Appuntamento nella capitale polacca il 9 e il 10 settembre 2024

Lunedì 9 e martedì 10 settembre verrà celebrato il 10° anniversario del Giardino dei Giusti di Varsavia, situato nella piazza del Generale Jan “Jura” Gorzechowski nel quartiere Wola, luogo che porta con sé un’importante eredità legata alla memoria della sofferenza e della resistenza durante l’occupazione nazista.

Il 9 settembre il più grande teatro della capitale, il Grande Teatro di Varsavia, ospiterà un eccezionale concerto del pianista Ludovico Einaudi. Il concerto di Einaudi, noto per la sua capacità di evocare profonde emozioni attraverso la musica, sarà un momento di altissimo valore simbolico. La sua musica, che attraversa i confini e parla al cuore di tutti, sarà un omaggio ai Giusti di tutto il mondo e un riconoscimento al coraggio e all’umanità di coloro che, anche a rischio della propria vita, hanno salvato vite innocenti e combattuto per la libertà e la dignità umana. In prima fila siederanno alcuni degli ultimi Giusti che in Polonia si spesero durante la Seconda Guerra Mondiale per mettere in salvo gli ebrei durante la Shoah e alcuni sopravvissuti allo sterminio, rendendo questo evento ancora più significativo e trasformandolo in un potente richiamo alla memoria e alla responsabilità collettiva.

Il 10 settembre sarà la volta della Cerimonia di commemorazione dei Giusti selezionati nel 2024 dal Comitato di Fondazione del Giardino dei Giusti, a cui presenzieranno personalità importanti della politica e della società civile italiana e polacca. Il Comitato è composto da eminenti personalità del mondo della cultura, della scienza e dell’istruzione, nonché da rappresentanti di organizzazioni non governative. I Giusti non appartengono solo al passato, ma caratterizzano la Storia di tutto il Novecento e della contemporaneità. In ogni epoca ci sono persone che scelgono di agire per il bene, rifiutando di voltarsi dall’altra parte di fronte alle ingiustizie e impegnandosi in prima persona per difendere la dignità umana. Le persone che verranno commemorate quest’anno a Varsavia confermano con convinzione questo concetto, mettendo in luce storie di eccezionale coraggio, ma a volte sconosciute, sia del passato che del presente. I Giusti che verranno onorati al Giardino di Varsavia il 10 settembre sono: Jacek Kuroń, politico polacco, attivista anticomunista, cofondatore del Comitato di Difesa dei Lavoratori, più volte ministro e sostenitore dei diritti dei deboli, Vivian Silver, attivista per i diritti delle donne e per la pace, uccisa nell’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 al kibbutz Be’eri in Israele, Amer Abu Sabila, operaio arabo-israeliano, ucciso anch’egli durante l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 mentre aiutava una famiglia ebrea, e i fratelli Andrzej e Klemens Sheptytsky, strenui difensori della comunità ucraina all’inizio del XX secolo, poi critici dei regimi comunista e nazista, salvarono diversi ebrei durante la Seconda guerra mondiale.

Il Giardino di Varsavia è il primo in Polonia e uno dei circa trecento Giardini dei Giusti in Italia e in tutto il mondo. È stato realizzato nel 2014 su iniziativa della Fondazione italiana GARIWO in collaborazione con la Casa della Storia di Varsavia e con il sostegno del Primo Ministro della Repubblica di Polonia Tadeusz Mazowiecki e delle autorità del distretto Wola di Varsavia, con la partnership del Museo della storia degli ebrei polacchi POLIN. Il Giardino di Varsavia, i cui fondatori sono la Fondazione Auschwitz-Birkenau, la Fondazione GARIWO di Milano e Józef Wancer, ha un’importanza simbolica non solo per Varsavia, ma anche per la storia dell’Europa e del mondo. Si trova sul sito dell’ex ghetto di Varsavia, i cui oltre 400.000 abitanti ebrei furono brutalmente sterminati dai tedeschi durante l’Olocausto. Vicino al Giardino si trova la Chiesa di Sant’Agostino, l’unica sopravvissuta alla distruzione del ghetto, dove trovarono rifugio gli ebrei in fuga dal ghetto durante la Seconda Guerra Mondiale. Nelle immediate vicinanze del Giardino, durante la guerra, si trovava anche il più grande orfanotrofio per bambini ebrei del ghetto, gestito da Janusz Korczak. Sulla stessa strada, Dzielna, si trovava anche la prigione di Pawiak, che durante la guerra fu il luogo di esecuzione di circa 100.000 donne e uomini polacchi.

