ipotesi secondo cui il progresso tecnologico, in particolare nel campo dell’intelligenza artificiale, raggiungerà un punto in cui le macchine supereranno l’intelligenza umana, portando a cambiamenti radicali e imprevedibili nella società.

Ray Kurzweil

Secondo Kurzweil il dibattito attuale sull’IA non tiene abbastanza conto di come i grandi modelli linguistici come ChatGPT e Gemini si inseriscano in un contesto ancora più ampio. In altri termini l’IA oggi è vicina a compiere il grande salto: quello di arrivare a trasformare anche il mondo fisico, non solo quello digitale. E questa rivoluzione porterà innumerevoli benefici, soprattutto in tre aree in cui ci saranno implicazioni particolarmente profonde: energia, produzione e medicina.

“Le fonti di energia – scrive – sono tra le risorse fondamentali della civiltà. Per due secoli, il mondo ha avuto bisogno di combustibili fossili sporchi e non rinnovabili. Eppure, raccogliendo solo lo 0,01% della luce solare che la Terra riceve, si coprirebbe tutto il consumo energetico umano. Dal 1975, le celle solari sono diventate il 99,7% più economiche per watt di capacità, permettendo alla capacità mondiale di aumentare di circa 2 milioni di volte. Quindi, perché l’energia solare non domina ancora? Il problema è duplice. In primo luogo, i materiali fotovoltaici restano troppo costosi e inefficienti per sostituire completamente il carbone e il gas. In secondo luogo, poiché la generazione solare varia sia su scala diurna (giorno/notte) sia annuale (estate/inverno), enormi quantità di energia devono essere immagazzinate fino al momento in cui effettivamente serviranno e la tecnologia delle batterie di oggi non è ancora abbastanza conveniente. Le leggi della fisica suggeriscono che sono possibili miglioramenti massicci, ma la gamma di possibilità chimiche da esplorare è così enorme che gli scienziati hanno fatto progressi dolorosamente lenti.” In questo campo il vero cambiamento consiste nel fatto che l’IA può rapidamente vagliare miliardi di combinazioni chimiche in simulazione e sta già guidando innovazioni nella scienza dei materiali e nell’utilizzo delle batterie. “In tutta la storia fino a novembre 2023, gli umani avevano scoperto circa 20.000 composti inorganici stabili per l’uso in tutte le tecnologie – spiega. Poi, l’IA GNOME di Google ne ha scoperti molti di più, aumentando quel numero durante la notte a 421.000. Eppure, questo è solo l’inizio delle applicazioni della scienza dei materiali. Una volta che un’AGI immensamente più intelligente troverà materiali completamente ottimali, i megaprogetti fotovoltaici diventeranno praticabili e l’energia solare sarà così abbondante da essere quasi gratuita.”

L’abbondanza di energia crea i presupposti per un’altra rivoluzione: nel campo della produzione. I costi di quasi tutti i beni – dal cibo e abbigliamento all’elettronica e alle automobili – dipendono in gran parte da pochi fattori comuni come l’energia, il lavoro (incluso il lavoro cognitivo come la ricerca e sviluppo e il design) e le materie prime. L’IA è sulla buona strada per ridurre enormemente tutti questi costi, oltretutto sta facendo grandi passi avanti nella robotica, con conseguente forte  riduzione dei costi del lavoro. “La robotica ridurrà anche i costi di estrazione delle materie prime – scrive lo scienziato – e l’IA sta trovando modi per sostituire elementi rari e costosi con elementi comuni come lo zirconio, il silicio e il grafene a base di carbonio. Insieme, questo significa che la maggior parte dei tipi di beni diventerà incredibilmente economica e abbondante.”

Queste avanzate capacità di produzione permetteranno alla prestazione-prezzo del calcolo di mantenere la traiettoria esponenziale dell’ultimo secolo — un miglioramento di 75 quadrilioni di volte dal 1939. “E così, mentre costruiamo la titanica potenza di calcolo necessaria per simulare la biologia, sbloccheremo la terza rivoluzione fisica dall’IA: nel campo della Medicina. Nonostante 200 anni di progressi enormi, la nostra comprensione del corpo umano è ancora basata su approssimazioni confuse che sono di solito abbastanza giuste per la maggior parte dei pazienti, ma probabilmente non totalmente giuste per ogni singolo individuo. Decine di migliaia di americani muoiono ogni anno per reazioni a farmaci che gli studi dicevano avrebbero dovuto aiutarli.”

Eppure, l’IA sta iniziando a trasformare la medicina in una scienza esatta, afferma Kurzweil. Invece di dolorosi tentativi ed errori in un laboratorio sperimentale, la biosimulazione molecolare (modellazione computerizzata utilizzata per lo studio dei farmaci) può rapidamente valutare miliardi di opzioni per trovare i farmaci più promettenti. La scorsa estate, il primo farmaco progettato dall’inizio alla fine dall’IA è entrato in fase 2 di sperimentazione per il trattamento della fibrosi polmonare idiopatica, una malattia polmonare.

C’è da aggiungere che le sperimentazioni digitali ci permetteranno di adattare i farmaci a ogni singolo paziente. Il potenziale è enorme: sarà possibile curare non solo malattie come il cancro e l’Alzheimer, ma riguarderà anche gli effetti nocivi dell’invecchiamento stesso. “Oggi, i progressi scientifici danno all’americano o britannico medio circa sei o sette settimane di aspettativa di vita in più ogni anno. Quando l’AGI ci darà la piena padronanza della biologia cellulare, questi guadagni accelereranno bruscamente. Una volta che gli aumenti annuali dell’aspettativa di vita raggiungeranno i 12 mesi, raggiungeremo la “velocità di fuga della longevità.” 

Questa è la promessa più trasformativa dell’IA – conclude lo scienziato americano: “vite più lunghe e sane, non limitate dalla scarsità e dalla fragilità che hanno limitato l’umanità sin dai suoi inizi”.

Ray Kurzweil è un informatico, inventore e autore di libri tra cui “The Age of Intelligent Machines” (1990), “The Age of Spiritual Machines” (1999) e “The Singularity is Near” (2005). Il suo nuovo libro, “The Singularity is Nearer: When We Merge with AI”, sarà pubblicato il 25 giugno.

(a cura di Sebastiano Catte, com.unica 20 giugno 2024)

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