Nel primo dibattito televisivo tra i due candidati alla presidenza l’anziano ex presidente in difficoltà costretto a ricorrere a falsità e colpi bassi

Nel loro primo, e forse unico, faccia a faccia prima delle elezioni, Kamala Harris e Donald Trump si sono affrontati martedì in un acceso dibattito presidenziale. La serata, trasmessa in diretta da Philadelphia, ha visto i due candidati scambiarsi accuse aspre e difendere visioni diametralmente opposte per il futuro degli Stati Uniti, con Trump spesso corretto in tempo reale dai moderatori per le sue affermazioni false.

L’incontro è iniziato con toni civili: Harris, in un gesto di cortesia, si è avvicinata al podio di Trump per stringergli la mano, un riconoscimento del fatto che i due non si erano mai incontrati di persona. Ma la tregua è durata poco. Trump, subito dopo aver criticato l’inflazione durante la presidenza Biden, ha deragliato in un attacco personale contro Harris, definendola “marxista” e rilanciando la sua ormai nota (e smentita) affermazione che i democratici vogliono permettere aborti al nono mese di gravidanza. L’evidente falsità è stata prontamente corretta dalla moderatrice Linsey Davis e, ovviamente, dalla stessa Harris. La vicepresidente ha poi ricordato il ruolo dell’ex presidente nella nomina dei tre giudici conservatori che hanno ribaltato la storica sentenza Roe v. Wade, promettendo: “Quando il Congresso approverà una legge per ripristinare le protezioni della Roe v. Wade, come presidente degli Stati Uniti, la firmerò con orgoglio.” Trump, da parte sua, ha incassato con orgoglio la responsabilità della sentenza, elogiando il “grande coraggio” della Corte Suprema. Ma quando i moderatori gli hanno chiesto se, da presidente, porrebbe il veto a un divieto nazionale dell’aborto, ha eluso la domanda, come ha fatto su molti altri argomenti.

Quando la discussione è passata all’immigrazione, Trump si è avventurato in affermazioni incredibili, come quella secondo cui i migranti haitiani in Ohio starebbero catturando e mangiando gli animali domestici. “Stanno mangiando i cani e i gatti,” ha dichiarato con enfasi, scatenando subito ironie sui social media e nei circoli democratici. Harris, in risposta, ha colto l’occasione per deridere i comizi dell’ex presidente, invitando gli spettatori a vederli di persona per rendersi conto che “la gente comincia ad andarsene presto, stanca e annoiata.”

Mentre Trump continuava a deviare su temi stravaganti, Harris ha mantenuto una linea più incisiva, attaccando il suo avversario su temi come l’aborto, l’immigrazione e il ruolo nella violenta insurrezione del 6 gennaio. “Donald Trump è stato licenziato da 81 milioni di persone,” ha dichiarato Harris, “e chiaramente sta avendo difficoltà a elaborarlo.” Ha poi ammonito che non si può permettere a un presidente che ha cercato di rovesciare un’elezione democratica di tornare alla Casa Bianca.

Anche sul fronte della politica estera, le visioni dei candidati non potevano essere più diverse. Mentre Harris difendeva il diritto di Israele a difendersi nella guerra di Gaza, Trump ha ribadito che se fosse stato lui alla Casa Bianca, sia la guerra in Ucraina che quella in Gaza non sarebbero mai iniziate. “Putin non avrebbe mai invaso l’Ucraina,” ha affermato con sicurezza, senza però offrire dettagli concreti su come avrebbe evitato il conflitto. E quando gli è stato chiesto se volesse che l’Ucraina vincesse la guerra contro la Russia, ha risposto vagamente: “Voglio che la guerra finisca.”

La serata si è conclusa con Harris che si è rivolta agli elettori promettendo di essere “una presidente per tutti gli americani,” mentre Trump, in perfetto stile da campagna elettorale, l’ha attaccata come “la peggior vicepresidente nella storia del nostro paese.”

Con le elezioni dietro l’angolo, resta ora da vedere se questo scontro presidenziale lascerà un segno indelebile sugli elettori indecisi, ma una cosa è chiara: i due candidati offrono visioni radicalmente diverse su ciò che significa governare l’America.

com.unica, 11 settembre 2024

Condividi con