 I Partner strategici dell’evento sono Bank Polski e Fundacja, i Patrocinatori onorari invariati Marszałek Województwa Mazowieckiego, Ambasciata d’Italia Varsavia, Prezydent miasta stołecznego Warszawy, i Partner sono il Museo della storia degli ebrei polacchi POLIN, Kruk, Steinway & Sons, Chopin BB & Salon, JDP e Dom Spotkań z Historia.

Seguono il programma delle due giornate e le biografie dei Giusti che saranno ricordati nel 2024 nel Giardino dei Giusti di Varsavia.


Programma delle due giornate del 9 e 10 settembre 2024 a Varsavia

9 settembre 2024
Ore 19:00 

Concerto di Ludovico Einaudi presso la Sala Moniuszko del Grande Teatro (Teatr Wielki) – Opera Nazionale Polacca

10 settembre 2024
Ore 12:00-13:00 

Cerimonia per i nuovi Giusti presso il Giardino dei Giusti di Varsavia (piazza Jan “Jura” Gorzechowski)
Ore 14:00 

Visita al Museo della storia degli ebrei polacchi (POLIN)
Ore 15:30 

Incontro su Memoria e Europa presso il Museo Polin


Biografie dei Giusti onorati nel Giardino di Varsavia nel 2024

Jacek Kuroń (1934-2004): politico, attivista dell’opposizione anticomunista, cofondatore del Comitato di Difesa dei Lavoratori, prigioniero politico, ministro nei governi della Terza Repubblica polacca, cavaliere dell’Ordine dell’Aquila Bianca. “Sapevo una cosa – è quello che mi ha insegnato mio padre fin da piccolo – che avevo il dovere di stare dalla parte dei più deboli: era un obbligo”, ripeteva Jacek Kuroń. Storico di formazione, Kuroń è stato prima di tutto un attivista sociale. In gioventù, negli anni Cinquanta, fu attivo nell’Unione della Gioventù Polacca e nell’Associazione Scoutistica Polacca (fu co-fondatore del cosiddetto Hufiec Walterowski), e fu membro del Partito Comunista (PZPR). Negli anni Sessanta divenne attivo nell’opposizione, per la quale fu imprigionato più volte. Nel 1965, insieme a Karol Modzelewski, pubblicò una “Lettera aperta ai membri del PZPR” che evidenziava il conflitto tra la classe operaia e la burocrazia del partito. Nel 1968 divenne uno dei leader informali del movimento studentesco; nel 1975 diede vita e firmò la “Lettera 59” al Sejm della Repubblica Popolare di Polonia contro le previste modifiche alla Costituzione. È stato cofondatore del Comitato di difesa dei lavoratori e del KSS “KOR”, nonché consigliere della NSZZ “Solidarność”. Ha partecipato ai colloqui della Tavola rotonda e dopo il 1989 è stato per due volte ministro del Lavoro e delle Politiche sociali. Per tutta la vita si è battuto per i diritti dei deboli, dei discriminati e degli oppressi. Era un uomo del dialogo, che si batteva per la riconciliazione. Era particolarmente attento alle relazioni tra Polonia e Ucraina e alla comprensione reciproca di una storia difficile. In qualità di presidente della commissione del Sejm sulle minoranze nazionali ed etniche, ha promosso una legge che garantisce alle minoranze pieni diritti di cittadinanza.

Vivian Silver (1949-2023): attivista canadese-israeliana per i diritti delle donne e la pace in Medio Oriente, uccisa nell’attacco terroristico di Hamas il 7 ottobre 2023. All’età di 25 anni, Silver emigrò in Israele e si impegnò nel movimento per i diritti delle donne. Dal 1990, mentre viveva nel kibbutz Be’eri, vicino al confine con Gaza, ha lavorato per i diritti dei gazani e dei beduini arabi del deserto del Negev. Nel 1999, insieme alla femminista beduina Amal Elsana Alh’jooj, ha fondato il Centro per l’uguaglianza arabo-ebraica. È stata membro del consiglio di amministrazione di B’Tselem, la più importante organizzazione israeliana per i diritti umani, e fondatrice dell’organizzazione interreligiosa per la pace Women Wage Peace. È stata uccisa nell’ attacco di Hamas al kibbutz Be’eri.

Amer Abu Sabila (1998-2023): arabo israeliano di Abu Talul, nel deserto del Negev, operaio edile ucciso nel tentativo di aiutare una famiglia ebrea in fuga dagli attacchi di Hamas il 7 ottobre 2023. Durante l’attacco nel villaggio di Sederot, Sabila ha dato assistenza alla famiglia di Dolev Swissa, che era stato ucciso pochi istanti prima dai terroristi di Hamas, portando sua moglie Odia e le due figlie alla stazione di polizia (senza sapere che l’edificio era stato conquistato dai terroristi). Anche lui, come Odia, è stato ucciso dai colpi di Hamas. Le bambine sono sopravvissute. “Sabila era un uomo meraviglioso che amava aiutare gli altri”, ha dichiarato suo cugino, Ali Abu Sabila al quotidiano “Maariv”.

Andrzej Sheptytsky (1865-1944): ecclesiastico greco-cattolico, vescovo di Stanislawow (1899-1900), metropolita di Leopoli e Halych (1900-1944). 

Klemens Sheptytsky (1869-1951): ecclesiastico greco-cattolico, studioso, ihumen (1926-1944) e poi archimandrita del monastero di Uniovo (1944-1951).

Provenienti da una famiglia polonizzata della Galizia orientale, i fratelli Sheptytsky si dedicarono all’inizio del XX secolo alla difesa della comunità ucraina e alla lotta contro il conflitto polacco-ucraino. Andrzej, in qualità di metropolita di Leopoli, sostenne lo sviluppo e le aspirazioni di indipendenza degli ucraini, condannando al contempo i crimini dei nazionalisti. Klemens fu il suo più stretto collaboratore. Durante la Seconda guerra mondiale, Andrzej fu molto critico nei confronti dell’ideologia comunista e nazional-socialista, informando il Vaticano dei crimini sovietici e tedeschi. Allo stesso tempo, cercò di stabilire un modus vivendi con le potenze occupanti che permettesse alla Chiesa greco-cattolica e ai suoi fedeli di sopravvivere. Si espresse apertamente in difesa degli ebrei. Grazie all’aiuto fornito nei monasteri e coordinato da Klemens, furono salvati almeno 150 ebrei, per lo più bambini, tra cui Adam Daniel Rotfeld, in seguito Ministro degli Affari Esteri della Polonia. Un sopravvissuto ha scritto quanto segue sui fratelli Szeptycki: “Hanno avuto il coraggio di affrontare il male che regnava non solo tra gli occupanti. […] Nell’Ucraina di oggi, le loro vite, piene di sacrifici, sono un esempio e un modello di come, anche in tempi difficili e drammatici, sia possibile e valga la pena essere onesti”.

Finora sono stati onorati nel Giardino dei Giusti di Varsavia: Władysław Bartoszewski, Moshe Bejski, Hrant Dink, Marek Edelman, Bronisław Geremek, Natalia Gorbaniewska, Magdalena Grodzka-Gużkowska, Wilhelm Hosenfeld, Petro Hryhorenko, Julia Ilisińska, Jan Jelinek, Gareth Jones, Jan Karski, Sergei Adamovich Kowalov, Roberto Kozak, Rafał Lemkin, Ewelina Lipko-Lipczyńska, Antonia Locatelli, Nelson Mandela, Alfreda Markowska, Hasan Mazhar, Tadeusz Mazowiecki, Karol Modzelewski, Stanisław Pietrow, Witold Pilecki, Anna Politkowska, Emanuel Ringelblum, Arsienij Borisowicz Roginski, Raoul Wallenberg, Armin Wegner, Antonina e Aleksander Wyrzykowski, Liu Xiaobo, Jan Zieja, Adalbert Wojciech Zink, Antonina e Jan Żabiński.

com.unica, 31 agosto 2024

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